Cultura e Spettacoli

‘Mondocane’, una sola parola

Sono in corso a Taranto alcune riprese di ‘Mondocane’ ; il resto sarà girato a Roma. Il film reca la firma di Alessandro Celli, il quale della pellicola è anche sceneggiatore insieme a Antonio Leotti (produzione di Matteo Rovere, Groenlandia Film e Rai Cinema). ‘Mondocane’ si annuncia come un film drammatico-d’azione del genere distopico. Premesso che la distopia è una rappresentazione negativa ed estremizzata del futuro che si fonda sulle peggiori tendenze del presente, il cinema che le si ispira vanta precedenti storici : Metropolis, L’ultimo uomo sulla Terra, Fahrenheit 451, Blade Runner, Matrix… Il lungometraggio di Celli si ambienta nella più inquietante Taranto del futuro, una città fantasma isolata dal mondo da una cortina di filo spinato che nemmeno le forze dell’ordine osano varcare ; al suo interno sono rimaste solo gang che si contendono ferocemente il territorio ; i ‘guerrieri’ che le compongono hanno nomi di battaglia, come ad esempio Mondocane… La scelta di questo nome da parte di Celli e Leotti si ispira, con lieve differenza, al titolo di un documentario che fece scalpore nel 1962. Diretta da Gualtiero Jacopetti, Paolo Cavara e Franco Prosperi l’opera s’intitolava ‘Mondo Cane’ (si noti come per evitare abusi del diritto d’autore le due parole siano diventate una sola nel film ambientato a Taranto). Documentario capostipite del genere ‘mondo movie’, ‘Mondocane’ è incentrato sui costumi inconsueti dei vari popoli nel mondo. Nonostante il taglio ironico, il film fu vietato ai minori di 14 anni per la crudezza di alcune immagini, come le auto flagellazioni dei fedeli alle processioni del venerdì santo, le decapitazioni rituali dei tori, i pescatori mutilati dagli squali, i cani serviti a tavola nei ristoranti cinesi… Prudentemente, già prima dei titoli di presentazione, la produzione volle mettere in guardia lo spettatore con queste parole : “Tutte le scene che vedrete in questo film sono vere e sempre riprese dal vero. Se spesso saranno scene amare è perché molte cose sono amare su questa terra. D’altronde il dovere del cronista non è quello di addolcire la verità, ma di riferirla obiettivamente”. ‘Mondo Cane’ ottenne una grande successo internazionale. La produzione (la Cineriz di Angelo Rizzol) fu premiata al Festival di Cannes del ’62 e nello stesso anno conseguì anche il David di Donatello. Ebbe anche una nomination all’Oscar del 1964 per il tema ‘Ti guarderò nel cuore’, contenuto nella colonna sonora e composto da Nino Oliviero e Riz Ortolani. – Nell’immagine, un fotogramma relativo ad un cimitero subacqueo dell’estremo oriente.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 2 Ottobre 2020

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