Cronaca

Otranto-Valona, il tunnel risibile

Dieci anni fa, proprio in questi giorni, il ministro della difesa albanese Pandeli Majko e il suo collega italiano Antonio Martino si accordavano per uno studio preliminare sulla fattibilità di un tunnel di collegamento tra i due paesi. Non se ne è saputo più nulla. La smania di accorciare questo mondo già reso claustrofobico da un’incontrollabile globalizzazione spinge i potenti ad accarezzare progetti avveniristici. Si parla di collegare ‘sotto traccia’ Sicilia e Tunisia, Russia e Alasca, di gettare un ponte tra Ancona e Zara, senza dimenticare quello tra Messina e Reggio. Può bastare? Macché.  Ora che crollata la cortina di ferro e si possono sfogliare dossier un tempo secretati, è emerso che negli anni settanta la Cecoslovacchia voleva costruire un tunnel che partendo a sud di Ceske Budejovice, nella parte meridionale del paese, attraversasse l’Austria fino a sboccare su un isola artificiale in Adriatico… Eppure i progettisti insistono : è solo una questione di soldi. Trovati quelli si può anche traforare il fondale del Canale della Manica, come di fatto è  avvenuto. Tra l’altro, prima del collegamento Keriton-Coquelles, erano stati costruiti in Giappone due tunnel sottomarini, quello ferroviario Sen-Kan e quello autostradale della Baia di Tokio. E già in cantiere sono i tunnel Spagna-Marocco (all’altezza di Gibilterra), il Giappone-Corea e il Sumatra-Giava. Torniamo alle follie di casa nostra. Come l’audace disegno si configurerebbe? L’ipotesi più ragionevole, sulla scorta dell’esperienza maturata in opere simili, è quella di distanziate gallerie (una per ogni senso di marcia) in mezzo alle quali scorra una più piccola galleria di esplorazione e servizio. Imprese di queste proporzioni presentano sempre un altissimo impatto ambientale. In primo luogo bisogna  installare ogni dieci miglia piattaforme per lo scavo dei pozzi verticali e l’introduzione delle talpe escavatrici. Ma se a lavoro finito le piattaforme possono essere smantellate, ciò non vale per le isole artificiali prodotte dall’accumulo del materiale di risulta. Si cerca di mitigare il danno voltando queste isole in aree di sosta per uccelli migratori oppure in oasi floro-faunistiche aperte al turismo… E quanto tempo ci vorrebbe per completare un tunnel Otranto-Valona? Almeno dieci anni. E veniamo ai soldi : Valutiamo la stessa ipotesi di finanziamento ipotizzata per il tunnel Tunisia-Sicilia : La prevendita di biglietti di transito di cento euro ciascuno ; biglietti che al momento dell’ultimazione del progetto potrebbero essere rivenduti, utilizzati o trasformati in azioni della società (pubblica o mista) che dovrebbe gestire il tunnel. Considerando il massimo transito possibile, il costo iniziale sarebbe ammortizzato in non meno di vent’anni a valori costanti e in dieci  anni se i prezzi dei pedaggi raddoppiassero dopo cinque anni. Ma in tempi di quaresima come questi e stante la generale instabilità politica, si possono concepire investimenti a termine lungo?  Per restare alle cose di casa nostra, il ben più fattibile progetto del Corridoio 8 è rimasto sul tavolo.

Italo Interesse


Pubblicato il 22 Giugno 2013

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