Cronaca

Uccelli inurbati e rapaci dissuasori nei cieli di Bari

Quando il magma sonoro prodotto dal traffico, dalle attività produttive e da radio, tv e stereo adoperati con indecenza allenta la morsa, a Bari si scopre il canto degli uccelli. Un canto ormai corale, essendo decine le specie che, indifferenti all’inquinamento acustico ambientale e facilitate dalla possibilità di eludere le barriere geografiche, stanno abbandonando boschi e campagne per inurbarsi in città, attirate dai vantaggi offerti da un ecosistema in espansione quale è un grande centro : assenza di predatori, clima più mite, maggiori possibilità di alimentarsi e varietà di siti dove nidificare (giardini, fiumi, stagni, aree incolte, costruzioni abbandonate…). Nessuno si è preso la briga di censire le specie divenute stanziali nel capoluogo pugliese ma un dato si impone : i piccioni non sono più i padroni assoluti, anche perché contrastati dai cittadini con qualunque mezzo (e mettiamo in conto anche qualche non dimostrato caso di avvelenamento). A scalzare i piccioni dalla vetta della graduatoria sono stati i passeri, altra specie non meno infestante e che in tutte le grandi città rappresenta non meno del 50% dei pennuti ‘ospiti’. Dal terzo posto in giù troviamo variamente distribuiti gazze, cornacchie, gabbiani, tortore, storni… Un fenomeno di inurbamento ‘attivo’ (quello passivo vede i volatili raggiunti dall’espandersi dell’antropizzazione) che rappresenta una bella quantità giornaliera di deiezioni. Deiezioni che hanno sulla coscienza indumenti gettati nella spazzatura, auto danneggiate nella carrozzeria, monumenti corrosi… e non poche persone infettate. Contro una ‘colonizzazione’ che minaccia di evolvere in emergenza sanitaria qualcuno invoca il ricorso ai rapaci, visti gli ottimi risultati da questi raggiunti negli aeroporti (nibbi, astori o sparvieri sono dissuasori eccellenti contro aironi, cicogne o altro grosso uccello che risucchiato da un reattore potrebbe comprometterne il funzionamento con conseguenze catastrofiche ; all’aeroscalo di Bari vengono impiegati falconi e con risultati eccellenti). E poi i rapaci non sono da meno agli altri uccelli quanto a capacità d’inurbarsi. Qualche anno fa a Bari una coppia di falchetti nidificò all’ottavo piano di un’abitazione del quartiere Murat (sette uova si schiusero). Ma c’è un inconveniente: i rapaci hanno un violento senso del territorio. Se nidificano su un balcone manifestano intolleranza verso i padroni di casa, nei confronti dei quali possono diventare aggressivi. Per cui, un condominio che si prestasse ad accogliere rapaci con funzione dissuasiva farebbe bene a collocare il nido in cima al torrino della cabina motore dell’ascensore.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 2 Luglio 2015

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