Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. Adorno)(162)

O, uomo, non toglierti, domani, dalle scarpe quei sassolini che potresti, benissimo, toglierti, oggi, pena, con rispetto Dicendo, la formazione dolorosa di speroni ai talloni dei piedi.

 

In una trasmissione sportiva si parlava di allegri, il tecnico della juventus e dei suoi stratosferici emolumenti, che ammontano a 9 milioni l’anno, e, pare, che per la prossima stagione calcistica, nonostante l’attuale non sia stata di eccessivo gradimento e soddisfazione alla tifoseria juventina, il, di  cui sopra, pretenda un ritocchino ai 9 milioni. Un mediocre calciatore, che, se non Erro, non Credo sia andato al di là del “pescara calcio”(con tutto il Rispetto per la Bellissima Città Adriatica, “tamen”, calcisticamente, in serie”A” di ultima fascia) e un altrettanto mediocre tecnico (non Allenatore, in quanto tra una schiera di fisioterapisti, che curano la preparazione atletica dei calciatori, i preparatori dei portieri, il vice tecnico, allegri di cosa si occupa? Di qualche argomento tattico che, senza i piedi buoni dei calciatori, va a farsi benedire. Seguo il “calcio” da oltre70 anni, ma non ho mai visto in serie”A”, “sed etiam”, nei campionati parrocchiali, una squadra, come la “iuve” contro il “vigna real”, che nei 90 minuti e più dell’incontro abbia tirato in porta una sola volta e sia rimasta  relegata, nei/ per i due tempi di esso, non più in là della sua area di rigore. Una Vergogna per lo staff tecnico della squadra del fu avvocaticchio, se mai  sia stato tale), tra l’altro, anche fumantino (se gli si fanno critiche) che,  oltre ogni Logica di Etica e di Merito, senza scandalizzare alcuno in codesta italietta di moltitudini, volta spalle ad ogni infamia sociale (Ahimé, tanti giovani  con anni di Studi, di Sacrifici, che emigrano all’estero, per sbarcare il lunario o per ricevere prebende degne dei Titoli di Studio, acquisiti con Lacrime e Sangue), pretende di fare la vita da nababbo, sottraendo al  “sistema calcio italiettino”, sull’orlo del  “default”, risorse di una certa consistenza, da investire, magari, in Impegni più Nobili , come abbiamo più volte Ingiunto e Denunciato. Ad esempio, nel Rivitalizzare i Vivai Giovanili di tutte le Discipline Sportive. Arriverà, mai, il Momento della Consapevolezza che bisogna mettere tra parentesi codesti figuri, che con la loro avarizia (brama di avere, di possedere attraverso la rapina, sia pure virtuale), ovviamente, diseducativa nei riguardi delle nuove generazioni, con la loro povertà culturale e senza grande cultura sportiva e calcistica, ciascuno, per la parte di responsabilità che gli compete, hanno reso il ”calcio” e lo “sport” italiettino, in generale, una “cloaca, ove tutto si merca”, per Citare,  indegnamente, il Divino. A Dire il Vero, Dante delle sue accorate rampogne degnava la chiesa cattolica e il papato. In ogni caso, questi e quelli per NOI pari sono.

 

Secondo ME (Dialettologo, Demologo ultradilettante, Amante del Dialetto bitontino, che E’ una Vera e Propria Lingua, Nata dalla Benevolenza  Comunicativa di tutti i popoli che, per qualsiasi motivo, Culturale, Politico, Commerciale, bellico, sono stati stanziali per qualche tempo nel/ sul territorio bitontino, o lo hanno, per breve tempo, attraversato), una papina piccolo borghese  sarebbe una cattiva, diseducativa, poco elegante maestra, se rimproverasse, per l’Uso del Dialetto, suo figlio che, parlando del padre a un suo amico  Usasse la Parola Dilettale:”ATTANM”.”Ma, alex, per carità, cosa mi fai sentire! Quando ti riferisci a tuo padre, che ti compra l’ovetto ‘kinder’ con la sorpresina, non devi Usare la Parola “ATTANM”, come fanno i ragazzacci, che abitano il rione bitontino malfamato, detto, ahimè, in quale modo sono costretta ad esprimermi, io che sono una signora da ‘boutique’, ‘ciccviz’(che, D’ANTAN, ma la sciocca ignorante non lo sa, era il rione, dove abitavano i ‘civili’, i ‘borghesi’ ricchi, per distinguerli/si dai ‘nobili’ e dai ‘plebei”’). Non apparirai, mai, uno di quelli, che prima ho citato, se chiamerai il tuo genitore ‘il mio papy’, o  ‘il mio babbo’, o ‘il mio paparino’, o ‘il mio babbino’ ”. Povera stronzetta ignorante, e, pocoloborghesemente,  poco elegante! Perché? Perché “ATTANM”, Deriva, prima di tutto, dal Latino Volgare: ”ant(e) an(num)”, cioè, “un anno prima”; poi, dal Francese : D’ANTAN, cioè, “di un tempo passato, di altri tempi, vecchi tempi, antico, antico splendore”. Per concludere il ragazzino, di cui sopra, Usando la Parola Dialettale “ATTANM”, nel riferirsi a suo padre, Usarebbe i Fonemi di Due Lingue: del Latino Volgare e del Francese e Tanto, come se Riannodasse il Presente al Passato, Si rituffasse, Si Reimmergesse nel Processo Storico, al quale la volgare, merdosa ignorante, la villica madre piccoloborghese vorrebbe, con le sue fisime di femmina °à la page”, alla barbara d’urso, sottrarlo. Se ci Penso, non avevano torto gli spartani, quando  obbligavano i genitori spartani a mettere i loro figli a disposizione dei formatori ed educatori di stato, in quanto, forse, profetizzavano, le rovine e i disastri, le macerie che l’ideologismo mercenario piccolo borghese  ha prodotto, produce negli animi e nelle menti delle nuove generazioni. Si vada in un campetto di” calcio”, dove a fare girare la” pelota” sono gli adolescenti e si vedranno le gazzarre, di cui sono protagonisti i genitori piccoloborghesi, sì che, a volte, sono gli stessi ragazzini a dovere scusare, ma non “giustificare”, la pochezza spirituale, culturale, il familismo mafioso degli spermatozoi che li hanno generati. Il declino della scuoletta italiettina è cominciato, quando  gli “orrendi decreti delegati”, frutto insipidissimo del clima “sessantottino”, hanno permesso ai genitori di ”spavaldeggiare”, di “maramaldeggiare”  oltre la soglia degli edifici scolastici, una invasione stolida, a cui si sono, colpevolmente, rassegnati, come pecoroni, la maggiore parte dei dirigenti scolastici e i presunti docenti, senza palle, salvo, poi, a doversi pentire del loro “senzapallismo” e farne tardiva ammenda, come  la chiara, fatta santa, dopo che, derubata, si dotò delle famose, canoniche porte di ferro. Vergogna!

 

Su “ facebook” è apparso il seguente quesito che, pur, nella sua modesta, Direi greve, prosaica semplicità, potrebbe essere un Plausibile Incentivo a Problematizzare il Valor: ”Libertà”: “Quando, la mattina, nessuno ti sveglia o, alla sera, di ritorno dal lavoro, nessuno ti aspetta, tale condizione sociale è Solitudine o Libertà?”. La Parola Latina “Solitudo” nella lingua italiettina Si Traduce: ”deserto”. Infatti, Tacito nel ”De Agricola” Scrive: ”Romani, ubi solitudinem faciunt, pacem appellant”. La “Libertà” non è una cosa, una sostanza, E’, invece, un Andare, un Percorso da Compiere da parte di un’esistenza umana, fino alla fine dei suoi giorni, di Liberazione. Quotidianamente, abbiamo mille cose di cui Liberarci, da cui Affrancarci. Sì che più ci Liberiamo, più ci Affranchiamo di/da qualche cosa, più facciamo il” deserto” intorno a noi, in quanto non tutti hanno il Nostro Passo nell’Andare, nell’Avvicinarsi alla  Libertà, non tutti vogliono Allenarsi a Possedere il Nostro Passo, non tutti Sanno che la tanto strombazzazata “identità” (oggi, pure gli operatori ecologici, con Rispetto Dicendo, di siffatti professionisti, hanno “in ore” l’espressione “ “identità di genere”) è il primo disvalore, che dobbiamo gettare alle ortiche. E, poi, ce ne sono tanti altri, di cui siamo inconsapevoli, ma la inconsapevolezza non ci esime dal dovere di  portare, ognora, alla consapevolezza tutte le zavorre che frenano il nostro ”Iter” di Liberazione, di Affrancamento. Pertanto, Libertà e Solitudine è una Diade di Approdi  e l’Una non Esclude l’Altra. Solo un possibile dio potrebbe essere o godere di una Libertà Assoluta .“Absoluta”, cioè, Sciolta da ogni sorta di condizionalità, da ogni sorta di consenso altrui, da ogni necessità di compromesso, di patteggiamento ”cum alio”. Infatti,  un possibile dio sarebbe solo, al di sopra di un deserto di “oggetti”. Da “objet”, ciò che ci sta di fronte che, per il fatto di essere condizionato da più e più relazioni, non è Libero di essere, completamente, “Soggetto” di una Volontà Decisionale, non è “Soluto”, ma  dipende da altri, “ab aliis”, non  si aliena, neanche, volontariamente, ma è necessitato ad alienarsi. Il Paradosso della Grandezza Galattica di Uomini, come Dante, come Leopardi, Stava nel Loro Essere impossibilitati a non essere Ciò che Essi Erano Diventati,  per i Loro “Studi Matti e Disperatissimi”, per avere Incontrato, magari per caso, nel Loro FormarSi, Maestri, che Insegnarono loro, “ come l’uom s’eterna”, tra milioni di uomini, che non percepivano nient’altro che l’attimo presente e fuggente; il cui vivere era fatto, esclusivamente, di attimi che scomparivano, come gocce di pioggia, che morivano in ogni attimo che scompariva, non avendo quell’attimo alcuna importanza per tutti gli attimi che sarebbero seguiti. Eppure, a volte doveva essere tanto pesante, insopportabile la Solitudine, pur, eroicamente, Accettata, per non interrompere “pro se atque pro humanitate” il Percorso di Liberazione, sì che avevano invidiato, forse, i miliardi di umani i ”quali al mattino avevano qualcuno che li svegliassero e la sera, di ritorno, dalle fatiche quotidiane, avevano qualcuno che, sia pur familisticamente, li aspettasse”.

