Cronaca

Sensibilizzare i giovani e i meno giovani sui rischi delle dipendenze

“Io non dipendo”, giunto al suo secondo anno d’età, mira a sensibilizzare i giovani e i meno giovani sui rischi delle dipendenze, attivando un sistema virtuoso di prevenzione e di contrasto alla tossicodipendenza e a tutto ciò che scaturisce da essa, come il gioco d’azzardo, la prostituzione e la criminalità. Il punto di forza del progetto è senza dubbio l’integrazione che si è sviluppata tra le diverse istituzioni, a partire dal Comune di Bari, fino ad arrivare all’Azienda sanitaria locale ed includendo anche il Ministero dell’Istruzione e l’Ufficio Scolastico territoriale. “Non si può pensare di lavorare in maniera autoreferenziale, infatti tutte le professionalità devono essere messe insieme, al fine di raggiungere un obiettivo comune – ha dichiarato l’assessore al Welfare, Ludovico Abbaticchio – Secondo i dati nazionali, diffusi dal ministero, un ragazzo su quattro fa uso di sostanze stupefacenti e nell’ultimo anno i ricoveri sarebbero aumentati del 4,2%. Il dato riguardante la mortalità risale al 2002 e registra circa 512 decessi, numero che sembra si stia riducendo proprio per mezzo di una maggiore informazione tra i giovani”. Circa il 27% dei ragazzi di età compresa tra i 13 e i 19 anni dichiara di essersi procurato la droga nell’ambiente scolastico. Proprio dinanzi a questi dati allarmanti, nella sua seconda annualità, “Io non dipendo” attiverà uno sportello cittadino sulle dipendenze a cura del CAPS, dove saranno indirizzati tutti coloro che necessitano di informazione a riguardo. Diverse le iniziative promosse dal progetto, tra le quali anche un seminario sui temi delle dipendenze, al fine di attivare riflessioni sulle nuove tendenze. Ed ancora, azioni formative ed informative suddivise in tre incontri differenti. “Si tratta di un progetto che mette a nudo la fragilità dei ragazzi e delle loro famiglie, ma anche la fragilità delle istituzioni che dovrebbero farsi carico di maggiori responsabilità, riguardanti la diffusione di sostante stupefacenti. Si tratta dunque di un’iniziativa che vuole modificare profondamente una cultura ormai radicata” ha concluso l’assessore Abbaticchio. “E’ importante iniziare dalle scuole – ha poi dichiarato Mario Trifiletti, dirigente dell’Ufficio Scolastico territoriale – e in virtù di questo, abbiamo deciso di affiancare accanto ai docenti, anche degli specialisti, che avranno il compito di trattare tematiche specifiche. Fino ad oggi abbiamo coinvolto 12 scuole: 9 scuole medie inferiori e 3 scuole medie superiori. E’ necessario un maggiore coinvolgimento da parte dei più giovani ed una maggiore sensibilizzazione, anche attraverso degli opinion leader, ovvero ragazzi che in prima persona hanno vissuto determinate esperienze e che per questo hanno un maggiore ascendente sugli altri”. Una delle novità che coinvolgerà in prima persona i ragazzi baresi, sarà la creazione di uno spazio di prevenzione e di aggancio nelle aree di parcheggio dei principali locali notturni del territorio comunale, mediante l’utilizzo di un Chill-bus, un camper su cui vi saranno etilotest e preservativi. “Inoltre, sul camper – ha spiegato Marcello Signorile, presidente del CAPS – vi sarà anche un simulatore di guida che mostrerà ai ragazzi le conseguenze di una guida sotto l’effetto di alcol e di sostanze stupefacenti. In più, vi sarà una zona relax dove saranno offerti snack e bottigliette d’acqua. La nostra prima uscita è prevista per il 21 dicembre, dalle 22.00 alle 2.00 nella zona di Barivecchia, dove vi sono numerosi locali”. Il Chill-bus sarà presente nella stessa zona anche il 24 dicembre, mentre il 18, il 19 e il 26 gennaio sarà presente nella zona del Demodè. Si tratta di un programma ancora aperto a variazioni. Infatti, il calendario sarà organizzato prevedendo circa 80 uscite, fino al mese di novembre 2013. “Il Chill-bus – ha poi proseguito Marcello Signorile – andrà anche nelle scuole, durante l’orario scolastico, per una maggiore azione informativa”. Favorire una maggiore consapevolezza tra i più giovani, promuovendo finalità educative, è l’obiettivo del progetto, il quale si propone di prevenire determinati comportamenti pericolosi tra i più giovani e, dunque, di promuovere un miglior cibo per la mente, come sostenuto da Antonello Taranto, direttore del dipartimento di Dipendenze Patologiche dell’ASL: “Ci sono tre elementi che non vanno trascurati e che sono vero e proprio cibo per la mente. In primis c’è la lettura, intesa come produzione di cultura e mezzo mediante il quale poter formare il proprio carattere; in secondo luogo, troviamo la verità, intesa come la totale corrispondenza tra quello che si dice e quello che si fa ed infine, c’è la libertà e l’assenza di sottomissione. La conquista della propria autonomia avviene secondo alcuni passaggi, se durante il percorso di crescita si inceppa il meccanismo, si rischia di incorrere in una qualsiasi forma di dipendenza”. La campagna informativa continua, ma è necessario non relegarla a determinati luoghi, è importante al contrario, diffonderla dappertutto, al fine di ridurre comportamenti deleteri e pericolosi.

Nicole Cascione


Pubblicato il 18 Dicembre 2012

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio