Cronaca

Reazione polemica e ironica di “Azione” alla difesa d’ufficio del prossimo segretario del Pd

La reazione ad “Azione” del neo segretario pugliese in pectore del Pd, Domenico De Santis, ovvero la risposta del vice-Capo di Gabinetto del governatore Michele Emiliano all’annuncio dei consiglieri del neo Gruppo consigliare del partito di Calenda e Renzi di aver inviato alla Corte dei Conti e all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) un dossier sui ritardi degli ospedali sia in costruzione che in progettazione nella nostra regione e che stanno causando una lievitazione notevole di costi, ha provocato l’immediata contro “reazione” dei tre esponenti regionali di “Azione”, Fabiano Amati, Sergio Clemente e Ruggero Mennea che, da Gruppo consigliare ormai di opposizione, si sono resi protagonisti dell’iniziativa. “L’attuale Giunta regionale, di cui il Pd è forza maggioritaria, ha avviato i cantieri di quattro nuovi ospedali e la progettazione di un quinto, quello del Nord Barese” – ha affermato De Santis in risposta a chi ha criticato l’operato del presidente Emiliano per la realizzazione di 5 nuove strutture ospedaliere nella nostra regione, rilevando che “anche l’osservatore meno imparziale dovrebbe ammettere che è la prima volta, dopo due lustri, che un’Amministrazione della nostra Regione decide di costruire cinque ospedali nuovi, così da modernizzare il sistema edilizio sanitario nella sua interezza”. Inoltre, De Santis ha commentato: “Se si pensa che il ruolo di consigliere risieda nella denuncia sterile, si è sulla strada sbagliata”, perché l’obiettivo – secondo il vice Capo di Gabinetto del governatore – non dovrebbe essere “demolire quello che adesso per il consigliere Fabiano Amati è diventato il principale avversario”, ossia il presidente Emiliano. Infatti, ha proseguito De Santis: “Mentre lui vuole demolire, noi siamo per costruire, e va dato atto che questo lavoro è avvenuto durante una pandemia mondiale e durante una guerra nel cuore dell’Europa che ha fatto lievitare i costi delle materie prime”, sottolineando: “Noi siamo per costruire, soprattutto se si tratta di 5 nuovi ospedali che miglioreranno la Sanità pugliese”. Immediata la replica di Amati, Clemente e Mennea, che hanno accusato De Santis di essere intervenuto “in nome e per conto del Pd senza neppure conoscere le vicende o rispondere sulle magagne”. Infatti, i tre esponenti di “Azione” ci hanno tenuto subito a rilevare: “Tralasciando la parte relativa all’adulazione acritica di Emiliano, il vice Capo di gabinetto dice che la Giunta regionale ha avviato quattro nuovi cantieri per nuovi ospedali, mentre uno sarebbe in progettazione”. “Purtroppo, – hanno ironicamente commentato i contradditori di De Santis – egli non conosce nemmeno l’essenziale della questione e finisce pure per confessarlo”. Infatti, proseguendo, hanno precisato: “i cantieri sono due e non quattro (Monopoli-Fasano e Taranto); c’è la progettazione solo per uno (Andria); siamo in attesa della progettazione per un altro (Maglie-Melpignano); non è ancora stata bandita la gara di progettazione per il quinto (Nord barese)”. Quindi, Amati, Clemente e Mennea hanno poi polemizzato inoltre polemizzato con De Santis affermando: “Anche nei comunicati stampa si riscontra ritardo nel dovere di d’informarsi prima d’esercitare il diritto di parola. E se costui è il vice Capo di gabinetto figuriamoci il segretario in pectore del Pd. Peraltro, bastava leggere la nostra comunicazione su cui è stata esercitata la critica per approntare una nota stampa più conforme alla realtà e meno esposta al ridicolo”. Ciò detto, la critica all’iniziativa di “Azione” da parte di De Santis – per i tre esponenti pugliesi del partito di Calenda – “non risponde all’essenziale della battaglia per stigmatizzare i ritardi e qualche magagna”. Allora, Amati, Clemente e Mennea, per semplificare il tema (ma anche per evitare ulteriori strafalcioni da parte dell’intervenuto nuovo segretario in pectore del Pd pugliese!), hanno sintetizzato la “questione” da essi sollevata in 8 domande che qui di seguito fedelmente riportiamo: 1) Con quale procedura e modalità è stato nominato il rappresentante della Asl Bari nel Collegio consultivo tecnico (Cct) per il nuovo ospedale Monopoli-Fasano?

2) Perché il rappresentante della Asl nel Cct si è accordato con l’appaltatore sulla nomina del presidente dello stesso organismo, nonostante l’impresa avesse già scritto numerose riserve e considerato che in caso di disaccordo la nomina sarebbe stata decisa dalla Regione o da altro ente pubblico?

3) Come mai alla milionaria determinazione del Cct in favore dell’impresa, oltre giorni di proroga, nessuno ha mai risposto né preso in considerazione le relazioni accorate e fortemente critiche della Direzione lavori, con cui si segnalava la curiosa circostanza di riconoscere gli extra costi Covid a valere su un periodo in cui il Covid non era nemmeno arrivato?

4) Come mai la stazione appaltante ha riconosciuto un’ulteriore proroga al prossimo luglio per il potenziamento del fotovoltaico, senza prima ottenere il nuovo cronoprogramma?

5) Come mai l’accordo stralcio sui fondi dell’art. 20 è stato richiesto dalla Regione al Ministero con due anni di ritardo, se non di più, mettendo in crisi il fine lavori del nuovo ospedale di Taranto e la gara di progettazione del nuovo ospedale del Nord barese?

6) Come mai non viene deliberato il cofinanziamento regionale per la progettazione del nuovo ospedale del Nord barese, sufficiente ad avviare almeno la gara di progettazione?

7) Come mai si è richiesta una maggiore dotazione del nuovo ospedale di Andria, magari giusta, senza preoccuparsi per tempo di assegnare alla Asl gli ulteriori 150milioni necessari (250milioni è la stima complessiva) per avviare la gara dei lavori?

8) Come mai per l’aggiudicazione della progettazione del nuovo ospedale Maglie-Melpignano si sono persi oltre cinque anni e da ultimo non è stata ancora consegnata nonostante già si sappia che il termine fissato al 5 febbraio prossimo non sarà rispettato?

Per poi avvertire verosimilmente lo stesso De Santis e chiunque altro esponente della maggioranza di sostegno ad Emiliano che “questi sono per sommi capi gli interrogativi di merito su cui si è pregati di interloquire con noi”. Ed ancora: “Noi non abbiamo nelle nostre cifre la chiacchiera da bar, le frasi generiche e la mancanza d’iniziativa per non assumersi mai un compito di responsabilità”, in quanto “le scuse sono l’appannaggio dei perdenti, perché per vincere c’è bisogno di soluzioni. Possibilmente chiare”. E quasi non fosse bastato l’affondo di Amati, Clemente e Mennea al prossimo segretario del Pd pugliese, gli stessi hanno concluso con un’ulteriore precisazione, ricordando che “la decisione di costruire cinque nuovi ospedali, dotandole delle risorse, fu presa dalla Giunta Vendola”, seguita anche da un’ulteriore stilettata ironica a De Santis, poiché tale ultimo dettaglio “non può esigersi dal vice Capo di gabinetto, intervenuto in nome e per conto del Pd, considerato che egli non conosce i fatti della Giunta Emiliano figurarsi di quella Vendola”. Pertanto, hanno concluso i tre esponenti regionali di Calenda e Renzi avvertendo che per il futuro “si accettano repliche, ovviamente, ma nel merito”. Diversamente, diserteranno “il dopolavoro della chiacchiera”. Quindi, inutile illudersi, perché i tre rappresentati della neo-opposizione di centrosinistra recentemente fuoriusciti dalla maggioranza “giallo-rossa” di Emiliano, quantomeno a parole, sembrano più duri e determinati degli oppositori usciti dalle urne. Infatti, come è noto, l’opposizione che nasce dall’interno di uno stesso schieramento politico è sempre più dolorosa di quella proveniente dagli avversari istituzionali.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 2 Febbraio 2023

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio