Cronaca

Tango, gesto e culto

Giovedì sera è andato in scena al Forma ‘Tangos de ida y vuelta’, uno spettacolo dove la nota danza argentina viene proposta come ‘viaggio dentro e fuori di sé’. L’idea è intrigante per il fatto di sfrondare l’approccio a questo ballo di una zavorra di stereotipi : Il tango come espressione coreutica di un popolo caliente, il tango come retaggio della cultura ispano-barocca, il tango come codificazione di forme di corteggiamento degli indios… Il tango è assai di più. Non si può viaggiare dentro e fuori di sé col valzer, col twist o con un ballo di gruppo. Viaggiare col tango, dunque, forse per arrivare da nessuna parte, salvo – procedendo in senso circolare – tornare al punto di partenza e ritrovare sé stessi. C’è un che di sottilmente orientale in questa idea. Più che piacere, il tango ammalia. Ammalia legioni di persone, giustifica scuole, ispira spettacoli. E siamo al pregevole allestimento di cui in apertura. Diretto da Paolo e Tommaso Battaglia e, per la parte teatrale, da Lorena Pasotti, ‘Tangos de ida y vuelta’ racconta questo dono che il tango possiede di instradare chi con esso si cimenta lungo percorsi dell’animo paralleli ai gesti armoniosi e appassionati del corpo. Corredati di simboliche valigie, Silvia Cuccovillo e Domenico Palmieri vestono i panni di accompagnatori. Loro compito è far da guida al pubblico verso una possibile spiritualità del tango attraverso le evoluzioni di tre coppie di tangueros. Nel volteggiare ai limiti dell’acrobazia su musiche eseguite dal vivo dal duo Tango Sonos, i bravi Vito Raffanelli, Giorgia Rossello, Miki Padovano, Anna Paradiso, Paola e Tommaso Battaglia confermano essere il tango la danza che più possibilità offre all’interprete. Possibilità di dare spettacolo come di avventurarsi dentro dimensioni inattese dello spirito. Se viene spontaneo sorridere con la bachata, il cha-cha-cha o la mazurka, ciò non accade col tango. Le espressioni dei tangueros sono sempre concentrate, tese, cariche di una passione che ha del tagliente e del sacrale al contempo. Danza il tanguero ed è come se attraverso la figura del partner affondasse dentro una nube opalescente a impadronirsi di un segreto ; l’erotismo non è che l’aspetto epidermico della cosa. Non tutti arrivano ad afferrare l’arcano, è vero, basta però il provarci a fare del tango un’emozione irripetibile, da ripetere insaziabilmente. Ciò tiene comunque in attivo il bilancio del tanguero una volta che terminato il suo viaggio egli sia tornato a sé stesso. ‘Tangos de ida y vuelta’, poi, si arricchisce dell’incrocio con la danza contemporanea, incrocio che ha luogo col contributo della Junior Dance Company. Uno spettacolo prezioso, al cui successo hanno collaborato in veste di organizzatrici Mariella Lippo e Maria Passaro.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 12 Novembre 2014

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio