Tensioni tra associazioni studentesche e Senato Accademico dell’Università degli Studi di Bari dopo che quest’ultimo ha dato parere positivo al nuovo Regolamento per la Contribuzione Studentesca che è rimasto sostanzialmente identico a quello dello scorso anno accademico. “Non c’è stato nessun passo indietro, ma neanche alcun avanzamento. Rimangono ancora tanti nodi da sciogliere rispetto alle sovrattasse per gli studenti fuoricorso – ha dichiarato senza tanti giri di parole Alessandro Digregorio, senatore di Link Bari – di cui abbiamo richiesto l’eliminazione. Gli studenti fuoricorso non vanno penalizzati, ma vanno date delle risposte di sistema che passano da una riorganizzazione delle lezioni e degli appelli che mettano tutte e tutti nella condizione di non andare fuoricorso” E non basta. “Le logiche premio-punitive del nostro sistema universitario vanno contrastate – spiega Savino Ingannamorte, coordinatore di Link Bari – perché innescano meccanismi di competizione tra studenti e inducono gli stessi a lottare gli uni contro gli altri. In un sistema profondamente spaccato abbiamo bisogno di ricostruire legami e vincoli di solidarietà tra pari invece di considerare il nostro collega un nemico.” Dunque, daccapo fibrillazioni in Ateneo. E in effetti già la primavera scorsa, dopo l’altra seduta del Senato accademico del 21 maggio scorso, il direttore generale dell’ateneo barese aveva provocato le ire di Link e altre associazioni con la proposta di far immatricolare nuovamente tutti gli studenti fuoricorso dell’ateneo. Insomma, si trattava di ricominciare e perdere un intero anno di corso, con migliaia di studenti fuori corso iscritti al terzo o quarto anno dei loro corsi. Insomma, i problemi e i nodi più importanti da sciogliere restano le tasse e il numero di studenti fuori corso all’Ateneo di Bari. E stavolta i rappresentanti degli studenti sembrano decisi a far sentire in rettorato la propria voce, fino in fondo.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 26 Febbraio 2020
