Cultura e Spettacoli

Minima Moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. Adorno) (25)

Tutta la mia Solidarietà per manuel bertuzzo, la promessa del nuoto, falcidiata da due criminali, condannati a 16 anni di carcere.”Tamen”, non riesco a perdonargli le ore notturne in giro per la, ormai, pericolosissima roma, in cerca di un distributore di sigarette. Lo “Sport” Implica Sacrifici, una Vita Monacale, addirittura: i Grandi Atleti hanno Rinunciato e Rinunciano a tutto ciò che ai non atleti è, normalmente, concesso,  alle notti brave, soprattutto, al fumo, all’alcol e a una sessualità ossessiva. I Grandi Atleti “d’antan” o di sempre hanno  Condiviso l’adagio che “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”. I giovani atleti o i giovani cultori di qualsiasi “Sport”, i calciatori specialmente, aspirano, oggi, al successo, tra l’altro, oggi, prezzolatissimo, che sconfina nell’ l’antipatico mestiere del mercenario, però, poi: le notti non a letto, sebbene in giro (tanto c’è il fesso pantalone che paga!) per locali e discoteche, femmine a disposizione e non vorrei includere gli allucinogeni di varia pericolosità, ormai, dilaganti per le movide dei borghi e delle grandi metropoli. Quindi, se manuel…! Riconosco che la Storia, in generale, e quella di ognuno di noi è incompatibile con i “se” e i”ma”, comunque, per renderla meno, possibilmente, probabilmente, negativa, sta a noi non permettere che i” se” e i”ma” possano essere decisivi, irrevocabilmente, per tutto il prosieguo della nostra vita, come, dolorosamente, è accaduto a manuel bertuzzo.

 

Ho Notato, cari  miei 25 Lettori, che, da qualche tempo, vanno di moda le magliette nere, griffate”GUCCI” o senza la griffa”GUCCI”, l’importante che sappiano dello stile ”GUCCI” e che siano nere. Ovviamente, indossate da ”animalia”, in età adolescenziale o giovanile, omologate nell’incretinimento dai programmi televisivi, dai “social”, dal ”tam tam internettistico, dalla scuola perfino, oggi solo parascolastica, che dispone, prepara i suoi clienti alla dispersione nella brama ad essere tipo: ”Ne vedi uno e sai come sono cretini in milioni”. Come mai il nero  tanto preferito dai pargoli italiettini? Evidentemente, hanno annusato l’avvento dell’ ”era salvini”! E, di notte, in branchi di magliette nere, se ne vanno, fatti di droghe e di alcol, tra la folla che non sa della loro  perduta Innocente Ragione.

 

A volte. MI Chiedo: ”…le camicie rosse, la balena bianca, faccetta nera, il governo gialloverde, il governo giallorosso (rosso, poi, ahhh, che risate! Ma quando mai ci sono stati Rossi, cioè, di Sinistra, al mondo? Gli uomini, dalla rivoluzione agricola, da quando, cioè, elaborarono il depravato concetto di possesso, di proprietà, a cominciare, del loro corpo, per finire, di  ciò che, singolarmente, poi riuniti in microgruppi, come le famiglie, o in macrogruppi, come gli stati, riuscirono a rapinare al comune godimento, alla comune fruizione, sono stati, ognora, di destra. Se destra significa avarizia, desiderio smodato di”avere” attraverso la rapina, sì che  le dinamiche della Storia si sono sviluppate all’interno dell’annoso contrasto, opposizione e, quindi, dialettica, tra chi era riuscito per primo, con la rivoluzione agricola, ad arraffare con la forza, con la violenza ciò che era ed è di tutti, e chi ha ambito e, in seguito, ha tentato, anche con successo, di sostituirsi, con moti rivoluzionari, con i medesimi metodi brutali, ai ladroni archetipi. Insomma, la dualità: ”servo – padrone”, giammai, messa da parte (nei vangeli è preponderante) e, ancora oggi,  i miliardi di ultimi sulla terra non aspirano ad altro, non sognano altro:”Quando saremo noi padroni al posto delle poche centinaia di essi…!) e al crepuscolo degli anni ’80 del secolo scorso, i verdi, addirittura, “arcobaleno”. Allora, è l’apoteosi dei colori o ,soltanto, “Nihil” verniciato? E MI Rispondo: ”Nihil” è, pur sempre, un sostantivo invariabile, che rimanda all’assenza di persone, cose che potrebbero, presto o tardi, rendersi evidenti al presente o al futuro, scoperti dalla Storia, essere utili all’umanità, anche, “a posteriori”. Mentre le camicie rosse, le faccette nere, i governi gialloverde, le balene bianche, i verdi arcobaleno sono l’apoteosi dell’aria fritta, che ammorba il respiro in alcuni frammenti del Tempo e in alcune zolle dello Spazio e, diventando  suono sempre più flebile, per Parafrasare il Grande Giacomo, si riducono al silenzio, rifiutato, respinto, dal”nihil”, perfino.

