Cultura e Spettacoli

Noterelle di un alieno incazzato(10)

Trump, presidente degli “states”, qualche giorno fa, dichiarò: ”A breve vi comunicherò le mie decisioni sul clima”. Ieri, 1° giugno 2017, il vulcano tapino ha eruttato la sua lava: ”Usciamo dall’accordo sul clima, ma siamo pronti a rinegoziare per rientrare ancora nell’accordo di Parigi o in un altro accordo”. Intanto, un’amara considerazione. E’ ancora possibile affermare che l’uomo, gli uomini siano “animalia” intelligenti? Di fronte a scenari apocalittici, di cui essi stessi sono stati, sono responsabili, inquinando e violentando la Terra, il Mare, il Cielo, per mene di guadagni, incompatibili con i limiti dell’ ”habitat”, in cui nascono, crescono, periscono tutte le creature di esso; che riguarderanno i loro figli e nepoti, c’era, c’è, forse, bisogno di un accordo su come, perché, quando far fronte a disastri immani, non più ipotetici, ma, tragicamente, reali non più in là di qualche decennio? O non sarebbe stato, non sarebbe più igienico, usando la Ragione, della quale tanto mena vanto l’uomo; che lo differenzierebbe, distaccandolo da tutte le altre specie viventi sul pianeta, che tutti gli uomini avessero  imposto, imponessero ai loro rappresentanti ai vertici dei rispettivi ”stati” di dare esecuzione, da subito, a politiche economiche, energetiche, a piani industriali, cioè, come si dice in gergo, a “cure da cavallo” per frenare, se, pure, sia, ancora, possibile, il riscaldamento dell’atmosfera con tutti  gli infausti e, spesso, ormai, letali annessi e connessi drastici cambiamenti climatici? Il guaio è che miliardi di uomini, donne, bambini non sono in grado di Pensare in quanto per Pensare è necessario avere la pancia piena, mentre altri miliardi di donne, uomini, bambini, pur, avendo la pancia piena, non Pensano in quanto, dai vari “franceschielli” che, in un modo o nell’altro, li tiranneggiano, sono distratti dall’occuparsi dei problemi essenziali, la cui risoluzione renderebbe più serena la loro esistenza, sì che gli uni schierati dalla parte del “real madrid”, gli altri dalla parte della “juventus”, cloroformizzati da un irresponsabile fanatismo nei riguardi dei loro feticci in mutande e maglietta,  sognano, rispettivamente, la vittoria della squadra d’elezione, illudendosi che sia la loro vittoria. Poveracci, non sanno che è la vittoria di un pugno di mercenari, ai cui lautissimi premi partita e stipendi essi stessi contribuiscono con costosi abbonamenti o con i costosi biglietti, al botteghimo acquistati, o stando, addirittura, spaparacchiati sul divano. Ché qualsiasi incontro di calcio, in chiaro trasmesso da una rete televisiva, comporta tanta pubblicità pagata all’editore della trasmissione che, a sua volta, compra dalle società calcistiche, proprietarie delle squadre in campo, lo spettacolo (sputi, sgambetti, manate, parolacce, gomitate, ecc., ecc., ecc., è spettacolo?) che offrono o in cui sono impegnate. Più culi sul divano, quindi, più indici di gradimento dello spettacolo, più pubblicità, più “cachet” alle società calcistiche, che, poi, investono tutto quel tesoro di euro, per permettere ai mercenari, di cui sopra, di sfasciare con “nonschalance” macchine costosissime, di buttar via migliaia e migliaia di euri nella moda di vandalizzarsi  il corpo con tatuaggi da galeotti ed altre “stronzate” simili, indicibili. Se c’è, pertanto, sul pianeta Terra un’ umanità di non Pensanti, spartita tra morti di fame, detto “terzo mondo” e a “pancia piena, detto “occidente”, ossessionati dall’effimero in tutte le sue epifanie, si spiega perché  negli “states”, democraticamente, sia asceso al potere il “minus habens”, da qualsiasi punto di vista lo si voglia giudicare, donald trump, che per 4 anni, rinnovabili, gestirà il destino di oltre 8 miliardi di uomini, si fa per dire, ché la metà di essi sono larve, l’altra metà è fatta di omuncoli. Ahimé, benedetta democrazia! Sir winston churchil affermava: “E’ stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora”. Insomma, la democrazia sarebbe il migliore tra i regimi peggiori. Behhh, sarà essa la migliore forma di governo tra le peggiori, comunque, permette ai peggiori tra gli omuncoli di essere “fabri” del destino, non solo, degli omuncoli, come loro, ”sed etiam” di Uomini, rari nella Storia, come Socrate. Se “Atene piange, Sparta non ride”(per Citare una frase, poi, diventata un adagio o un “mantra” “in ore plebeiorum”, tratta dall’”Arìstodemo” di Vincenzo Monti), cosa dire dell’italietta, certamente, non messa bene, politicamente, per tacere, economicamente, (militarmente, siamo agli ordini dal “pentagono”), se il putto renzi può dire, mentre le masse sonnecchiano, sognando il” triplete” della juve agnellonata: ”Io e gentiloni, insieme, faremo la ‘legge di stabilità’ ”. O quanta boria in chi ritiene che il futuro sia il/ nel suo presente! Le difficili scelte di politica economica in un bilancio statale, tal coperta corta, partorite dal cervello di renzi e gentiloni! Chi è il patrono dell’italietta e/o la patronessa? A loro sarebbe d’uopo domandare: ”O padre, o madre, ché avete abbandonato gli italiettini”? Siamo volati da washington a roma e abbiamo visto  la qualità degli inquilini provvisori dei rispettivi ”palazzi”,”tamen”, o miei 25 Lettori, dalle parti dell’”apulia” la democrazia, negli ultimi anni, specie, a quanti “personaggini” (© del diminuitivo dispregiativante è del comico Crozza) ha permesso di ascendere, con tutti gli onori immeritati, le scale dei “palazzi”? E in un “borgo selvaggio”, a nord della città metropolitana (????) barese, un temerario “personaggino” ci riprova con il codazzo dei suoi “fidi.

