Cronaca

Nonostante la difesa dell’assessore, è ancora bufera sul ‘concorso con il trucco’

“E’ da mestatori mettere in dubbio la serieta’ del concorso che la Regione Puglia ha affidato con una convenzione a Formez per la selezione di ben duecento funzionari a tempo indeterminato”, ha spiegato l’assessore l’assessore regionale al Lavoro, Leo Caroli, commentando le polemiche al vetriolo degli ultimi giorni su una decina di candidati che pur risultando non idonei alla prova preselettiva dei test a risposta multipla, figurano ammessi direttamente agli scritti, grazie al meccanismo dell’esenzione in base a cui gli impiegati e funzionari interni, che possono vantare

almeno un anno di anzianita’ di servizio presso la Regione, saltano a pie’ pari le prove preselettive, presentandosi direttamente agli scritti. Rinunciando, come ha stabilito la giunta Vendola, a due punti in graduatoria. “Su 36mila candidati sembrerebbe che in nove abbiano fatto i furbetti, dichiarando di essere esonerati dall’obbligo delle preselezioni e presentandosi comunque ma il concorso va avanti in tutta trasparenza. Questa storia, alla ribalta in questi giorni sulla stampa, e’ nota da settimane a Formez (Centro di formazione che offre supporto e assistenza alle amministrazioni

pubbliche, ndr) che sta monitorando i casi e dopo aver compiuto una prima indagine e sta, su sollecitazione della Regione, portando a termine un approfondimento d’indagine. Presto insomma si arrivera’ ad una decisione. La situazione e’ sotto controllo ed i ‘furbetti’ rischiano di essere esclusi. Confermo l’apprezzamento –ha continuato Caroli- per il lavoro svolto da Formez ed invito tutti a non mestare nel

torbido perche’ la gestione del concorso e’ trasparente e continueremo tutti ad essere rigorosi”. In effetti con questo concorso per la prima volta una Regione ha delegato la gestione di tutte le fasi di un concorso pubblico, rispettando i tempi della selezione prevedono le prove scritte a Bari presso la Fiera del Levante, a partire dal prossimo 20 gennaio 2015, e le prove orali a Roma a partire dal 18 febbraio dell’anno venturo.

Concorsi, assunzioni e bandi sempre in primo piano alla Regione Puglia, dunque, specie dopo che nella sede del Consiglio in via Capruzzi, il gruppo consiliare di Forza Italia è tornato all’attacco nuovamente per illustrare le anomalie relative al concorso bandito dalla Regione Puglia per duecento funzionari tra tecnici e amministrativi. E già prima delle prove il consigliere Ignazio Zullo aveva detto coa ne pensava: “Si tratta di un concorso-truffa che crea, nei giovani e nei disoccupati, illusioni e false speranze, in un momento delicato di crisi economica e occupazionale”. Presenta una mozione per impegnare il Governo regionale a revocare e rivisitare il bando di concorso già indetto, ora le polemiche si incentrano sugli amici di partito e delle fabbriche vendoliane accusati, appunto, di aver fatto i furbi. Niente di nuovo: sono giorni e giorni che i consiglieri pugliesi di minoranza, ma anche di maggioranza come Antonio Maniglio, usano toni alti e parole pesanti per stigmatizzare la procedura azionata dall’assessore Caroli per trovare corsie preferenziali allo scopo di stabilizzare i circa quattrocento precari della Regione Puglia. Zullo ha precisato che la mozione per rivedere il bando del maxiconcorso da categoria ‘D’ muoveva dal mancato intervento, sul tema, da parte del segretario regionale del Partito Democratico, esortato dal vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Maniglio ad assumere una posizione di difesa dei principi costituzionali di uguaglianza e di parità di condizioni di accesso per tutti i cittadini nella valorizzazione del merito, nel momento in cui è stato pubblicato il concorso, bollato dallo stesso Maniglio come “concorso con il trucco”. O, ancora, “concorso-spot da campagna elettorale, in una Regione in cui in nove anni non è stata data alcuna risposta al mercato del lavoro e in cui la disoccupazione giovanile ha superato la soglia del 40%”. “In assenza di una copertura finanziaria, non è possibile bandire un concorso destinato a essere vanificato o a scaricarsi su un bilancio autonomo della Regione già di per sé in grave sofferenza” questa la precisazione del gruppo consiliare. “Ma quel che è ancor più grave – hanno rilevato molti altri consiglieri di centrodestra– è che ci troviamo in una Regione che non ha una pianta organica per poter calcolare il numero effettivo dei posti vacanti, da colmare come previsto dalla legge attraverso le procedure di mobilità extra-regionale.

 

Antonio De Luigi

 

 


Pubblicato il 16 Ottobre 2014

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