 

Parliamo di “calcio”. Qualche mese fa, a proposito di due partite, dalla nazionale di calcio italiettina, giocate contro l’Armenia e contro la Finlandia, Scrissi un “Post” su “facebooK”, che Trascrivo in “Minima moralia (25)”, per Rilevare che il pochissimo “calcio”, che si era visto, prodotto in quelle due partite dagli abatini (per Usare un dispregiativo, da Gianni Brera incollato ai calciatori azzurri) italiettini, si è rivisto, fotocopiato, nell’incontro di sabato, 12 ottobre 2019, allo stadio olimpico in roma, tra  l’italia e la Grecia. ”Due partite rubate dall’italietta di mancini contro l’Armenia, rimasta in dieci per un inesistente fallo di un suo calciatore nei riguardi del solito produttore di ‘sole’, bonucci,; con la Finlandia per un inesistentissimo rigore, generosamente, donato dall’arbitro ai pedatori italicini. Ma come l’italietta, 4 volte campione del mondo di ‘calcio’, che stenta a vincere contro onesti metalmeccanici, tra l’altro mal pagati? Dobbiamo farcene una ragione (Per carita! MI accorgo di far tesoro, si fa per dire, ME ne scuso con i miei 25 Lettori, di un tipico, ricorrente idioletto renziano e dei suoi cortigiani), finalmente: siamo in declino in tutto e, quindi , anche nel’calcio’. L’italietta di mancini (da calciatore, ebbe i ‘piedi buoni’, ma in nazionale, quelle poche volte che fu convocato, non fu, mai, decisivo, come i fuoriclasse, tra i quali egli pretende di essere incluso, ma da allenatore, ha guadagnato stima e denaro, che non gli spettano) non ha gioco: possesso palla noioso, interminabile, che permette alle difese avversarie di schierarsi per tempo, e pochissime, veloci verticalizzazioni, che permetterebbero ad attaccanti, che non siano insigne, belotti, chiesa, immobile, assolutamente, inoffensivi, pur se, a volte, brillanti nelle loro squadre,, veloci di non fare tapine figure. Quanto sto Dicendo, diverse volte è stato Ribadito dai telecronisti dell’incontro con la Finlandia. Tanti centrocampisti utilizzati, ma nessuno che sappia fare  lanci da 40 metri con i quali, solamente, si vincono le partite di ‘calcio’. Per ora, si vince con i metalmeccanici, ma l’ ’apocalisse’ che, professionalmente, distrusse ventura, su mancini si abbatterà, certamente, ai prossimi ‘europei’ ”. Ebbene, Chi dei miei 25 Lettori ha seguito la partita: italia – Grecia, data in chiaro da “rai1”, converrà con ME della Esattezza dei miei Riscontri, appuntati da ME nel Seguire, televisivamente, la partita, di cui sopra: ”Prolungato possesso palla infruttuoso, sterile; scambio di palla prevedibile; gioco statico; assenza di verticalizzazioni; immobile  non pervenuto per tutto il primo tempo e per tutto il primo tempo nessun tiro in porta; il 2° tempo nasce sulla falsariga del primo; al 52.mo un tiro di insigne, finalmente, che , pur  da ottima posizione, scaglia il pallone altissimo; al 63.mo italietta in vantaggio su rigore, tirato da jorginho, per una macroscopica ingenuità di un difensore greco; al 78.mo l’ italietta, ancora in rete, per un autorete di un calciatore greco su tiro innocuo di bernardeschi. Fine. L’annoiatissimo Paolo Rossi Commenta: ”Poca velocità nel palleggio, manovra lenta, che consente ai greci di schierarsi in difesa. Mancando gli spazi, sarebbe stata utile l’iniziativa personale di qualche nostro calciatore, che è, invece, mancata”. I miei 25 Lettori, nel leggere le dichiarazioni, i giudizi di Paolo Rossi sul comportamento degli azzurri, diventati verdi, avranno dubitato che l’ex Campione del mondo, prima di intervenire in “rai” nel post partita, si sia presa la briga di LeggerSi  il mio “Post” facebookiano sulle partite: italia – Armebia e italia – Finlandia. Un’ultima notazione: tutta la stampa codina ci ha rotto gli zebedei nell’innalzare alle stelle il lavoro (quale? Se tutto è rimasto allo zero spaccato dal giorno in cui incominciò a ”lavorare” per la nazionale di “calcio” italiettina?) di mancini, per essersi l’italietta qualificata, cosa storica!?, agli europei con tre giornate di anticipo, giocando, nessuno, però, confessa, con nazionali di umili dilettanti. E nessuno si preoccupa dei disastri, a cui vanno incontro mancini e i suoi tatuati bellimbusti, quando essi incontreranno il meglio del”calcio” europeo?

 

Voto ai sedicenni? Altri milioni di inconsapevoli al voto, come o peggio dei loro genitori, ad onta della scolarizzazione di massa, con cui lo stato, quando negli anni ’60 del secolo scorso fu istituita la ”scuola media unica”, si prefiggeva, invano, di dare a tutti i pargoli italiettini  il minimo sindacale di Cultura, ché essi fossero in grado, alla maggiore età, di Esercitare con Consapevole, Libera Onestà il Ruolo di Cittadini, Elettori Attivi, cioè in grado di Eleggere i più Capaci, i più Competenti, i più Virtuosi a RappresentarLi nelle Istituzioni; di Cittadini, Elettori Passivi, cioè, Disponibili, a Indossare il Laticlavio, ché “in pectore”  Convinti di potere con Dignità Essere all’altezza dell’Onore e dell’Onere di Essere i Rappresentanti di un Popolo, Culturalmente, Intellettualmente, Politicamente Sovrano. I mentori della dittatura mascherata, qual è sovente, quando non sempre, la democrazia, nei fatti “democratura”, vogliono dare i voti ai sedicenni, distratti, maleducati dai “social”, dai media cartacei e televisivi, qualunquisti, non liberi per manifesta ignoranza, con il retro pensiero di allargare la base di consenso ad una drammatica finzione, qual è la democrazia, che si risolve nella dittatura della maggioranza, ognora, artatamente, costituita, in cui si annida il leader che, per educazione, si fa per dire, ascolta tutti e, poi, egli decide  “pro domo sua atque pro amicis fratribus, sororibus, nepotibus”, insomma, a favore del cerchio magico, che ogni leader, da non rispettare, organizza intorno a sé, ché essi gli facciano  “corona”, come Direbbe Marziale. Formalità, dunque, miserabile Formalità la democrazia, che privilegia la quantità di voti, evacuati, come la materia cambronniana, dagli sfinteri degli sfigati di mente, non la Qualità dei Voti, Elaborati dall’ “IO PENSO, igitur, Civis Sum”, degli Uomini di Buona Volontà.

 

Visti da vicino nel loro quotidiano o nei loro quotidiani rapporti, come avrebbe detto be:lzebù andreotti, i Grandi Uomini, spesso, deludono: Machiavelli, ad esempio, durante il giorno, egli Confessa nella “Lettera al Vettori”. Si Immedesimava, quando era in esilio in un paese vicino firenze. con la plebaglia locale, diventando ,anch’Egli,  Uomo di poco conto; se, poi, ad esempio, dessimo ascolto al conte ranieri, che a napoli, ospitava in casa sua il Grande Giacomo, non dovremmo, non potremmo più liberarci dalla negativa maraviglia, in cui egli ci sprofonda, ché ci  elenca nel suo libello, ”Sette anni  di sodalizio con Giacomo Leopardi”, i fatti e i misfatti, si fa per dire, giornalieri del “Cigno di Recanati”. Ma quando i Grandi Uomini Indossano, machiavellianamente, gli Abiti Curiali, per Entrare nella Curia, di cui Fanno Parte Coloro che hanno Senno, Genio ( “…e io fui il sesto tra cotanto senno”, Dice dante), Si Liberano della loro “persona”  (maschera), della loro  fisicità, della loro corporeità, destinata al declino, esposta alla malattia,   necessitata a soddisfare i bisogni primari, come tutte le umane fisicità, corporeità, e Si Dissolvono, totalmente, nelle Parole, che Scrivono o Pronunciano, negli Spartiti Musicali, che Compongono, nei Segni d’Arte,  nei Colpi di Scalpello, con cui Danno Vita al Mosè o al David. Essi Si Sublimano nelle Vicinanze del Divino, cioè, Sono “sub Limen”, lì, li’ per”IncielarSi”. Quindi, i Grandi Uomini non Sono altro che le loro Opere. “Si parva licet componere magnis”, Direbbe Virgilio, cioè, se è lecito Paragonare una piccolissima cosa, quale IO potrei Essere, con le Grandi Umane Apparizioni sulla Terra, nel mio piccolissimo, anche IO Sono Quello  che Scrivo, ché MI è giunta voce, Mi sono giunti “rumors” che qualche lettore, in dimestichezza giornaliera con il”Quotidiano di Bari”, Mi vorrebbe,   personalmente, “Canoscere”. Ebbene, Ribadisco che, al di là della mia Scrittura( piaccia o non piaccia), Sono Nessuno, come cerca di offenderMi una mia nepote (figlia di un mio fratello di sangue, non, Intellettualmente, Culturalmente, Politicamente, fratello), senza “Canoscere”, senza avere, mai, Letto, Quello che Scrivo. Per questo, da un po’ di tempo, Preferisco che i miei nuovi Amici (il Direttore del”Quotidiano di Bari”, Luciano Ventura, da 16 anni MI “Canosce”, ché Legge e, magari, Approva i miei Scritti, “sed” non ha, mai, avuto il dispiacere di essere deluso dalla mia ”persona”) “Canoscano” le mie Parole, nelle quali IO, totalmente, unitariamente, organicamente, Sono, che la mia “persona” nella quale non Sono, sì che non potrei essere riconosciuto.

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano

 

 


Pubblicato il 15 Ottobre 2019

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