Le fanfare dei media italiettini: giornali, telegiornali, “talk show”, come in passato,hanno strimpellato per la “cattura”, diciamo, di riina, di provenzano, così da qualche giorno le medesime hanno intonato il peana per la “cattura”, diciamo, di giuseppe giorgi (nativo di san luca in calabria, condannato a 28 anni di carcere per traffico di droga e latitante da 23 anni), come giorno verrà, ne siamo sicuri, in cui sguinzaglieranno gli osanna per la “cattura”, diciamo, di mesina denaro. I testé nomati “boss”, salvo mesina denaro, ancora “uccel di bosco”, ospitati nei tanti “alberghi di stato” al “41bis”, sono stati  per decenni latitanti; li hanno cercati, ovunque, perfino, all’inferno, e quelli, di contro, se la spassavano sotto le domestiche coltri. Alla fine, quali pere mature, sono caduti nella rete della giustizia. Se, quindi, i tempi erano maturi ché le manette fossero strette ai polsi di codesti figuri, IO vorrei Contestare ai “media” italiettini l’inopportunità del positivo enfatizzare, “lecchinamente”, l’operato del potere, dei suoi istituzionali organismi inquisitori, quando danno notizia dell’ ”arresto”, diciamo, dei latitanti della mafia siciliana, della ndrangta calabrese, della camorra partenopea o di altra organizzazione di stampo mafioso. Ché, secondo ME, i latitanti latitano, finché coloro che sono lassù, ove ”si puote ciò che si vuole”, ordinano a chi di dovere che si vuole che possano, debbano, dati i tempi maturi, essere fermati i presunti ”poco di buono”, mettiamola così. E, intanto, finché i tempi maturino, i bricconcelli, mettiamola così, quanti delitti, illeciti, grassazioni, presumibilmente, avranno commesso, personalmente, o per delega ai loro “amichetti”! Sì, il linguaggio di costoro è tenero, salvo che alla prima che, vicendevolmente, si fanno, c’è l’acido o la lupara bianca o il pilastro di un ponte che fa scomparire il perdente di turno tra di loro. A proposito di rapporti amicali, MI viene in mente che i politicanti, quasi tutti scomparsi, sia dalle prime file del politicume, sia fisicamente, di un partito di religiosissimi cattolici s’invocavano, alludendo ad una, per giunta, inesistente, ferrea “amicizia” tra di loro. Non c’è niente da fare, né da tergiversare moralisticamente: la criminalità fa affari, rastrella, dappertutto e comunque, ingenti somme di denaro, sia ad essa permesso che faccia affari per noi, dicono lassù; quando il gruzzolo sarà ragguardevole, si rompa il salvadanaio, ove essa ha depositato i soldi sporchi, che vengano, dopo essere stati ad essa sequestrati, ripuliti, diligentemente, e usati per finanziare attività, imprese, intraprese, ritenute legali da noi che stiamo, ove “si puote, ciò che si vuole”. Tanto Ipotizza M. Foucault nella sua veemente Critica del sistema capitalistico radicato nelle democrazie liberali di formale diritto, “sed” non di fatto. E, allora, o manutengoli mediatici del poterume, finiamola con le sceneggiate di ”urrà”, quando lassù si constata, al di là di ogni ragionevole dubbio, che le pere sono mature per essere impalmate; è un classico che i mafiosi et “similia”, da latitanti, non si allontanino dai paesi natii,  dai quali hanno preso il volo per esercitare la loro professione di estorsori di denaro pubblico e privato e, spesso, neanche dalle loro case. La magistratura, le forze dell’ordine non fanno altro che eseguire gli “imperativi categorici” di coloro che lassù intuirono l’apparizione del “pleroma”, cioè della  pienezza dei tempi per la “gattabuia” ai mafiosi, di cui sopra s’è discusso, e, medesimamente, si comporteranno per/con mesina denaro. Pertanto, legatevi le mani, o scribi, e non osate digitare la testiera dei vostri “pc” e le vostri lingue, pronte per leccare, mozzatevele, se  altro non potete, non sapete fare. Ma, veramente, che omiciattoli analfabeti, come riina, provenzano, il giorgi, appena, accalappiato, mesina denaro, da accalappiare, avrebbero potuto, potrebbero tenere in scacco complesse organizzazioni statali e le loro capillari ramificazioni interne ed esterne? Poveri prestanomi di qualcosa o di alcuni molto al di sopra di loro ai quali obbediscono, inchinandosi,  in cambio di un ”don” premesso al loro nome o di un baciamano da parte di coloro che, non ancora disincantati, credono di essere di fronte alla ferocia fatta carne, e, invece, spogliati di tutto il romanticismo “noir”, di cui s’ammantavano. s’ammantano, riina, ad esempio, era, da delinquente libero, “lu curtu”; provenzano da delinquente vivo, era “binnu u’tratturi, giorgi, fino a qualche giorno fa, nell’attesa di sottoporsi al rituale della mala calabrese delle sue mani tra i ferri, baciate dai suoi sodali, era “u capra”. Per Parafrasare Dante (Inferno,CantoV. vv.55-56), Concludiamo che la gente, di cui sopra,”A vizio di avarizia fu sì rotta/ che libito (di essa) fe’ licito in sua legge”, ovviamente col benestare, con il “nulla osta” di coloro che stanno lassù, ove “si puote ciò che vuole”.                                                                                                                              

 

 Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano

 

 

 

 

 


Pubblicato il 6 Giugno 2017

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