 

A caccia di qualcosa da Scrivere, improvvisamente, MI rendo Conto che, oggi, è il 23 aprile e dopodomani sarà un nuovo 25 aprile, inquinato da nuova, mefitica retorica, sfilate di papaveri che sosterranno, ma non vedranno l’ora di sfilarselo, qualche sopravvissuto al cruento bagno sangue di  oltre 70 anni fa. Giovani contro giovani, che si scannarono, vicendevolmente:  molti di loro, forse, non Sapevano perché, per cosa si trovassero a imbracciare un fucile e “cui proderat”, a chi giovava   versare il loro sangue (giovane, infatti, deriva dal verbo Latino”iuvo” che, appunto, nella Lingua italiana significa:” giovare”). A scanso di equivoci, presupponiamo, pure, che molti di questi giovani  Conoscessero le motivazioni ideologiche degli schieramenti opposti, di cui facevano parte, e, cioè: gli Uni, per la liberazione dell’italietta e dell’europa dal nazifascismo (Llberazione che, Ribadiamo per l’ennesima volta, fu  nei modi e nelle finalità, poveramente, alfieriana), e gli altri, ché davanti ai loro occhi si stagliava, denso, spesso, un muro di povertà culturale, etica, intellettuale, di ignoranza storica, espressa, rappresentata dal nazifascismo. Ma gli Uni e gli altri avevano madri, padri, fratelli, anche mogli e figli, che li piansero, ai quali, non pochi, non poterono adagiare  un lumino sulla loro tomba.  Ma dopo 70 anni e oltre ci troviamo con un capo dello stato, a guisa di re repubblicano; un presidente del consiglio, che “motu proprio” (per carità, un po’ del suo tempo lo impiega a spiegare a  salvini a conte a speranza a letta ciò che è necessario fare, ché egli, così, ritiene sia giusto fare per il bene, bohh, di chi?) sforna decreti da inviare al parlamento, che non conta più nulla, per la tassativa, formale approvazione da parte dei suoi  “membri” non, politicamente, funzionanti, perché tali, cioè, solo organi sessuali, Intanto, il partito di colei che si dichiara ”madre, cristiana (caso mai, ottima cattolica, o pulzella) e non so cos’altro,  pare, dai sondaggi, sia diventato il primo “ciò che non esiste più nell’italietta degli italioni” e lei, la capessa, cioè, la meloni, pronta, lei allevata dai ruderi del regime fascista mussoliniano, a governare la non comunità italiona, la federazione di famiglie, anche mafiose, come lamentava Moravia, nonostante le strade della penisola siano Inseminate di “Inciampi” col nome e con il cognome dei giovani morti.  Prego i Miei 25 Lettori, di non chiederMI a quale schieramento in lotta,  ieri, essi, ieri, appartenevano. Per non Parlare della qualità politica di coloro che posano il cullo sui seggi istituzionali al livello del bibitaro di maio. Pertanto, o portatori insani di fallace retorica,”postridie”, non fate rumore, ma, se potete, rimanete tutta la giornata a letto e dormite. Dal vostro silenzio la cronaca e la Storia, Complicata, Indecodificabile,  il cui immedicabile labirinto necessita del filo di arianna, ne Trarranno Imperituro Vantaggio.

Pietro Aretino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Pubblicato il 13 Settembre 2022

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