Cronaca

Rovistamento nei cassonetti, ora le cose potrebbero cambiare

Da anni oramai i cittadini si sono abituati visto e considerato che anche a Bari, come in molti altri comuni limitrofi – ma a dire il vero dappertutto nelle grandi città – si vedono a quasi tutte le ore della giornata torme di cosiddetti rovistatori di cassonetti. I quali, senza sosta e senza alcun ritegno, frugano nei cassonetti dell’indifferenziata e nei sacchetti della raccolta differenziata nel tentativo di appropriarsi di tutto ciò che può essere recuperabile. Ovviamente, bisogna dirlo, influendo negativamente sul decoro urbano. La dispersione di rifiuti e la sporcizia sono così diventati uno spettacolo ordinario e purtroppo sempre più comune e deprimente: contenitori dell’immondizia rovesciati, sacchetti malamente aperti dal contenuto sparso, rifiuti sparpagliati per la strada. Questo fenomeno avviene nel nostro territorio con sistematicità da parecchio tempo e, dopo una lieve diminuzione nei mesi estivi, si sta riproponendo con maggiore entità, nonostante il periodo di pandemia dovrebbe consigliare maggiore prudenza a zingari e vagabondi. Nella notte e come detto anche durante il giorno o nelle prime ore del pomeriggio, spesso anche di domenica, ragazzi, giovani extracomunitari provvisti di ‘arpioncini’ rovistano nei bidoni e nei sacchetti dell’immondizia sparpagliando rifiuti sulle strade e marciapiedi. Raramente gli agenti di pubblica sicurezza intervengono, perlomeno per interrompere il truce e indecente spettacolo, girando la testa dall’altra parte forse perchè il danno è di lieve entità o per mal riposta pietà. E l’Amtab, che si occupa della raccolta dei rifiuti? Beh, l’azienda negli orari concordati, oltre che della pulizia delle strade che avviene in base a una programmazione anch’essa concordata, non può tenere conto sistematicamente di questo nuovo “reato” e così tutto alla fine rimane impunito, anche perchè non tutti sono d’accordo sul fatto che rovistare nei cassonetti costituisce fatto così grave da indurre all’arresto in flagranza di reato, né tanto meno violazione della privacy. Ma ora l’Amministrazione comunale affidata al Sindaco Antonio Decaro e dall’Assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli potrebbero cambiare registro e decidersi a monitorare la situazione anche con il prezioso aiuto delle forze dell’ordine e della Polizia Locale, oltre che a modificare se costretta il Regolamento per i Servizi di Igiene Urbana e Ambientale, cambiando gli orari di raccolta dei rifiuti. A puntare decisamente il dito contro il fenomeno del rovistamento nei cassonetti è stato il consigliere del Gruppo Misto di centrodestra Michele Picaro, preoccupato per gli effetti della pandemia, con <<…conseguenze sociali allarmanti purtroppo non ancor a totalmente esplose nella loro drammaticità con un aggravamento di situazioni estreme di povertà>>. Picaro si rivolge direttamente all’assessore all’Ambiente Petruzzelli, considerando che rovistare nei cassonetti prefigura il reato, seppur difficilmente perseguibile, di furto punito con una pena fino a tre anni di reclusione e la multa da 154 euro a 516 euro con l’aggravante per aver rubato cose esposte (per consuetudine o necessità) alla pubblica fede (ossia in mezzo a una strada). Ma c’è anche il fatto che questa pratica costringe gli operatori ecologici a impiegare tempo prezioso del loro turno di lavoro per pulire le aree circostanti ai cassonetti. Insomma, una situazione davvero insopportabile, anche tenendo conto che l’Amministrazione intenderebbe munirsi di strumenti digitalizzati <<…per una mappatura e relativa misurazione puntuale dei servizi d’igiene urbana e di conferimento rifiuti nella città di Bari>>. Ecco spiegato il motivo per cui Picaro ha chiesto per iscritto all’amministrazione comunale quali misure intende adottare per arginare il fenomeno del rovistamento dei rifiuti, rispettando maggiormente anche il delicato lavoro dei nostri operatori ecologici.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 27 Maggio 2021

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