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Sempre più a rischio il sostegno di Sel ad Emiliano

Il sostegno di Sel (il partito del governatore pugliese uscente, Nichi Vendola) al candidato presidente del centrosinistra alla Regione, Michele Emiliano, è sempre più a rischio, sia per i disaccordi sull’eventuale allargamento non concordato del perimetro della originaria coalizione di centrosinistra, sia per talune ‘pesanti’ dichiarazioni che l’aspirante successore di Vendola rilascia sui dieci anni di governo regionale del leader nazionale di Sel.  Infatti, dopo le precisazioni di ieri del neo coordinatore pugliese di Sel, Francesco Ferrara, a riguardo della presenza dell’Udc nella coalizione che sostiene Emiliano, il responsabile del partito di Vendola si è visto costretto ad intervenire nuovamente sulla questione, per ricordare ulteriormente al candidato presidente alla Regione che è solo il capo della coalizione, ma non il padrone della stessa. Come dire che, continuando di questo passo, Sel potrebbe anche sfilarsi dal sostenerlo e, quindi, presentarsi con un proprio candidato di bandiera. E questa volta a sortire l’intervento ammonitorio di Ferrara non sono state le dichiarazioni del capogruppo dell’Udc nell’Aula di via Capruzzi, Salvatore Negro, ma quelle dello stesso Emiliano che, stante a quanto riportato dalle cronache brindisine, ancora una volta avrebbe rilasciato qualche giudizio poco lusinghiero sui dieci anni di governo Vendola. Infatti, il deputato e coordinatore pugliese di Sel con una recente nota si è affrettato a dichiarare: “Le parole ubriache di Michele Emiliano stanno mettendo a rischio l’alleanza di centrosinistra in Puglia. Si fermi prima che sia troppo tardi, perché con il suo parlare al vento sta esponendo la Puglia al rischio di riconsegnare il governo alla destra dopo 10 anni di buon governo e di positivi cambiamenti”. E, continuando nel comunicato, Ferrara ha rilevato: “In uno scenario politico nazionale in perenne evoluzione, a livello regionale abbiamo il dovere di salvaguardare il progetto del centrosinistra e di 
custodire quanto di buono e innovativo è stato fatto sotto la guida di Nichi Vendola”. Per poi concludere con l’identico invito ammonitorio già rivolto in un precedente comunicato di 24 ore prima: “Emiliano si comporti da leader di centrosinistra e non da proprietario di una coalizione”. Ma talune dichiarazioni ad effetto usate pubblicamente da Emiliano per smarcarsi da certi insuccessi del governo Vendola e tentare così di fare dimenticare ai pugliesi (come sostengono le opposizioni) le responsabilità del Pd e personali (da segretario regionale di quel partito) nel concorso in un bilancio fallimentare, allo scopo di catturare il consenso di elettori che chiedono una sostanziale inversione di rotta alla Regione, hanno suscitato anche l’indignazione e la ferma protesta del capogruppo di Sel alla Regione, Michele Losappio, che, in sintonia con quanto già espresso dal coordinatore regionale del suo partito, ha preso posizione affermando: La gravità delle dichiarazioni di Emiliano riportate dalla stampa di Brindisi è tale da mettere in discussione l’alleanza e la coalizione di centrosinistra”. “Emiliano – dichiara sempre Losappio – è libero di criticare e anche di insultare Vendola come già fanno gli esponenti della destra, ma se mette in discussione la qualità delle politiche di questi ultimi 10 anni, le riforme della Giunta Vendola e i risultati conseguiti, allora non ci stiamo. Non per eccesso di polemica, ma per tradimento rispetto ad un’esperienza viva e virtuosa perfino codificata nei documenti che hanno consentito a tutto il centrosinistra di confrontarsi nelle primarie”. Ed anche il capogruppo del partito di Vendola alla Regione conclude la polemica con Emiliano formulando un invito: “Chiarisca, dunque, il senso delle sue esternazioni invece di intromettersi nel dibattito di Sel e della sinistra con cui ha poco a che vedere, per storia personale, per identità, per programma”. Resta da capire se quanto sta accadendo ultimamente tra l’ex sindaco di Bari ed i vertici pugliesi di Sel sia il risultato di una strategia politica ben pianificata da parte del vincitore delle primarie dello scorso 30 novembre, che mirerebbe evidentemente a sganciare Sel dalla coalizione che lo sostiene, in modo da poter avere le mani libere in campagna elettorale, sia per stringere accorsi con forze ed esponenti non graditi dal partito del governatore uscente e sia, soprattutto, di poter criticare più incisivamente i dieci anni di “politica vendoliana” alla Regione Puglia. Strategia, questa, che secondo qualche sondaggio farebbe aumentare notevolmente i consensi al candidato presidente del centrosinistra alle regionali del prossimo maggio. Però, se così fosse, sarebbe interessante sapere che ne pensano al riguardo gli esponenti del Pd che nei dieci anni di gestione Vendola della Regione hanno condiviso con lui l’azione di governo. Resta il fatto, assai curioso per la verità, che da un lato Emiliano vuole il sostegno di Vendola e, quindi, i voti di Sel, verosimilmente necessari ad assicurargli la vittoria, dall’altro lo critica pesantemente per taluni aspetti di governo. Una doppiezza politica e personale che difficilmente potrà reggere fino alle elezioni. Ma se reggerà, è facilmente prevedibile fin d’ora che le conseguenze elettorali negative potrebbero essere pesanti per Vendola ed il suo partito. Viceversa per Emiliano, se Sel decidesse di mollarlo proprio a causa di un eccesso di critiche a Vendola. E su questo fronte in Puglia i giochi tra Pd e Sel sono forse solo agli inizi, perché nel vivo potrebbero entrare solo dopo la partita nazionale del Quirinale.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 28 Gennaio 2015

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