Cultura e Spettacoli

Non convince la regia minimalista di Eimuntas Nekrosius

Un “Otello” controverso ha inaugurato la stagione del Politeama barese: applaudita la performance musicale della nuova Orchestra della Fondazione Petruzzelli diretta da Keri-Lynn Wilson e del Coro come sempre impeccabilmente diretto da Franco Sebastiani, meno entusiastico l’impatto del regista lituano Eimuntas Nekrosius, una grande firma contemporanea, che questa volta però non ha colpito nel segno, offrendo uno spettacolo non unitario, soprattutto a causa delle perplessità suscitate dalla scenografia di Marius Nekrosius. Non a caso lo staff del regista non è apparso sul palcoscenico al termine dell’opera, probabilmente per non sottoporsi al giudizio del pubblico in sala (non particolarmente generoso per tutta la serata), che invece ha applaudito il cast. Più che altro, si poteva notare una certa mancanza di omogeneità dello stile- pure restando nell’ambito di ambientazioni in tempi moderni- da un lato con la concessione a un certo surrealismo (cordoni per tende giganteschi, un castello di cartone stilizzato), dall’altro con delle scene minimal che non riuscivano a sembrare essenziali, riempite con arredi quasi ridondanti (perfino con i termosifoni). Minimalisti anche i costumi firmati da Nadezda Gultiajeva e il disegno luci di Audrius Jankauskas. In tutto questo è sembrata, invece, poetica l’allusione alle ali di colomba per Desdemona, ali destinate ad accogliere i due sposi infelici al termine della tragedia, preannunciata un po’ troppo sin dall’inizio con un’ambientazione molto tetra. A destra della scena su un cerchio rialzato si svolgevano le scene principali dei protagonisti, che hanno regalato momenti di grande interesse, come nel caso dell’apprezzata Julianna Di Giacomo nel ruolo di Desdemona. Meno convincente, forse perché leggermente raffreddato, Clifton Forbis nel personaggio di Otello, a suo agio negli acuti. Il pubblico ha applaudito anche Claudio Sgura, uno Jago a cui la regia ha concesso pochi chiaroscuri. Quasi sbiadita e forse troppo impegnata in performance mimiche sullo sfondo, la figura di Emilia, interpretata da Sara Fulgoni. Bene per i personaggi del cast maschile: Francisco Corujo/Cassio, Massimiliano Chiarolla/Roderigo, Luca Tittoto/Lodovico, Roberto Abbondanza/Montano. Il nuovo allestimento ha visto impegnati i nuovi organici orchestrali e corali dell’ente lirico pugliese (composti dagli artisti risultati primi nelle graduatorie dei concorsi pubblici per esami, indetti nello scorso mese di luglio): un bel risultato per essere la prima rappresentazione operistica, grazie anche al lavoro entusiastico di Keri-Lynn Wilson. Il cartellone 2013 della Fondazione proporrà un approfondimento particolare per l’opera di Giuseppe Verdi, oltre che nel cartellone, anche nelle “Lezioni d’Opera” condotte dal musicologo Giovanni Bietti nel foyer del Teatro Petruzzelli la domenica mattina (alle 11). I prossimi appuntamenti con le Lezioni, che saranno ospitate “prima della prima”: il 3 marzo “Opéra Comique: La muette de Portici di Auber”; 5 maggio “Così fan tutte, o il gioco dell’amore”; il 26 maggio “Rigoletto e la trilogia popolare”; 8 settembre “La sonnambula e le ‘melodie lunghe’ di Bellini”; 17 novembre “Tutto nel mondo è burla: Falstaff e il sorriso dell’ultimo Verdi”.

Otello, di G. Verdi, martedì 22 gennaio ore 20.30 (turno A), giovedì 24 gennaio ore 20.30 (turno B), domenica 27 gennaio ore 18.00 (turno C), martedì 29 gennaio ore 20.30 (fuori abbonamento). Info: Botteghino del Teatro Petruzzelli 080.975.28.40; www.bookingshow.it | www.fondazionepetruzzelli.it

 

Mariapina Mascolo


Pubblicato il 22 Gennaio 2013

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