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“Vogliamo vincere il derby e poi penseremo alla gara con il Palermo”

Sulla carta la migliore difesa è quella dell’Avellino squadra che lunedì sera è stata affrontata dal Bari, testa a testa e sino a nove minuti dalla fine con il vantaggio dei Galletti, ma poi è giunta la doccia gelata con il gol di Kanoute che ha lasciato il punteggio sul risultato di 1 a 1. Nessun vinto, nessun vincitore, ma forse uno c’è almeno come migliore in campo, ed è stato Pierluigi Frattali, grande protagonista del match con due belle parate e a dettare legge nella sua area. Sul gol giunto dagli sviluppi di un calcio d’angolo, probabilmente non ha colpe l’estremo difensore biancorosso ma soprattutto era irregolare perché in evidente posizione di fuorigioco. Frattali, intanto ieri è stato messo dalla società biancorossa: “Un po’ di rammarico c’è perché la stavamo portando a casa, abbiamo fatto una partita ribattendo colpo su colpo alla loro aggressività”. Sugli arbitri. il numero uno biancorosso. ha detto: “A me non piace parlarne, nel rigore però la valutazione è soggettiva mentre il fuorigioco è oggettivo. Se c’è una squadra che può recriminare siamo noi, anche perché Dossena andava espulso, ha fatto un intervento da wrestling su Mazzotta. Il risultato è comunque buono perché giocavamo contro una diretta concorrente. Protestare era inutile, perché sul fuorigioco il guardalinee non ha avuto dubbi, anche se decisione più semplice da prendere non c’era visto che la linea dell’area piccola poteva aiutarlo. Fare casino e prendere ammonizione non aveva senso. La società si farà rispettare nelle sedi opportune”. Interrogato se a Bari in questa stagione sta vivendo il suo momento migliore in biancorosso, il muro dei pugliesi ha risposto con grande umiltà: “Non è semplice rispondere, il ruolo del portiere è delicato con i giudizi che vengono dai risultati, perché ogni singolo errore compromette le partite. Il mio obiettivo è quello di essere più continuo possibile, aiutando la squadra non solo con le parate ma anche con la guida da dietro, cercando di dare sicurezza. Ho difensori fortissimi, a prescindere da chi giochi, questo aiuta: con il mister lavoriamo molto sulla fase difensiva”. Belle parole anche per il capitano: “Abbiamo poi la figura di Valerio Di Cesare, un capitano sempre presente e sentiamo la sua mancanza”. Sulle dichiarazioni degli avversari e ‘rumore dei nemici’: “Le parole se le porta via il vento. Un vecchio detto recita che chi vince esulta, chi perde spiega: facciamo in modo di poter esultare e non spiegare”. Sulla gara contro Avellino e qualche mancanza di furbizia che c’è stata: “Stiamolavorando per essere più cattivi e chiudere le partite, quando l’avversario è ferito va ucciso, detto fra virgolette. Però è anche vero che ieri non era semplice, loro erano aggressivi e lasciavano pochi spazi. Nel finale ci stava abbassarsi un po’ perché loro avevano la foga di pareggiarla a tutti i costi. Dispiace perché potevamo portarla a casa. Le mie parate? Sono state normali, quella più difficile del recente periodo è stata su Bombagi (contro il Catanzaro, ndr). Anche su Carletti è stata bella (contro il Latina, ndr), ma dal mio punto di vista più semplice perché lavoro palla l’ho vista da lontano”. Sul fattore psicologico e mentale: “Ieri siamo stati molto bravi a non prendere gol nei primi minuti, loro ci hanno aggredito molto alti. Penso che questo sia uno dei nostri punti di forza, anche nelle difficoltà riusciamo a reagire e spesso ad esaltarci. Speriamo di dover continuare così, ma viste le qualità della squadra non ho dubbi”. (Ph. Tess Lapedota).
M.I.

 

 


Pubblicato il 8 Dicembre 2021

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