Cronaca

Lo strano caso dell’Istituto ‘Majorana’ e del contributo volontario per iscriversi

Anche all’interno del pianeta scuola si respira aria di crisi e quindi anche i manager degli istituti baresi si arrabattano come possono per sopportare i costi. E così, ogni anno, al momento del rinnovo delle iscrizioni -che arriva proprio in questi giorni- famiglie e studenti si trovano davanti all´ennesimo ostacolo per l´accesso all´istruzione: il contributo volontario, vale a dire il pagamento di quella somma (che oscilla solitamente fra i 50 e i 100 euro) che ogni studente può (anzi, deve…) versare per l´ampliamento dell´offerta formativa. E molti genitori, specie del plessi distaccati a Palese e al quartiere San Paolo del ‘Majorana’, si sono subito presentati in segreteria per protestare, accolti freddamente da chi ha ribadito che quel contributo, per ragioni non molto chiare, per quest’anno era obbligatorio, per tutti. E non è finita. , spiegano i ragazzi dell’Unione degli Studenti di Bari. All´Istituto “Ettore Majorana” di Bari è successo esattamente questo: il contributo è stato aumentato a 130 euro (80 in più rispetto all´anno scorso nelle sedi IPSIA e ITIS e 30 all´IPSSAR) e, soprattutto, esso è stato letteralmente imposto, come si può leggere nella circolare della stessa scuola proprio in merito alle iscrizioni per l´anno scolastico 2013/14:”Si precisa che a decorrere dall´a.s. 2013/14 l´importo da versare come contributo scolastico sarà di 130€ e che non sono previste richieste di esonero”. E invece niente di tutto questo, nel senso che il contributo resta volontario e non obbligatorio. Basta leggere la circolare ministeriale del 20 marzo 2012 sull´utilizzo dei contributi scolastici delle famiglie, per notare come ciò sia evidentemente illegittimo, oltre ad essere un´esplicita negazione del diritto allo studio. Insomma, chiudere una scuola a tutti coloro che non possono permettersi di pagare una somma fra l´altro tanto alta, significa sostanzialmente favorire la dispersione scolastica e l´inserimento di giovani in meccanismi di criminalità organizzata che, soprattutto in alcuni quartieri, sono l´unica alternativa ad un percorso formativo. L’Unione degli Studenti non ci sta e ritiene una tale imposizione: ogni famiglia deve poter decidere liberamente se versare o meno questa somma alla scuola, senza nessun obbligo, nessuna pressione o intimidazione da parte della scuola stessa. L´istituto, fra l´altro, non può assolutamente rifiutarsi di accettare le domande di iscrizione prive del suddetto versamento, come invece già avvenuto in questi giorni presso il Majorana. Conclusione? . Studentesse e studenti dell’Istituto “Ettore Majorana”, dunque, insistono chiedendo ai vertici scolastici la tempestiva comunicazione alle famiglie della non obbligatorietà del contributo, e conseguentemente l´accettazione anche di tutti quei moduli di iscrizione che dovessero essere privi del versamento. Inoltre, soprattutto a fronte di un aumento così determinante del contributo rispetto allo scorso anno, la massima trasparenza circa l´utilizzo di tali fondi: sempre secondo la circolare del MIUR del marzo 2012, infatti, questi possono essere utilizzati esclusivamente come l’ampliamento dell´offerta formativa e culturale e non per il funzionamento ordinario della scuola. Una battaglia giusta, dunque, quella dei ragazzi baresi iscritti al Majorana, per una , ma soprattutto per l´abbattimento di tutte quelle barriere di carattere economico e sociale che si frappongono al diritto allo studio. Come quella, insormontabile per molti in tempacci di crisi, dell´obbligo del contributo…

Francesco De Martino


Pubblicato il 22 Febbraio 2013

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