Cronaca

Ancora fermi i lavori al megacantiere: la rabbia di sindacati e residenti

Finalmente anche parti sociali e sindacati si accorgono del megacantiere sprangato da sette mesi in seguito a un provvedimento di commissariamento adottato dalla Prefettura di Bari dopo gli arresti scattati su ordine della magistratura barese all’ex Iacp per l’ennesimo scandalo scoppiato oltre uno scorso fa. Ora si accorgono dei lucchetti e scendono in campo la Cisl di Bari col sindacato degli inquilini Sicet Cisl e al sindacato dei lavoratori edili Filca Cisl, denunciando finalmente una “situazione inaccettabile”. Specie in una città dove, da un lato centinaia sono le famiglie disagiate che non trovano risposte nell’assegnazione di alloggi popolari e dall’altro immensa è la disoccupazione soprattutto nel comparto edile, vedendo a San Girolamo quell’enorme cantiere/fantasma di edilizia abitativa popolare competenza dell’Arca Puglia Centrale. Ormai da diversi mesi bloccato, nella quasi totale indifferenza di politici e amministratori locali. Dunque, i sindacati non restano più spettatori di questo progetto di edilizia abitativa ammontante a quasi 13 milioni che – a regime – mira alla realizzazione  di complessivi 558 alloggi, di cui minimo 225 di edilizia residenziale pubblica, 363 di edilizia residenziale in “social housing” e attività commerciali al piano terra. Un intervento di enorme impatto che mortificherebbe, come sottolineano ancora Cisl e associati, le attese di chi “….sogna un giorno di vivere in una casa popolare dignitosa o in una casa a prezzi più contenuti”. Insomma, un bel regalo ai residenti del quartiere, già duramente provato da un altro cantiere infinito. E cioè quello fortissimamente voluto dalla giunta cittadina uscente al “Waterfront”, sempre a San Girolamo. E così, in attesa degli atti assunti dal Commissario prefettizio, in sospeso anch’essi da diversi mesi, i sindacati hanno chiesto la convocazione “urgente” della Commissione Inquilinato costituita presso l’Arca Puglia di Via Crispi per lo <<sblocco immediato>> di questa infrastruttura abitativa cittadina. Un megacomplesso edilizio che, se non troverà una ripartenza tempestiva, costringerà le tre sigle congiunte Cisl ad attivare ben altre forme di mobilitazione, dopo le segnalazione agli organi inquirenti per la verifica dei passaggi procedurali che hanno portato al blocco del cantiere. Più precisamente, nel rispetto del protocollo di legalità in materia di appalti sottoscritto con l’Arca Puglia, è stato richiesto che vengano indicate le imprese appaltatrici dei lavori, la forza lavoro impiegata nell’appalto, il contratto collettivo applicato ai lavoratori e tutto il capitolato dei lavori, visto che da luglio scorso il megacantiere è sospeso. Una pausa estiva troppo lunga a ben vedere, per non provocare rabbia e impotenza degli aventi diritto che aspettano quelle case popolari da anni, come già detto e ripetuto su questo giornale. E del resto non sono solo Prefettura e Comune di Bari a tacere su quel cantiere/sprangato dall’estate passata, visto che anche la ditta costruttrice di Bologna e la società – stazione appaltante, cioè l’ex Istituto Autonomo Case Popolari di Bari (oggi Arca Puglia) non sembrano poi tanto preoccupate che i lavori siano interrotti da tanto tempo. <<Gli abitati a ridosso del lungomare di San Girolamo si ritrovano ingabbiati come in un pollaio, a mangiar polvere, a subire rumori assordanti, senza intravedere la vera fine di queste interminabili opere che in 449 giorni dovevano essere ultimati>>, ripete Michele Ladisa, anche lui sindacalista in rappresentanza degli inquilini. Insomma, circa duecento famiglie stanno ancora vivendo in condizioni assurde, ingabbiate fra due cantieri edili di grande portata, quello del lungomare voluto dal sindaco Decaro e dall’assessore Galasso e quello della nuova edificazione di alloggi popolari. In tutto un centinaio di milioni di euro gettati al vento, almeno per ora. In ogni caso, un prezzo troppo alto per gli abitanti di San Girolamo…

 

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 21 Febbraio 2019

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