Cronaca

Un altro colpo a migranti, minori e donne: ‘Maria Cristina’ senza più luce

 

Tornano in campo i rappresentanti dei lavoratori per tentare il rilancio dell’Istituto Maria Cristina di Savoia di Bitonto, coinvolgendo tutte le istituzioni pubbliche presenti sul territorio: dal Comune all’Ambito Sociale di Zona, dalla Prefettura alla Regione Puglia. L’Istituto che eroga servizi alla persona versa in uno <<…stato totale di abbandono –come già scrivevano tempo fa i sindacati- in cui è precipitata l'Azienda e le drammatiche condizione in cui versano i lavoratori, diversi addirittura a part – time. Lavoratori che ora non percepiscono lo stipendio da quasi un anno e il salario accessorio degli ultimi anni. Eppure l'Istituto ‘Maria Cristina’ è una struttura educativo-assistenziale che si impegna a ospitare minori in età compresa fra 0-3 anni, 6-18 anni, giovani donne in stato di disagio, ragazze madri, nuclei familiari nel pieno rispetto di ogni diritto naturale e giuridico della persona umana, tenendo conto delle necessità di ogni singolo ospite, assicurando il rispetto della privacy e della dignità di ognuno e offrendo interventi educativo-assistenziali tendenti a favorire l'armonico sviluppo psico-fisico (in particolare per i minorenni) ed il conseguimento di una autonomia di vita ed integrazione sociale per le giovani donne, la madri e i nuclei familiari disagiati. L'istituto a pochi chilometri dal capoluogo è pure impegnato nella collaborazione con i servizi territoriali, la Magistratura minorile, la famiglia di appartenenza di ogni singolo ospite, la scuola e i vari centri di formazione professionale, con l'intento di rimuovere le cause che hanno determinato lo stato di disagio-bisogno e il conseguente inserimento presso la struttura assistenziale, osservando le eventuali prescrizioni imposte dall'Autorità giudiziaria o dai vari enti affidatari al fine di formulare prima, e realizzare poi, un progetto educativo che tenga conto della formazione e crescita dell'assistito. Ma torniamo coi piedi per terra, alla triste realtà. “L’attuale fase vissuta dall’Asp Maria Cristina di Savoia sta superando i livelli minimi tollerabili di sopportazione. Siamo di fronte ad un ente nato per offrire assistenza agli indigenti ma che in realtà, da qualche tempo, contribuisce a creare proprio ristrettezze e angustie, quantomeno di mezzi, situazioni disagevoli e precarie. Assurda novità di oggi: presso la struttura hanno addirittura tagliato la corrente elettrica, in quanto non si pagano le bollette”, fa sapere il consigliere regionale di Forza Italia Domenico Damascelli. Che conosce la situazione della struttura: dagli stipendi incresciosamente non riconosciuti ai lavoratori da ormai undici mesi agli onorari degli educatori, impiegati in attività didattiche presso l’Asp, che aspettano di essere retribuiti. Per non parlare delle assenze in Commissione Servizi Sociali del Consiglio regionale, assente anche il Comune di Bitonto. La situazione è davvero allo stremo. Fino a quando padri e madri di famiglia resteranno senza stipendio, con tutti i derivanti gravi disagi? Fino a quando s’intenderà continuare con questa situazione amministrativa a discapito di ospiti, operatori e cittadini?, gli interrogativi di Damascelli. Non trascurabile anche la gestione relativa alla presenza dei migranti presso la struttura, cresciuta fino a circa 140 ospiti. Può l’Asp accogliere adeguatamente tante persone, considerate le oggettive problematiche già esistenti? Da parte del consigliere, infine, la richiesta sul caso dei bilanci non pubblicati: “Il Maria Cristina, come tutti gli enti pubblici, renda trasparente la sua attività e pubblichi ‘online’ tutti i suoi bilanci. Ma non basta. "La situazione di abbandono in cui versa l'azienda di servizi alla persona Maria Cristina di Savoia di Bitonto non è più tollerabile". In campo anche il deputato del M5S Francesco Cariello, commentando l'interruzione della fornitura del servizio elettrico all'Istituto. "Il distacco dell'energia elettrica per il mancato pagamento delle fatture e non per un guasto tecnico - aggiunge il deputato - è sintomatico di una situazione di abbandono gestionale protrattasi ormai da mesi: occorrono garanzie per rassicurare l'Ente e i fornitori". Tutti convinti che bisogna invocare – ma da subito…- “l'intervento di tutti gli attori istituzionali per avviare tempestivamente il rilancio di una azienda che ha tutti i requisiti e le potenzialità per poter essere competitiva nel settore, assicurando un servizio pubblico specialistico richiesto dal territorio e preservando i posti di lavoro per quei lavoratori che vi operano e per il sostentamento delle loro famiglie”. Parole impegni e promesse che si trascinano sempre uguali da parte di sindacalisti e politici di ogni ordine e colore, senza che la situazione, però, cambi di una virgola per lavoratori, bisognosi e sofferenti….

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 8 Giugno 2016

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