Cultura e Spettacoli

Se Godot non va alla Montagna…

C’è un ‘avanti’ e un ‘dopo’ nella storia del teatro del Novecento. Tale svolta, questo giro di boa, ha il nome di Samuel Beckett e del suo capolavoro. Metafora della delusione crudele e della speranza ostinata, ‘Aspettando Godot’ ha segnato una generazione di drammaturghi. Nella lunga lista va incluso anche Roberto Giacoia, autore e regista di ‘Anch’io aspettavo Godot’, un allestimento Art’Ess andato in scena al Piccolo Teatro E. D’Attoma. Più che attingere dal Maestro irlandese, Giacoia vi si ispira per raccontare lo spreco di esistenze femminili consumate nel senso più irragionevole dell’attesa. Ester e Tamara sono due sorelle sole, auto-recluse in casa per effetto di mal elaborate vicissitudini di famiglia e personali. Divenute inette a vivere, incapaci di abbandonare il nido, si vi rinserrano, contentandosi di osservare dalla modesta visuale di una finestra il quotidiano di passanti, vicini e dirimpettai. Estranei e conoscenti fungono così da ‘canali’ per un’ideale zapping cui appassionarsi morbosamente sino a dimenticare la propria vita. Ma qui non va a finire come con Estragone e Vladimiro. Nessun ragazzo sopraggiunge a sera con la promessa per l’indomani di un avvento indefinitamente rinviato. Confessioni e scoperte, seppure tardive, aprono la strada ad un ritorno di fiamma del buon senso. E’ il momento di fare le valigie, di spezzare l’auto-assedio, fuggire il peggio di sé, ritrovare un futuro. Insomma, è il momento per la Montagna di scomodarsi ad andare a cercare Godot. Il simbolico gesto conclusivo si consuma abbandonando il palcoscenico e risalendo la platea sino a sparire alla vista. ‘Anch’io aspettavo Godot’ è testo ben strutturato, avvolto da scelte musicali raffinate. E’ però anche un testo esigente con le interpreti, che Giacoia dirige con rigore. Chiamate a un compito non lieve, Annika De Tullio e Mariagrazia Mercadante non si risparmiano. Buona l’accoglienza del pubblico. – Prossimo, atteso appuntamento al Piccolo, sabato 20 e domenica 21 novembre con ‘Gestizzie iè fatte’ di Eugenio D’Attoma. Saranno in scena Nietta Tempesta, Enrico Milanesi Amendoni, Roberto Romeo, Susi Rutigliano, Maurizio Sarubbi e Claudio Ciraci. Consulenza artista di Nietta Tempesta, direzione di scena di Claudio Farina, regia di Maurizio Sarubbi. Produzione Piccolo Teatro di Bari Eugenio D’Attoma. Con ‘La Sciammerghe’, ‘Gestizzie è fatte’ è un altro dei tanti testi di D’Attoma riscoperti dopo la scomparsa  del teatrante barese. E fra le novità più in là in arrivo si parla anche di un ‘Jarche de le Meravigghjie’ che andrebbe a completare un trittico della baresità insieme agli storici Jarche Vasce e Jarche Jalde.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 18 Novembre 2021

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