Cultura e Spettacoli

Piccolo (falso) mistero italiano

Una decina di giorni fa, nella Sala Le Volte di Palazzo Collevecchio a Modugno,  si chiudeva ‘Itineraria festival – arti sceniche in transito’, rassegna di teatro organizzata dalla compagnia Teatro Delle Bambole (fondata e diretta da Andrea Cramarossa) e dalla Cooperativa Verderame. In cartellone, un allestimento di Compagnia Ragli : ‘L’Italia s’è desta’ scritto e diretto da Rosario Mastrota e interpretato da Dalila Cozzolino. Calabresi entrambi, Mastrota e Cozzolino si fanno un punto d’onore di smitizzare la ‘ndrangheta piuttosto che spettacolarizzarla. Perciò eleggono a loro campione non il martire di turno bensì un anti-eroe. La giovane Carla non è un’aquila. Poveretta, da piccola è caduta e quel colpo al capo… ‘Scema di paese’, è libera di muoversi come non è consentito a nessuno nella sua terra (un innominato paesetto dell’Aspromonte). Può così venire a conoscenza di verità ‘bollenti’, da divulgare col candore disarmante dei poveri di spirito. Nessuno osa toccarla e il Presidente Napolitano è libero di venire ad insignire la ragazza di una medaglia al valor civile. L’attesa del gran momento occupa tutta la performance, che vede una preziosa Dalila Cozzolino vestire con entusiasmo scoppiettante i panni di una ragazza sensibile e fessacchiotta, eppure non priva di un suo buon senso, capace di colpi di testa che spiazzano e colgono di sorpresa. Nella sua disadorna stanzetta Carla/Dalila, felice ed eccitata come una bimba, si racconta. Prende così vita un sapido affresco della vita in quei piccoli centri dell’entroterra calabrese dove Cristo non si è fermato. L’affresco, tutto di parola e che la Cozzolino completa con l’ausilio di una corporeità maiuscola, non tace l’aspetto fosco della vicenda, eppure dello stesso ride come en passant, se ne sente appena sfiorato. Con mestiere, senso della misura e del crescendo, Rosario Mastrota costruisce un testo che convince. La sensazione, sottile, del ‘giallo’ è percepibile sin dall’inizio. La matassa si dipana senza fretta sino alla sconvolgente rivelazione finale. Rivelazione che però non coglie del tutto di sorpresa lo spettatore il quale prende finalmente atto che sotto la cenere di una simpatia contagiosa scottava già dalle prime battute la brace della verità. Giusto pertanto il sottotitolo dello spettacolo : Un piccolo (falso) mistero italiano. Nel caso il questione il mistero ha per oggetto la volta che la Nazionale di calcio italiana, tre anni fa, accogliendo la proposta dell’Associazione Libera, tenne una seduta di allenamento a Rizziconi, vicino Reggio Calabria, su un campo di gioco allestito su un terreno confiscato alla malavita organizzata. In ‘L’Italia s’è desta’, invece, s’immagina che il bus degli Azzurri viene sequestrato a scopo d’estorsione sino all’intervento salvifico di Carla.

Italo Interesse

 

 

 


Pubblicato il 24 Aprile 2014

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