Cronaca

“Col green pass avremo cittadini di serie A e di serie B”

“Col green pass avremo cittadini di serie A e di serie B”: parla in questa intervista al Quotidiano, il giornalista e senatore Gianluigi Paragone, fondatore del partito- movimento Italexit.

Gianluigi, andiamo con ordine. Tu sei fieramente contro il green pass. Perché?

“Preciso che non sono no vax, tuttavia credo fermamente che ogni italiano debba essere libero di decidere se vaccinarsi o no, invece qui marciamo sia pur in modo mascherato, verso l’obbligatorietà. A mio avviso col green pass, avremo cittadini di serie A e di serie B, fortemente discriminati in un sistema che è ormai autoritario, definibile di dittatura sanitaria”.

Tu hai lanciato una sfida…

“Non una sfida, ma un avvertimento di buon senso. Siccome questa classe politica sa bene che nessuno può essere obbligato a vaccinarsi in quanto gli attuali vaccini sono sperimentali e non possiamo avere cavie, allora ricorre a tutti i modi possibili, tra minaccia ed informazione a rendere di fatto obbligatorio il vaccino. Dico a Draghi: se è convinto che sia legale rendere obbligatorio il vaccino per legge lo faccia. Ma nessuno si azzarda perché sarebbe illegale. Insomma, siamo nella codardia. Una vigliaccata”.

Però gli elogi su Draghi e il suo Governo sono quasi bipartisan…

“Draghi ha le spalle coperte perché sa di contare sulla grande finanza e su una stampa asservita nella maggior parte dei casi, ad esempio il mainstream che paragona chi non vuole vaccinarsi ad un fuorilegge, cosa che non è perché ad oggi esiste la libertà di non sottoporsi al vaccino e dunque chi non lo fa non è affatto un poco di buono. Ci siamo stancati di una situazione che è al limite della vecchia DDR. Draghi non lo ha eletto nessuno, ma ha la protezione delle banche e dei centri della grande finanza. Adesso si parla che a votare potranno andare solo quelli dotati di green pass, al pari di chi vuole candidarsi. Poco alla volta scivoliamo nello stato autoritario, già ci siamo”.

Ma tu non ti annoveri tra i non vax…

“Assolutamente no. Ma ritengo che esista una libertà in merito che va rispettata senza discriminazioni. Aggiungo che abbiamo tutti dimenticato la validità della medicina domiciliare per correre dietro ad altre pratiche”.

Green pass, in altre nazioni, come la Francia, vibranti proteste. Ma qui nulla o quasi. Vuol dire che gli italiani condividono…

“Non è così. Ci sono state manifestazioni anche affollate, ma la stampa in gran parte asservita, non lo dice. Ed è ancora più grave quando questa cattiva informazione la fa la Rai che è servizio pubblico”.

Bruno Volpe

 

 


Pubblicato il 29 Luglio 2021

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