Cultura e Spettacoli

Stella o cometa, ecco il problema

Il giorno della Befana è alle porte e ai presepi viene apportato l’ultimo ritocco : l’avvicinamento delle statuine dei Magi alla Grotta sulla quale splende la celebre stella, massimo simbolo natalizio. Ciò che è curioso e che per quanta attenzione si usi nel rendere verosimile la ricostruzione della grotta e del contesto ambientale, nessuna attenzione viene accordata all’astro misterioso che illuminò il cielo di Palestina in quei giorni fatali. Tale disattenzione è già nell’impiego del termine : ‘stella cometa’. Un termine decisamente improprio dal momento che una stella non può essere una cometa, e viceversa. La prima è un corpo celeste di enormi dimensioni che, posto a enorme distanza dal sistema solare, si presenta statico. La seconda è invece piccolissima e mobile. Eppure nell’iconografia cristiana antica la stella di Betlemme non è mai rappresentata con la coda (l’esempio più antico è un affresco delle Catacombe di Priscilla del III-IV secolo). La comune rappresentazione a forma di cometa e l’impropria dicitura ‘stella cometa’ risalgono al fatto che Giotto, impressionato dal passaggio della Cometa di Halley nel 1301, la disegnò appunto come una cometa nel celebre affresco conservato nella Cappella degli Scrovegni a Padova. A partire dal XV secolo il particolare ha avuto una straordinaria fortuna, in particolare nelle rappresentazioni della Natività e del presepe, forse perché la coda risponde al desiderio di rappresentare un oggetto celeste che indichi una direzione, in accordo con la lettura popolare del testo evangelico. Ciò posto, quale fenomeno astronomico segnò il firmamento duemila e passa anni fa?  Se, come suggerisce qualcuno, non si trattò di un’invenzione letteraria volta a enfatizzare la nascita del Salvatore, le possibilità sono tre : Una cometa, il formarsi di una supernova oppure congiunzioni planetarie di singolare brillantezza. In ogni caso l’impossibilità di assegnare una data certa alla nascita di Gesù (il 25 dicembre dell’anno zero ha valore non più che convenzionale) priva di significato ogni calcolo astronomica a ritroso. Chiudiamo con una curiosità : La più grande rappresentazione al mondo della stella di Betlemme è stata realizzata in cima al Monte Miranda, nel territorio di Terni, per mezzo di 80 corpi luminosi distanziati l’uno dall’altro 971 metri, in ricordo delle 971 vittime nella battaglia di Lepanto provenienti dalla provincia ternana. Impressionanti i numeri di questa rappresentazione : 105 m. di diametro e 350 m. di coda. Visibile a decine di chilometri di distanza, la Stella di Miranda viene accesa la sera dell’8 dicembre e spenta la sera del 6 gennaio.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 5 Gennaio 2017

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