Due settimane fa la corposa vittoria sulla Ternana aveva scacciato i fantasmi e illuso i tifosi che contro l’Entella la truppa biancorossa potesse andare a Chiavari a giocarsela in maniera sfrontata, a prescindere poi da come sarebbe potuta finire ed invece poi si è conclusa con una disfatta senza appello. Sabato però c’è stata una risposta energica e di forza da parte dei pugliesi che hanno devastato la Pro Vercelli, ed ora, tutti si chiedono tra addetti ai lavori e tifosi stessi quale è il vero Bari. Perché si assiste ad una differenza notevole di classifica e di prestazioni tra partite disputate in casa ed in trasferta, si chiedono in molti. La spiegazione riduttiva potrebbe essere che in casa il tifo biancorosso fa numeri da serie A e la squadra sospinta e consapevole dei propri mezzi spinge al 110%, anche se ha perso qualche colpo nel girone di ritorno, restano nel corso della partita in sé sempre in grado di ribaltare anche situazioni sfavorevoli riuscendo a realizzare il gioco offensivo ed il pressing a tutto campo richiesto dal tecnico Camplone. In trasferta invece la squadra si dimostra troppo attendista ed incapace di imporre la propria filosofia come se si facessero condizionare dall’ambiente o il minimo episodio negativo, non a caso la media punti in nelle gare esterne è da playout e le vittorie centrate sono state soltanto tre, troppo poche se si ambisce ad un campionato di vertice. Serve in realtà un atteggiamento aggressivo sempre, a prescindere da dove si gioca, e più attenzione sulla linea difensiva che spesso pasticcia. Sabato a Novara il tecnico Camplone con ogni probabilità riconfermerà lungo la mediana Romizi nel ruolo di play coadiuvato da uno tra Defendi e Valiani e sicuramente Dezi, tra i più in forma. In attacco spazio ancora al tridente formato da Sansone, Rosina e Maniero mentre da valutare le condizioni di De Luca e Puscas, entrambi fuori nell’ultima partita.
M.I.
Pubblicato il 16 Marzo 2016
