Cronaca

Lungomare IX Maggio: la scommessa

Proseguono i lavori a Fesca – San Girolamo. Bulldozer scaricano migliaia di metri cubi di pietrisco in mare e la terraferma avanza. Vagamente sta prendendo forma il tracciato del nuovo Lungomare IX Maggio. Assomiglierà a Pane e Pomodoro o a Torre Quetta? Nell’attesa, che è tanta, scettici e ottimisti scommettono. Intanto, se la battigia va cambiando faccia, mutamenti non meno vistosi si osservano nell’immediato entroterra : Di villini diroccati da decenni non c’è più traccia ; al loro posto cumuli di macerie che attendono di essere sgomberate per fare posto a cantieri. Casette mal messe e senza pretese si presentano avvolte da impalcature ; fra restauri e migliorie quegli immobili promettono cose buone al termine (previsto per l’estate) dei lavori sul Lungomare. E altri cantieri, bloccati da qualche anno, sono tornati in frenetica attività. Il risveglio del mercato immobiliare alla periferia nord del capoluogo qui è più percepibile che altrove. Ma questa rivoluzione minaccia di irrompere con la forza di un uragano. Cresce la densità abitativa a Fesca – San Girolamo (densità che in estate dovrà fare i conti tutti ii giorni con qualche migliaio di bagnanti ‘pendolari’), tuttavia la viabilità è rimasta quella di cinquant’anni fa e non c’è verso di migliorarla, salvo invertire e con effetti modesti qualche senso di marcia. A parte l’unico asse viario interno, Strada San Girolamo (che nel tratto finale lamenta un dannosissimo restringimento di carreggiata), Fesca – San Girolamo è un reticolo di strade corte e strette. Ingorghi e difficoltà di parcheggio (finora inconcepibili) sono da mettere in preventivo nel prossimo futuro. Nessuno sembra darsene pena. Commercianti, immobiliaristi e costruttori accarezzano ancora sogni, mentre l’uomo della strada gongola : Un lungomare smagliante, da favola, invidiabile. Ma certe cose bisogna meritarsele… Spiacerebbe vedere migliaia di euro gettati nella prospettiva di un basso spettacolo da sagra offerto da un popolo di cultori della brace, con gazebo al seguito e frigo portatile, tavolo pieghevole con quattro sedie… In tutto in un contorno di postazioni sgaglio-popizzare, paninoteche mobili e ambulanti assortiti. Vedremo. Intanto vediamo tonnellate di detriti che giorno dopo giorno si sedimentano sugli ultimi scogli. E pensare che per disegnare ogni singolo ricciolo, ogni rotondità, ogni incavo di quegli irripetibili banchi rocciosi la natura ci ha messo qualche milione di anni. Poi nel giro di un secondo la volgarità di un bulldozer cancella, omologa tutto… Ma questi sono dettagli, si capisce. Ciò che conta è un Lungomare da consegnare alla Storia. Un Lungomare utile a rilanciare un quartiere periferico e ancora più utile, al momento della prossima revisione degli estimi catastali, a riqualificare ogni metro quadro privato a Fesca – San Girolamo. Povero contribuente ‘locale’, cosa ti eri messo in testa?

Italo Interesse


Pubblicato il 12 Gennaio 2016

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