Cronaca

Tremano i funzionari: sempre più a rischio ‘posizioni organizzative’ e ‘professionalità’

Avanti piano, molto piano anzi tutto in sospeso in Regione per risolvere i problemi del personale. Infatti, ad esempio, per procedere concretamente alla ricollocazione del personale delle ex province (polizia provinciale e biblioteche, in tutto circa 140 lavoratori) dopo l’approvazione della legge, ma anche all’assunzione dei 200 vincitori del concorso RIPAM e relativi  idonei in graduatoria, con la stabilizzazione di circa 700 precari i tempi si allungano. E a questo punto si pensa essere necessario e prioritario favorire l’esodo del personale ‘storico’, in perfetto equilibrio coi nuovi ingressi. <>, chiosava già qualche mese fa Carlo Cirasola, segretario CSA -Dipendenti Regione Puglia. E per la contrattazione decentrata? Ci sarebbe l’impegno dell’Assessore al Personale Nunziante e del capo del Settore Personale Paladino – …ma giusto gli impegni – per una immediata costituzione del fondo per il salario accessorio e conseguente costituzione della delegazione trattante per affrontare nell’immediato le problematiche attinenti gli istituti contrattuali comprese le progressioni orizzontali. Impegni e promesse si accavallano, dunque, quando si parla dei quadri che formano la burocrazia regionale, ma anche le posizioni esecutive nuotano in acque sempre più agitate, visto che dei loro concorsi manco parla più nessuno. Del resto Emiliano pare avere sempre altro cui pensare, visto che ha delegato senza pensarci su due volte fin dal suo insediamento la realizzazioni del suo nuovo e ambizioso progetto di rilancio della burocrazia interna (denominato “MAIA”) a un assessore alla risorse umane in verità un troppo renitente e a uno staff di pretoriani inesperti, quanto ignoranti in materia. Risultato? Questioni come i fondi destinati all’intero comparto (e quindi anche all’esercito degli impiegati) sono tuttora a livello di “quiz” posti ai vari tavoli tra rappresentanti sindacali e dell’amministrazione regionale pugliese, manco fossimo al vecchio/nuovo ‘Rischiatutto’. Eppure trattatasi di questioni che si pongono senza soluzione di continuità da diverso tempo –come detto all’inizio- oramai bollenti, ma soprattutto senza mai raggiungere risultati certi. Almeno sulla quantificazione e regolarità della erogazione, atteso che perfino la Sezione della Corte dei Conti ha chiesto chiarimenti all’ex dirigente del Personale Gattulli che, però, non ha chiarito un bel niente. Anzi, ora che s’è portata dietro dagli uffici del Personale – …sguarnendoli – a quelli del Consiglio in via Capruzzi un bel po’ di fidi collaboratori, le patate bollenti rischiano di diventare ancora più ribollenti. Roventi. A preoccupare, dunque, il silenzio della nuova amministrazione sulla falsariga della precedente, ma anche la sostanza di problematiche economiche, finanziarie e contabili di assoluto spessore e rilievo. Problemi che non possono più essere procrastinati, salvo esporsi al pagamento di un prezzo assai alto sulla pelle dei dipendenti, soprattutto quelli storici. Ci riferiamo, senza girarci troppo attorno, al reggimento dei funzionari-quadri con incarichi di alta responsabilità ( Alta Professionalità) e posizioni organizzative (P.O.) che, a causa di ritardi e ripensamenti vari, potrebbero vedere le proprie funzioni falcidiate causa, appunto, nebulosità e/o carenza dei fondi da erogare. Il presidente Emiliano o i suoi fedeli esperti e collaboratori vari, interpellati, negheranno sempre e comunque…provare per credere!

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 11 Giugno 2016

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