Cultura e Spettacoli

“A Natale Dio ci ha fatto il più bel regalo: suo Figlio il Salvatore, viviamolo nella gioia”

“A Natale Dio ci ha fatto il più bel regalo: suo Figlio il Salvatore, viviamolo nella gioia”: con il noto teologo Padre Salvatore Perrella commentiamo e anticipiamo quella che è una delle feste più care: il Natale. Cerchiamo di capirne il significato.

Padre Perrella, che cosa ricordiamo nella natività?

“Mi sembra abbastanza chiaro. A Natale, liturgicamente celebriamo la prima venuta di Cristo nella storia, mentre nell’ Avvento abbiamo al contrario celebrato la sua seconda venuta, quella definitiva nella storia, in poche parole quella escatologica degli ultimi tempi. Il 25 dicembre la Chiesa attraverso la liturgia fa memoria dell’evento storico della nascita del Salvatore”.

Esiste un rapporto stretto tra Natale e Maria?

“Certamente sì. Lo spirito di Maria è presente in tutta la storia del Figlio e a maggior ragione a Natale. Non esiste Natale senza Maria e non esiste Maria senza Natale. In fondo è lei che nell’ Annunciazione ha detto di sì all’ Angelo. Pertanto oltre che un indubbio aspetto cristologico, il Natale ha un secondo livello mariano da non trascurare. Questo non lo dico io, ma è proprio la Marialis Cultus di Papa Paolo VI ad affermarlo. Maria con il suo fiat rende possibile l’ essenza del Natale e pertanto è corretto sostenere che assieme al lato cristologico ve ne sia uno altrettanto importante di natura mariana”.

Come deve comportarsi il fedele a Natale?

“Come in tutti i giorni dell’anno. Dice la Scrittura: raddrizzate i sentieri, ecco bisogna cercare di camminare dritto ogni giorno, Natale incluso. Natale ovviamente è importante, ma per chi crede e per chi è fedele ogni giorno è Natale, nel senso che bisogna rispettare la legge di Dio sempre, anche nella ordinarietà”.

Esiste il rischio di una lettura sentimentale e sdolcinata del Natale?

“Il rischio esiste ed è evidente. Bisogna evitare lettura popolane e popolari del Natale che sono contrarie anni luce alla sua essenza di sobrietà e semplicità. A Natale è Dio che ci fa il regalo più grande donandosi il Figlio, il Salvatore. Il nostro dovere è quello di convertirci, di vivere il Natale in modo maturo e composto, non nella esteriorità ma nella gioia e nella interiorità, evitando derive sentimentali inutili. Ovviamente un regalo di modesto valore ci sta, ma non riduciamo il Natale ad una corsa al regalo e al consumismo, ne tradiamo il valore e lo spirito. I pastori alla grotta che cosa hanno visto? Regalità e sfarzo? No, un semplice ed umile bambino”.

Esiste un legame tra Pasqua e Natale?

“Indubbiamente sì. Non può esserci Pasqua senza Natale e viceversa”.

Come viverlo?

“Nella gioia, nella fede e nella gratitudine perchè, come dicevo, Dio ci ha fatto il più bel dono”.

Bruno Volpe

 

 


Pubblicato il 24 Dicembre 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio