Cronaca

“Al catechismo ci manderei più i genitori che i figli”

 

 “Al catechismo ci mandrei più i genitori che i figli”: lo dice Monsignor Mimmo Falco, parroco a Bari del Sacro Cuore e vicario episcopale per la liturgia nella diocesi Bari- Bitonto. Lo abbiamo interpellato sui casi piuttosto stravaganti avvenuti ad Altamura di comunioni con carrozza e ballerine brasiliane. Una tendenza al surreale che sicuramente non riguarda solo Altamura, si intende, ma che coinvolge ovunque cresime, matrimoni, comunioni e persino i funerali.

Don Mimmo ad Altamura si è vista una carrozza fuori della chiesa e una festa con ballerine in perizoma: perchè questo?

“Non voglio fare il difensore d’ufficio dei parroci. Però credo che noi non siamo responsabili di quello che accade fuori della chiesa. Io devo vigilare sul corretto funzionamento all’interno, ma non posso mica fare il poliziotto per la strada”

Cosa spinge, secondo lei, un genitore, ad affittare una carrozza o scritturare ballerine brasiliane?

“Tutto parte da questa idea insana: è il mio giorno, nel quale sono protagonista e allora posso o devo fare quello che mi viene in testa. Una specie di riscatto sociale, una riscossa. La mentalità è questa: non badare al senso del sacramento in quanto tale, che sarebbe la cosa fondamentale per un credente, ma al contorno, al folklore e allora si scivola molte volte persino nel cattivo gusto. Il parroco davanti a certe scivolate che cosa può farci?”

Non è forse carenza di catechesi?

“Anche, sotto questo profilo bisogna rivedere qualcosa. Penso che sia indizio di evangelizzazione da affinare o di catechesi da riprendere. Al catechismo, davanti a queste cose, manderei più i genitori che i figli”

Sembra che queste esuberanze accadano maggiormente tra i ceti meno abbienti, come mai?

“Infatti è così e dipende, come affermavo prima, dall’idea del voler essere protagonisti e del riscatto sociale, la logica dell’”oggi sono il centro dell’ attenzione”. Poi per queste cose, per il ristorante o il vestito contraggono debiti, ma conta poco”

Voi parroci vi trovate a respingere richieste strane?

“E’ all’ordine del giorno, specie nei matrimoni, con parenti o genitori degli sposi che sono i più battaglieri. Ma ora questa moda si fa viva nei funerali con la sollecitazione all’elogio o elogi funebri dopo la messa o anche durante. Che possiamo fare, litigare ogni giorno?”

Senza ombra di presunzione proviamo a lanciare un suggerimento: non sarebbe ora che i parroci negassero  per i matrimoni l’autorizzazione a celebrarli fuori della propria parrocchia, alla ricerca della chiesa bella o attraente? Anche in questo modo si lancia un messagio e un richiamo al sacramento nella Chiesa e non in chiesa.

E intanto, la parrocchia si accinge a festeggiare la solennità del Sacro Cuore il 3 Giugno, con una messa solenne alle 19,00 e alle 20, 30 un momento di convivialità con la festa sul sagrato.

Bruno Volpe


Pubblicato il 31 Maggio 2016

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