Cultura e Spettacoli

Rioni in gara, odore di scommessa

Freme Oria. Stasera il grande corteo in costume e domani, all’arena dell’Istituto Antoniano dei Padri Rogazionisti, i quattro rioni della città, Castello, Lama , Judea e San Basilio, si contenderanno la quarantanovesima edizione dello storico Torneo. Mai edizione trovò rioni così determinati. Castello, in vetta alla graduatoria con 15 vittorie, punta al sesto successo consecutivo per presentarsi irraggiungibile all’edizione dell’anno prossimo, quella del cinquantenario. Dal canto suo San Basilio, distaccato da Castello di una sola lunghezza, punta quest’anno all’aggancio nel sogno – da consumare nel 2015 – del clamoroso sorpasso. C’è poi il ‘caso’ Judea, fermo a quota dodici dal 2008. Un eventuale successo domani sera, magari bissato l’anno venturo, consentirebbe a questo rione di agganciare San Basilio e di rilanciarsi come  seconda forza alle spalle di Castello. Infine la cenerentola della città, quel rione Lama che, ultimo in graduatoria con solo sette vittorie, smania dal desiderio di spezzare un digiuno che dura da nove anni. Nei bar e nei circoli di Oria si scommette, non più però che un caffè o una cena. Manca qui l’astio o il risentimento che da sempre colora altre manifestazione, come ad esempio quella pluricentenaria di Siena. E’ questo il motivo per il quale al palio toscano preferiamo quello pugliese. A rendere il nostro trofeo espressione di rivalità bonaria ed edificante invece che di astio secolare ha contribuito la giovanissima età. Nata nel 1967 per ragioni turistiche ma prendendo spunto dal torneo che Federico II bandì a Oria nel 1225 per onorare il suocero Giovanni di Brienne, la competizione oritana non ha potuto intridersi, a differenza di che a Siena, di rancori atavici. E se anche un domani il Torneo dei Rioni dovesse giungere alla millesima edizione, conserverebbe lo stesso questa dimensione paciosa e casereccia. Per cui nel suo futuro non esiste la possibilità per il giocatore incallito di recarsi in un centro scommesse e vuotare il portafogli su un Lama o uno Judea. Cosa che invece succede a Siena con un Bruco, una Chiocciola, un Istrice o altra delle restanti quattordici contrade. A Siena, poi, qualche fantino ogni tanto fa il furbo e altri furbacchioni studiano come dopare bestie o manomettere l’urna che determina gli abbinamenti cavalli-driver… Tutto ciò è estraneo allo spirito che rallegra il Torneo dei Rioni di Oria. Tuttavia, quanto pagherebbe un Lama vittorioso?… Più allettante si presenterebbe la formula del pronostico cumulativo, cioè la possibilità di scommettere sulla graduatoria finale indicando anche il punteggio assegnato a ogni Rione. Una formula che mettendo tutti al sicuro da ‘combine’ assegnerebbe ai vincitori quote interessanti. Se il Comune di Oria (in monopolio, beninteso) volesse gestire il concorso troverebbe di che ricavarci…

Italo Interesse

 


Pubblicato il 9 Agosto 2014

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