Cultura e Spettacoli

“San Nicola per Bari fu motivo di rinascita economica”

Lo studioso nicolaiano, professor Antonio Di Fazio

“San Nicola per Bari fu motivo di rinascita economica”: lo studioso nicolaiano professor Antonio Di Fazio analizza cosi’ il ruolo di San Nicola alla vigilia della tre giorni della sagra religiosa- popolare. Lo abbiamo intervistato.

Professor Di Fazio, 7, 8 e 9 maggio sono tre giorni che la devozione popolare dedicano alla figura di San Nicola, un festeggiamento solenne e popolare…

“Si tratta di tre giorni di festeggiamenti il cui apice, è il giorno 9 con la celebrazione e rievocazione della traslazione delle ossa del santo qui a Bari e la estrazione della manna dal suo corpo. Ricordo a me stesso che un grande santo e dottore della Chiesa come Sant’ Agostino ebbe a sottolineare Nicola come santo che favoriva i miracoli. Ne elogiava il suo ruolo di taumaturgo”.

Che cosa rappresenta Nicola per Bari?

“E’ una figura centrale e importante, ma innegabilmente ebbe funzione e ruolo commerciale ed economico e questo non va dimenticato affatto”

Cioè?

“Se torniamo alle origini della storia occorre ricordare che a quel tempo, cioè a quello che anticipava di poco l’ arrivo delle ossa del santo a Bari, la città se la passava male. Bari, un tempo florida, era caduta in disgrazia e aveva smarrito la sua centralità. La città del Catapano in poche parole aveva perduto il ruolo della più importante nei commerci e aveva ceduto il primato a Palermo. Ecco dunque che elementi della società laica e commerciali, associati a quelli del clero, decisero di organizzare una spedizione in Turchia per portare a Bari le ossa di un santo, sepolto in quel luogo, considerato miracoloso. Era consuetudine dell’epoca avere in città le ossa di un santo e serviva alla venuta dei pellegrini e dunque ai commerci”.

Insomma, Nicola è collegato al commercio…

“Abbiamo da un lato l’aspetto religioso che è certamente importante, ma anche quello commerciale che non è da meno. Non è casuale che la Camera di Commercio di Bari abbia come simbolo San Nicola e che la processione del giorno 8 si ferma davanti alla Camera di Commercio, anzi vi entra”.

Analizziamo i tre giorni…

“Il sette arrivano a piedi i pellegrini che fanno il loro cammino da paesi dell’ Abruzzo, del Molise o della Campania, camminano per sette giorni su quella che si chiama via Francigena partendo il primo maggio e arrivano a Bari il sette mattina. Oggi abbiamo tre compagnie stabili di pellegrini. In serata assistono al corteo storico della Caravella. Il giorno sette maggio a San Giorgio con una suggestiva cerimonia si intronizza il quadro che rappresenta le ossa del santo, lo stesso che viene portato sulla Caravella”.

Passiamo al giorno 8…

“E’ quello della festa civile, infatti a Bari è rosso sul calendario, gli uffici pubblici sono chiusi. Ma si celebrano  messe sia all’ entrata in mare che all’uscita”.

Il nove?

“E’ quello che comunemente si denomina San Nicola dei Baresi perchè vanno via i pellegrini, i commerci e le attività vanno a riprendere. Ma soprattutto il nove si fa memoria della traslazione delle ossa del santo a Bari e nella liturgia della sera in Basilica il Priore estrae dalla tomba del santo la santa manna, una reliquia”.

Dopo tredici giorni si celebra il San Nicola dei russi o meglio degli ortodossi…

“Loro seguono il calendario giuliano rispetto al gregoriano e celebrano la festa della traslazione tredici giorni dopo, ma lo fanno con lo stesso fervore. Del resto è nota la popolarità di Nicola tra gli ortodossi, specie in Russia”.

Che cosa rappresenta Nicola per Bari?

“E’ un punto di riferimento quanto mai attuale. Il rapporto tra Bari e Nicola è intenso specie nella città vecchia. A Bari non esiste nulla di più popolare e se ci fate caso che mai nessuno osa bestemmiare San Nicola. Lo si fa persino con Madonna e Santi, cosa deprecabile, mai con Nicola, tanto è l’amore e il rispetto nutriti verso di lui”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 6 Maggio 2023

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