Cronaca

Anche la carne subisce aumenti tra caro trasporti e aumento dei mangimi

Anche la carne subisce aumenti. A che cosa si deve? In parte al caro trasporti, in parte all’ aumento del costo dei mangimi. Fatto sta che il prezzo della ciccia è cresciuto con diminuzione dei consumi, evidente. Lo abbiamo chiesto in questa serie di interviste ad alcuni macellai cittadini, tra i più qualificati e seri. Partiamo da Nicola Bux, titolare in via Calefati della nota macelleria, autentica boutique del gusto. Dice Nicola Bux: ” Mi creda, tra ieri e oggi c’ è un abisso. Tutto è aumentato, specialmente il pollo del 30 per cento circa. Del resto quando si verificano situazioni del genere, la carne di pollo è quella maggiormente colpita. In ogni caso sospetto anche di speculazioni, vi è qualcuno che ci marcia sopra. Tra le cause di questa variazione metto il caro trasporti e il caro mangimi. Sicuramente siamo davanti ad aumenti ingiustificati ed esagerati che cadono, spiacevolmente, sulle spalle del consumatore finale”. Quale la misura dell’aumento? ” Di circa un euro al chilo per la carne rossa- continua Bux- noi non adeguiamo totalmente il rincaro altrimenti le famiglie non ce la fanno. Notiamo da parte dei consumatori maggior attenzione nello spendere. Vengono ugualmente in macelleria, ma si sono abbassati  i consumi, i clienti sono più attenti rispetto a prima e acquistano lo stretto necessario evitando lo spreco”. Stessa analisi, più o meno da Sapore della carne in via De Rossi, macelleria di qualità: “La merce, almeno per quanto ci riguarda, ha avuto un rincaro al chilogrammo di oltre 70 centesimi. Noi non stiamo applicando sovrapprezzi, ma non sappiamo per quanto tempo ancora, non potendo andare in perdita. Da quello che ci dicono i fornitori, la crescita del prezzo è dovuta al caro trasporti, cioè gasolio e soprattutto ai mangimi ridotti nella quantità e cresciuti di prezzo perchè arrivano dall’ Ucraina. Tutto questo naturalmente si ripercuote sul costo finale del prodotto e sulle tasche del consumatore”. Idem alla macelleria D’ Angelo in corso Giuseppe Mazzini: ” Non è possibile andare avanti così, la gente se la prende con noi che non abbiamo alcuna responsabilità. I rincari sono evidenti sia per il prezzo della carne, ma anche di buste e prodotti accessori. Registriamo ad oggi un aumento di circa un euro per chilo all’ ingrosso ed inevitabilmente dobbiamo ricaricarlo sulla vendita finale. Ovvio che la gente compri di meno. Il rincaro maggiore si è avuto sul pollo, due euro di più”. Conclusioni affidate alla macelleria Beccheria nella città vecchia: “L’ aumento medio che registriamo è di un euro, specie su pollo e cavallo. Da quanto ci è dato sapere è causato dalla lievitazione del costo dei trasporti e dai mangimi. Tuttavia è possibile che sia in atto una manovra speculativa. La guerra in atto non ha molte cause in quanto il caro carne si verificava ben prima dello scoppio della guerra. E la gente ha ridotto drasticamente il consumo di carne in quanto gli stipendi hanno a loro volta perduto potere di acquisto”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 18 Marzo 2022

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