Cronaca

Scusi ,Emiliano, candida anche noi?

Tra amici ,parenti, conoscenti e qualche collega (tra pubblicisti e professionisti) riusciamo a racimolare un centinaio di voti in vista delle imminenti elezioni regionali. Ma con questo “tesoretto” potremmo avere delle chance per essere inseriti in una lista che fa capo a Michele Emiliano?  Le illusioni, come recita un adagio popolare, aiutano a vivere, ma  noi  con questa richiesta abbiamo forse esagerato. Beh ,sì , ci farebbe certamente comodo il pingue stipendio di circa diecimila euro netti mensili che un consigliere regionale percepisce per stare mollemente adagiato su uno scranno di via Capruzzi …. E poi , vogliamo parlare pure dei benefit? C’è da invidiarli. Lo abbiamo detto e scritto in illo tempore, ovvero in tempi non sospetti, che il nostro Michelone  sarà il futuro presidente della Regione Puglia, anche  a causa della inconsistenza e della litigiosità interna del centro destra. E non occorreva essere degli aruspici per profetizzarlo. Emiliano – lo pretendiamo amichevolmente – dovrebbe  pure premiarci per il nostro sforzo tutto casereccio per avere coniato  , nel corso degli anni, neologismi a lui dedicati che ne hanno sottolineato il valore e rafforzato la popolarità. Nostra, ad esempio, la paternità della individuazione fra le tante qualità del nostro candidato della  famigerata ed indiscussa sua “ars paraculandi”,  da noi cronisti di piccolo cabotaggio più volte evidenziata con conseguente diritto a meritare oggi una qualche opportunità. Garantiamo al nostro ex sindaco che non abbiamo velleità assessorili,ci accontenteremmo solo del  miserrimo emolumento succitato , pagato ovviamente dai contribuenti. In campagna elettorale, fatto ormai arcinoto, si accoglie tutto e tutti , ed è  consentito persino allearsi col diavolo; nemici giurati che diventano improvvisamente amici in nome di un accordo elettorale che sarà immediatamente disatteso il giorno dopo le elezioni,e tanto altro ancora. Anche noi, come il magistrato in aspettativa, vogliamo essere i fortunati vincitori della schedina elettorale,e per questo insistiamo nel rivolgere al gigionesco futuro governatore pugliese  questo accorato appello. Sì, ammettiamolo pure, siamo dinanzi a lui con il cappello in mano a mò di questuanti ,e non ci vergogniamo a dirlo.  Ma proviamo a fare i classici conti della serva: Michele Emilano,al quale va dato atto  di essere stato un buon magistrato antimafia, percepirebbe in qualità di governatore l’astronomica cifra di circa 20 mila euro mensili, migliaia di euro in più o in meno poco conta, sempre al netto ,ovviamente( Niki Vendola, è bene ricordarlo, è  fra i governatori più pagati in Italia). Ebbene, con questo corposo stipendio Emiliano guadagnerebbe circa il quadruplo  rispetto a quando era in servizio come magistrato. Si consideri pure che certamente  lui  riuscirà a portare a termine un paio di legislature, e che tra una decina d’anni potrà usufruire di una megalattica pensione con tutte le liquidazioni e buone uscite del caso. Mica male! Se poi da  ultra 60enne Emiliano  deciderà di continuare la sua avventura politica, i pugliesi saranno liberi di scegliersi il santo a cui votarsi. Ma cerchiamo di non indispettirlo  proprio adesso che abbiamo bisogno del suo benestare. Lui da Governatore – ne siamo certi – dedicherà ogni stilla della sua inesauribile energia per il bene della Puglia, e pur non mettendoci la mano sul fuoco come Muzio Scevola , ci vogliamo credere con forza. Speriamo soltanto che dopo la scorpacciata di cozze crude  alla barese fatta coram populo  durante  un recente convegno, o dopo certe sue scelte, non abbia, in piena campagna elettorale, problemi epatici. Quali cittadini che aspirano a far parte delle sue liste ,abbiamo a cuore la salute del nostro Michelone. Perdoniamo quella sua abbuffata oltremodo inelegante, fa parte del suo personaggio. Siamo diventati  suoi  zerbini ? Ebbene si! Non siamo gli unici, e poi dobbiamo pur riscattarci e guadagnarci la sua simpatia, e vergognarci se non lo abbiamo mai incensato e  mai fatto parte del …gregge. Speriamo solo che da Presidente della Regione governi la Puglia meglio di quanto è accaduto per la città di Bari,  soprattutto nell’arco di tutta la seconda legislatura. Se così non fosse non ci rimarrebbe che emigrare verso qualche  regione centrale del continente africano,unica alternativa che ci rimane.

Piero Ferrarese


Pubblicato il 29 Aprile 2015

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