Cronaca

Pesca dei ricci: ferma da un anno…e quando arrivano i ristori?

Il consigliere Pagliaro ripercorre le tappe d'una vicenda lunga oltre dodici mesi

Fermo per la pesca dei ricci di mare, che la Regione Puglia ha deciso e imposto per evitare danni maggiori ai ritmi biologici di crescita nei nostri mari, ma chi e quando risarcirà i nostri pescatori e professionisti del ramo? Il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo <<La Puglia Domani>> con una nota è tornato in argomento. “Da quasi un anno, in Puglia, vige il divieto si pesca dei ricci di mare, grazie alla legge che ho presentato e che è stata sottoscritta da quarantanove consiglieri su cinquantuno, approvata in Consiglio regionale il 28 marzo 2023. Una proposta che viene da lontano, da lunghi mesi di condivisione e confronto con tutti gli attori interessati, a cominciare dai pescatori autorizzati che praticano una pesca rispettosa e sostenibile e che da anni lamentavano fondali sempre più spogli, a causa del prelievo indiscriminato e massiccio che ha quasi estinto i ricci di mare. I pescatori erano pronti a lasciare le licenze a causa della scarsità di ricci, e proprio da loro, così come dagli ambientalisti che amano il mare, è partito un allarme e una richiesta di aiuto che abbiamo raccolto. Da qui la necessità -continua Pagliaro – di imporre uno stop prolungato alla pesca dei ricci di mare lungo le nostre coste, per consentire il ripopolamento di una specie preziosa non solo per la ristorazione ma soprattutto per la sua funzione essenziale nell’equilibrio dell’ecosistema marino. Il mondo scientifico ci ha supportato nel percorso di redazione della proposta di legge, e le università di Bari e Lecce sono pronte a scendere in campo anche nell’azione di monitoraggio sul ripopolamento dei ricci ormai destinati all’estinzione sui nostri fondali. I riscontri che ci giungono dai sub e dai biologi, i frequenti e ingenti sequestri grazie ai controlli serrati delle Capitanerie di Porto, della Guardia di finanza e di tutte le forze dell’ordine, ci confortano sull’efficacia del fermo pesca”. Questa legge, unica in Italia, è un fiore all’occhiello della nostra regione Puglia, visto che altre regioni – su questo esempio – stanno lavorando per redigere una legge simile, che è passata anche dal vaglio della Corte costituzionale, per questo motivo dobbiamo difenderla ed esserne orgogliosi. Al momento però c’è la questione dei mancati ristori e il consigliere Pagliaro non perde l’occasione per parlare chiaro. “Comprendo e condivido la rabbia dei pescatori autorizzati, rispettosi della legge, per gli indennizzi che erano previsti nella mia proposta originaria e che sono stati più volte garantiti dalla Regione, dall’assessore alla pesca Pentassuglia e dallo stesso presidente Emiliano. Già il 3 aprile dell’anno scorso, pochi giorni dopo l’approvazione della legge, ho presentato una mozione per impegnare la Giunta regionale a ristorare i pescatori. Ma la Regione continua a procrastinare, anche sulle risorse da stanziare per la campagna di sensibilizzazione, necessaria per informare tutti i cittadini sul fermo pesca in atto e sulle sue finalità, e sulle sanzioni a cui vanno incontro i trasgressori”. Insomma, priorità restano comunque i risarcimenti e ristori e in questa battaglia i pescatori saranno in cima ai pensieri di politici regionali parecchio sensibili ai loro problemi, ma anche alla protezione dell’ecosistema marino, in Puglia, “….per dare ossigeno ad una categoria che vive di pesca e ha diritto ad essere sostenuta”.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 19 Aprile 2024

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