Cronaca

Ambrosi sulla Fiera: “Gli altri enti sono incapaci di fare sistema”

Mentre gli enti proprietari della Fiera del Levante, Regione, Camera di Commercio, Comune e Provincia di Bari, sono da tempo impegnati nel tentativo di salvare lo storico Ente barese di Lungomare Starita, e quindi alla disperata ricerca di far sopravvivere nel capoluogo pugliese un contenitore di grandi eventi fortemente costoso e deficitario, qual è diventato attualmente quello fieristico per il particolare momento di congiuntura economica non favorevole, è a dir poco singolare che Bari ospiti in contemporanea due importanti eventi commerciali, “Extra DiVino: settimana internazionale dell’ Olio e Vino” nella Sala Murat, e “Klimahouse Puglia”, mostra-convegno dedicata all’efficienza energetica e al risanamento in edilizia, nella Cittadella Mediterranea della Scienza, in zona Asi, anziché in uno dei tanti padiglioni attrezzati del quartiere fieristico. Infatti, ad evidenziare tale paradosso è il presidente della Camera di commercio barese, Alessandro Ambrosi, che in un’apposita nota sul caso non si limita a lamentare il mancato svolgimento di tali eventi nel quartiere fieristico, ma sottolinea anche la manifesta incapacità degli altri tre Enti proprietari della Fiera di “fare sistema” per il futuro dell’Ente, come più volte invocato proprio dagli stessi enti comproprietari, con la Cdc di Bari, della Fiera del Levante, ma poi, in realtà, disatteso dagli stessi nella prassi. Inoltre, ha evidenziato Ambrosi, entrambi i menzionati eventi sono stati patrocinati da soggetti pubblici, oltre che  da privati. Alcuni dei quali probabilmente sono tra gli stessi Enti proprietari della Fiera del Levante. Infatti, dichiara sempre il presidente dell’Ente camerale barese nel suo comunicato con un evidente pizzico di ironia: “Se questa non è mancanza di capacità di fare sistema, non saprei come altro definirla. Il mio è un sentito invito a farlo. Ad evitare che in futuro si ripropongano situazioni come queste.” E, proseguendo, spiega: “Poiché da tempo ci stiamo spendendo tutti, la Cciaa, il Comune di Bari, la Provincia di Bari, la Regione Puglia per mantenere in vita la Fiera del Levante, abbiamo destinato contributi straordinari per dare continuità al suo operato, per far salvi i livelli occupazionali”. Poi, rivolgendosi agli altri Enti che con la Cdc di Bari gestiscono la Fiera del Levante, ricorda: “Non vi dico nulla di nuovo: l’argomento da tempo, con un’impennata nell’ultimo anno, è stato costantemente seguito da tutti voi. Da un lato, quindi, si cerca di salvare la fiera, evocando la “Fiera aperta tutto l’anno”, puntando sulle specializzate, sugli eventi, e dall’altro si consente ad esempio a Fiere Bolzano, che promuove Klimahouse, di organizzare il suo evento a Bari dove meglio crede, nel caso di specie alla Cittadella della Scienza, una srl, che fra i tanti partner ha anche alcuni dei soci fondatori della Fiera del Levante e qualche associazione di categoria”. Ma Ambrosi nella nota non si limita alle lamentele e, pur nella consapevolezza che “Ognuno cioè è libero di scegliersi i contenitori che vuole. Come sono liberi i proprietari del contenitori di cederli o meno”, chiede: “Se qualche pugliese fosse andato ad organizzare un evento fieristico a Bolzano, non all’interno della Fiera di Bolzano, ma cercando altre strutture in loco, magari a costo zero, quanto successo avrebbe avuto”. Infatti, a tale retorica domanda da pure la risposta: “Lo avrebbero sicuramente invitato a recarsi a parlare col direttore commerciale della Fiera locale. Perché è così che si fa sistema in un territorio. Soprattutto se ognuno fa la sua parte e soprattutto se si ha il privilegio di avere una struttura specifica, nel nostro caso la Fiera del Levante, per ospitare questa tipologia di eventi. E a maggior ragione se quella struttura si trova in difficoltà e ha bisogno di riposizionarsi sul mercato, ben oltre la Campionaria di settembre. Stessa cosa può dirsi per Extradivino”. Ed alla fine conclude affermando che: “Un futuro per la nostra Fiera è possibile. Ed è fatto di tanti piccoli tasselli. Bisogna cominciare a comporli, in una visione politica di territorio, prima ancora che economica. Altrimenti ci ritroveremo sempre a gestire le sue emergenze fino allo smantellamento. Perché con la crisi che c’è, che non risparmia di certo i bilanci degli enti locali non c’è futuro neanche per la Fiera del Levante”. Quindi, rivolgendosi chiaramente ai vertici degli altri tre partner istituzionali della Cdc di Bari nella FdL, rivendica “Una maggiore attenzione al suo destino”. Un’attenzione maggiore che – secondo Ambrosi – è chiesta fortemente dal territorio, oltre che  dalla coscienza di chi li amministra a livello locale e, soprattutto, da parte dei soci fondatori. E poi chiude la sua nota sostenendo che “Diventare davvero un sistema politico-economico è l’obiettivo primario per il futuro della nostra comunità”. Peccato, però, che il presidente della Cdc barese nel rilevare le disattenzioni verso la FdL di qualche suo socio non si sia forse accorto ancora che tra il “dire” ed il “fare” a Bari c’è spesso di mezzo il “mare”.

 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 3 Ottobre 2014

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