Cronaca

Piano di Sviluppo Rurale, errori su errori: a quando dati certi?

Torna in primo piano il Piano di Sviluppo Rurale dopo che l’Agea (acronimo di Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) ha aggiornato i dati del Psr 2014-2020 delle Regioni e delle Province autonome: al 31 ottobre, sebbene il dato della Puglia risulti avere un leggero avanzamento della spesa pari al 15,81% (l’1,41% in più rispetto all’aggiornamento di aprile 2018), questa risulta comunque mediamente inferiore rispetto al dato nazionale e alle Regioni meno sviluppate. Ed è per questo che Erio Congedo, consigliere regionale di “Fratelli d’Italia”, torna ad auspicare che la Puglia possa seguire l’esempio di altre Regioni che hanno incrementato la spesa vincendo la staticità della politica e velocizzando il percorso della burocrazia e quindi, nella fattispecie, dell’impiego dei soldi destinati all’agricoltura. Per questo Congedo ha sollecitato la Regione Puglia a dare garanzie agli operatori del settore che già vivono in condizioni precarie, soprattutto dopo i recenti danni causati dal maltempo. Del resto è storia vecchia che mai nella storia di questa Regione s’è scontato così tanti problemi con le misure del Piano di Sviluppo Regionale (PSR), ben sapendo che a pagarne le conseguenze sarebbero state tante aziende agricole pugliesi ferme al palo. Non molto tempo fa in audizione sono fioccate all’Assessore Di Gioia le denunce sui continui malfunzionamenti del sito dell’Elaborato informatico progettuale (Eip), per esempio, proprio inerente al Psr 2014/2020. Uno strumento che avrebbe dovuto ridurre i tempi burocratici ha in realtà ha portato, tra le tante altre cose, alla paralisi del sistema agricolo pugliese”, come ha spiegato senza sconto il consigliere regionale del Movimento 5Stelle Cristian Casili. Tutto questo proprio mentre nelle altre regioni scorreva tutto liscio, non come in Puglia, dove la macchina del sostegno degli investimenti in agricoltura si è inceppata da tempo e ancora oggi esistono criticità denunciate senza riscontro da agronomi e agrotecnici  che presentano –sempre più spesso a vuoto – le domande di finanziamento. E un centinaio di agronomi, periti agrari e agrotecnici provenienti da tutto il territorio regionale in rappresentanza di un migliaio di aziende agricole pugliesi hanno contestato, anche davanti al Tribunale Amministrativo di piazza Massari a Bari, i bandi del Programma di Sviluppo Rurale (Psr). In particolare le procedure utilizzate per la definizione delle graduatorie delle misure di sostegno 6.4 (Creazione e sviluppo di attività extra-agricole), 4.1a (Investimenti finalizzati a migliorare la redditività, la competitività e la sostenibilità) e 4.1b (Investimenti realizzati da giovani agricoltori che si insediano per la prima volta). Le criticità rilevate dal mondo agricolo? Molte e molto serie e vanno ad inficiare quelle aziende meritevoli avvantaggiando i furbi che dichiarano dati non rispondenti alla realtà. Tanto per capirci: se in una pratica di finanziamento si dichiarano dati sovrastimati come ad esempio un posto tavola a 100 euro o un posto letto a 200 euro, la performance economica di quella azienda sarà superiore rispetto ad un’altra azienda che si è basata su parametri di riferimento più corrispondenti alla realtà e questo vale anche per le altre attività. Ecco perché a questo punto si rende pertanto necessario per salvare il salvabile correggere per l’ennesima volta il tiro al fine di limitare questa libertà nell’inserimento di dati non congrui, che finiscono per penalizzare migliaia di aziende agricole pugliesi. Per tutta risposta l’assessore al ramo, come già detto e ripetuto in passato anche su queste colonne, prima ha ammesso i necessari aggiustamenti allo sgangherato sistema informatico, per poi rimangiarsi tutto, provocando disagi che hanno vistosamente danneggiano agricoltori e imprese, già in ginocchio per i ritardi del precedente PSR 2007-2013, pari a circa 2 miliardi di euro…

Francesco De Martino


Pubblicato il 14 Novembre 2018

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