Cronaca

Primarie, valzer dell’ipocrisia o presa in giro degli elettori baresi?

A Bari al traguardo della candidatura unica è arrivato prima, sia pur per un soffio, il centrodestra che ha annunciato l’intesa sulla candidatura a sindaco di Domenico Di Paola anche con il Nuovo centrodestra (Ncd) di Angelino Alfano appena 48 ore prima della celebrazione delle primarie del centrosinistra, previste per domenica prossima 23 febbraio. In verità, tra le forze del centrodestra, manca ancora all’appello il “Sì” del partito “Fratelli d’Italia”, ma per Di Paola non sarà certo un problema chiudere l’accordo politico anche con Filippo Melchiorre e Marcello Gemmato, che a Bari sono i maggiori rappresentanti del partito di Giorgia Meloni ed Ignazio Larussa. Nel centrosinistra, invece, per conoscere il nome del candidato sindaco, che si presenterà alle amministrative baresi di fine maggio, occorre aspettare domenica sera la chiusura dei nove seggi elettorali allestiti nel capoluogo pugliese per le primarie. E non è neppure detto che il nome del candidato sindaco di centrosinistra si conosca effettivamente dopo le primarie, perché la vicenda potrebbe anche non concludersi domenica sera, riservando ancora qualche sorpresa ed ulteriore dilazione temporale prima dell’ufficializzazione del nome prescelto. Infatti il braccio di ferro, che in questi ultimi giorni di campagna elettorale per le primarie, si sta verificando tra due dei tre candidati in corsa, ossia il duro scontro propagandistico-elettorale tra Antonio Decaro e Giacomo Olivieri, potrebbe riservare conseguenze imprevedibili dopo i risultati di domenica. E ciò non solo per il pesante scambio di accuse che il duo Decaro-Olivieri si sono scambiati da qualche giorno in merito al modo di condurre la ricerca reciproca di consensi per le primarie, ma soprattutto per talune dichiarazioni rilasciate da qualche esponente di rilievo dal partito di Decaro, il Pd, ed altre addirittura in maniera ufficiale provenienti dal partito del governatore pugliese, Nichi Vendola, che sostengono un uscita dalla coalizione di Sel in caso di vittoria di Olivieri alle primarie. Ed in tale eventualità anche di un boicottaggio al candidato sindaco Olivieri alle elezioni vere di fine maggio da parte di alcuni settori del Pd. Quindi, è evidente che la scelta definitiva del candidato sindaco di centrosinistra potrebbe non concludersi con la celebrazione delle primarie, ma queste potrebbero essere invece solo l’inizio di una partita ben più complessa da gestire. Infatti, il fuoco cova sotto la cenere già da giorni e per come si stanno mettendo le cose non sembra proprio che la “guerra” tra Decaro ed Olivieri potrà concludersi soltanto come una lotta all’ultima cena offerta, o all’ultima cassa di birre, all’ultimo sms o, ancora, all’ultima telefonata di un call center. A scandalizzarsi per primo, e quindi a lanciare l’allarme sulle anomale modalità di condurre la campagna elettorale delle primarie, è stato il neo-deputato del Pd, che in un suo intervento aveva rilevato che le primarie non stavano andando per il verso giusto, poiché molti si stavano vendendo il voto. Affermazione, questa, che ha sollevato un polverone nella coalizione di centrosinistra, ma anche nell’opinione pubblica locale. E Olivieri, pur non essendo stato chiamato in causa direttamente, non si è lasciato certo intimidire, né mettere sott’accusa da chi, a suo modo evidentemente, stava conducendo una campagna elettorale non meno scorretta ed irregolare. Sta di fatto che nel centrosinistra tra Decaro ed Olivieri sono volati, come suole dirsi, i pesci in faccia. E verosimilmente sono stati sollevati anche molti schizzi di fango tra due contendenti che, successivamente alle primarie, per rimanere effettivamente uniti in coalizione sarà davvero un’impresa o, come già dice qualcuno, un miracolo. Infatti, c’è già chi dubita sulla compattezza del centrosinistra dopo le primarie e si chiede: “Come è possibile che si mantenga unita una coalizione, quando si sa già che in caso di vittoria di Olivieri, l’alleanza tra Pd, Sel, Idv e Realtà Italia si sfascia?” Ed ancora: “Come mai si organizzano primarie di coalizione se tra le principali forze che vi partecipano ci sono pregiudizi nei confronti di uno del nomi ammessi alla competizione, per cui in caso di vittoria di quest’ultimo non ci sarebbe più solidarietà tra le stesse nel sostegno elettorale a sindaco?” E se la situazione nel centrosinistra barese è davvero questa, allora la risposta non può essere che una. Ovvero che le primarie di domenica prossima sono un “bluff” sin dall’inizio e, quindi, sarebbe stato meglio forse non organizzarle proprio, se si volevano evitare effettivamente inutili lacerazioni e dannose spaccatura nella coalizione che ha già deciso preventivamente che l’unico nome da candidare a Primo cittadino di Bari alle prossime amministrative è Decaro. Altro che primarie e…. “Grande festa del centrosinistra”. Stavolta, infatti, per le prossime amministrative talune forze politiche sono davvero al valzer dell’ipocrisia o delle prese in giro degli elettori baresi.        

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 22 Febbraio 2014

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