Cultura e Spettacoli

Abbandonato a sé stesso, il castello…

Esiste un rapporto stretto tra la Puglia e la pietra. L’abbondanza e la qualità del materiale lapideo, unica grande ricchezza del sottosuolo di casa nostra, ha dato vita a cose meravigliose: Muraglioni, cattedrali, castelli, trulli, pagliare, muri a secco. Alcune di queste meraviglie, purtroppo, sono andate perdute per incuria, ignoranza, persino per calcolo. E’ il caso, ad esempio, del castello di Altamura. Là dove oggi nel cuore di quella città si allarga piazza Matteotti, ancora nell’Ottocento si ergeva un maniero. Sede del feudatario locale (molti villaggi popolavano quel territorio), il castello preesisteva alla (ri)fondazione della città voluta da Federico II nel 1243. Fu prima dimora degli “Altamura”, ossia i discendenti di Sparano da Bari, poi di Giovanni Antonio Orsini del Balzo prima d’essere utilizzato come prigione. Quest’ultimo impiego tornò a danno della struttura, non sollecitando alcun intervento conservativo. Forse diventato insicuro (molte evasioni?), il castello dovette essere radiato dal novero delle prigioni e delle fortezze. Abbandonato, patì fulmini e microsismi. Nel 1642 – si legge in ‘Storie inedite della città di Altamura’ (Associazione Turistica Altamurana Pro Loco, 1985) di Tommaso Berloco – , era già definito “inhabitabile e minaccia ruyna “. Divenuta necessaria, la demolizione iniziò nell’ottocento. Procedendo per gradi, il lavoro contribuì al rinnovo dell’aspetto di Altamura, a misura che nuove costruzioni occupavano gli spazi ricavati e altre inglobavano le poche parti del millenario edificio ancora integre (all’interno di un locale adibito a magazzino sopravvivono un’arcata ogivale e stemmi di risulta). Di recente, lavori riqualificazione di Piazza Matteotti in vista della realizzazione di un parcheggio sotterraneo sono stati interrotti per il rinvenimento di reperti (rimasti danneggiati e senza che si provvedesse a tracciarne un rilievo). L’interruzione è stata contestata da alcuni: Davvero quei reperti sono riconducibili al Castello? Se sì – cosa da stabilire mappando l’intera pavimentazione della piazza col laser-scanner – si potrebbe voltare parte del parcheggio in Museo sotterraneo, trasferendo i reperti rimovibili nel locale Museo Archeologico… Quanto era grande il castello di Altamura? Posizionato a ridosso del muro di cinta della città, si estendeva fino all’odierna via Santa Teresa e ben oltre l’attuale piazza. Intorno alla metà del Settecento l’architetto Donato Giannuzzi tracciò un rilievo delle fondazioni: la base, rettangolare, misurava 67 m. x 55. Il cortile interno, sul quale si affacciava una chiesa, misurava invece 38 m. x 25. Stampe e quadri indicano la presenza di quattro grandi torri angolari. Dubbia appare l’esistenza di un quinto torrione aggiunto successivamente.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 16 Luglio 2022

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