Cronaca

Quando non basta la bici: sempre più difficile raggiungere la nuova sede

Sono quasi tre anni che, in pompa magna, è stato tagliato il nastro e inaugurata la nuova sede unica della Regione Puglia, in via Giovanni Gentile. E sono trentacinque mesi e passa che le polemiche sui collegamenti per recarsi sul nuovo posto di lavoro, nel plesso ancora luccicante con tanto di mensa, tavolini, bar e servizi ristoro, non si placano. Infatti, pur sorvolando sul fatto che il nuovo plesso che accoglie uffici e servizi regionali non è sufficiente alla bisogna, restando fuori dalla porta di via Gentile, almeno finora, ancora un mucchio di dipendenti distribuiti sul territorio metropolitano tra Consiglio Regionale (allocato all’Estramurale Giuseppe Capruzzi) Attività Economiche (Via Dalmazia), Presidenza, Giunta e Attività Agricole (Lungomare Nazario sauro) senza dimenticare le sedi dell’Ambiente, Agenzia Irrigui e Forestali e Lavori Pubblici in via delle Magnolie e via Corigliano (Zona Industriale) i problemi da risolvere relativi alla mobilità del personale che deve raggiungere una sede posta all’estrema periferia sud sono davvero ancora tanti. Insomma, a dirla tutta il sogno della sede unica resta un sogno, a questo punto difficile da realizzare, visto che dalla scena pare sparito anche quella ’Alta Professionalità’ con il compito di ‘mobility manager’ al quale la normativa aveva affidato proprio il compito di studiare la situazione. E trovare il bandolo della matassa. E allora, come faranno i poveri dipendenti regionali a raggiungere la ‘quasi’ sede unica di via Giovanni Gentile senza dover far ricorso all’odiata, dispendiosa eppur indispensabile automobile? Da tempo Guglielmo Minervini prima e Giovanni Giannini poi – da assessori alla Mobilità – si sono scervellati e, specie l’ultimo, sta ancora perdendo la testa per trovare una risposta semplice semplice, rincorrendo progetti e proposte più o meno fantomatiche. In particolare è stato l’ex assessore municipale barese a regalare praticamente 40mila euro per quattro mesi all’Amtab, azienda cittadina ai Trasporti (in tutto 160 mila euro) allo scopo di potenziare il trasporto locale, senza riuscire però a farlo mai decollare. In effetti tutto si è ridotto ad un impalpabile potenziamento delle fermate dei bus appartenenti alla linee 12 e 12/ che fanno capolinea tra Bari e Torre a Mare, passando proprio dinanzi alla sede di Japigia, senza puntare a un effettivo cambio di passo degli automezzi. L’altra idea dei bus-navetta che provvedessero ai collegamenti a favore dei dipendenti regionali per raggiungere il nuovo posto di lavoro, secondo altri, si sarebbe arenata, alla fine, dietro alle diatribe sulla competenza tra assessorato ai Trasporti e al Personale. Risultato? Le protesta di impiegati e funzionari corre sul filo del web o nelle lettere piuttosto puntute piovute negli uffici della presidenza o dei rappresentanti aziendali e dello stesso personale: alcuni sarebbero stati addirittura costretti a utilizzare autovetture acquistate in società a prezzo di parecchi sacrifici esclusivamente per recarsi nei palazzoni di Japigia. E di fronte a tutto questo che hanno fatto Minervini prima e Giannini poi? Acquistano biciclette da offrire ai dipendenti in comodato d’uso gratuito, pieghevoli e non, finite abbandonate nei sottoscala degli uffici periferici come quelli di via Celso Ulpiani a Bari (ne abbiamo dato conto su queste colonne più di una volta, con tanto di servizi fotografici a corredo, in passato) o consegnate direttamente ai dipendenti in pubblica conferenza, prima di essersi volatilizzate dai suddetti sottoscala e scantinati di uffici e servizi regionali. Chissà che ne pensano quelli che avevano sperato che la mobilità sostenibile fosse davvero un’altra cosa, nella regione delle bici pieghevoli pronte all’uso per perorare la causa della mobilità sostenibile….

 

Francesco De Martino       


Pubblicato il 28 Luglio 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio