Cronaca

Potito Salatto: “Sono vent’anni che la sanità in Puglia sta male e le cose non cambiano”

Si è svolta ieri a Bari la tradizionale conferenza stampa di fine anno di Aiop Puglia alla quale hanno preso parte il Presidente Potito Salatto e il vice presidente Fabio Margiglio. A margine, il Quotidiano ha intervistato sul tema della conferenza, ma anche su quello altrettanto delicato delle lunghe e spesso infinite liste di attesa, il dottor Potito Salatto.

Partiamo da questa conferenza…

“Intanto lo scopo primario, anzi uno di quelli primari, è ringraziare la stampa e i media per l’ attenzione e la dignità che ci danno. Grazie ai mezzi di comunicazione siamo riusciti a far capire le nostre posizioni. Non è poco”.

Veniamo ai problemi…

“Sono tanti e mai davvero risolti e temo che non ci sia o la volontà o la capacità di risolverli. Non è possibile che dopo anni di piani di rientro la situazione sia sempre negativa. Credo che la politica, sia regionale, che nazionale, non abbiano voglia di impegnarsi e capire la situazione. Insomma, a nostro avviso, la politica, tutta, ha fallito e ne deve prendere atto. Sono venti anni che la sanità in Puglia sta male e le cose non cambiano. Da questa storia del piano di rientro non se ne esce e, come dicevo la politica, anche a Roma non ha fatto nulla”.

Problema liste di attese. Il Presidente Nazionale dell’Ordine dei Medici dottor Filippo Maria Anelli tempo fa al nostro giornale ha dichiarato che di questo passo in due anni il ssn salta e che avremo una sanità per i ricchi e un’ altra per i poveri. Condivide?

“Intanto diciamo che i tempi delle liste di attesa, vale per le visite mediche, vale per gli esami di laboratorio o strumentali, sono a dir poco scandalosi ed è vero che rischiamo una sanità per gli abbienti ed una per i poveri, anzi già forse ci siamo. Da canto suo la Regione qui in Puglia ha investito solo sui grossi ospedali, non che sia sbagliato, intendiamoci. Ma doveva farlo anche su quelli più piccoli. E’ pur vero che bisogna fare attenzione ai conti, ma è altrettanto doveroso essere attenti al personale e relativa qualità degli ospedali. Spesso la politica è stata di orientamento clientelare nell’ assegnazione e nella distribuzione dei reparti e dei medici e i risultati li vediamo anche ora, ad esempio prendiamo in considerazione l’ ospedale di un grande centro come Cerignola. Bisogna distribuire meglio e con più equilibrio non solo le risorse ma anche i servizi”.

E le liste di attesa?

“Con il Covid sono cresciute, ma esistevano anche prima, sia ben chiaro. Questo dipende da una visione scarsamente manageriale della sanità”.

Che cosa suggerisce alla Regione Puglia?

“Un anno o anche due di disobbedienza civile, allarghi i cordoni della borsa nella sanità, apra i rubinetti . Poi il Governo deciderà se impugnare e appellarsi alla Corte Costituzionale. Ma abbiamo bisogno di risorse, naturalmente ben spese, nella sanità. La situazione attuale non è accettabile e tende sempre più a polarizzare  tra cittadini di serie A, quelli che hanno denaro e vanno dal privato, e cittadini di B che soldi non hanno e devono attendere mesi per una visita. In più stiamo arricchendo le altre regioni con i viaggi della speranza danno nostro. La soluzione è una migliore distribuzione di risorse e servizi”.

BV


Pubblicato il 23 Dicembre 2022

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