Cronaca

Ancora in subbuglio la scuola: ritardi e carenze non si vaccinano

Non c’è pace all’interno del tribolato pianeta scuola ai tempi della pandemia: a un mese e mezzo dall’inizio dell’anno scolastico, il Comitato di genitori <<Priorità alla Scuola>> ha già fatto partire le prime diffide legali per chiedere che il Governo, il Ministro della Pubblica Istruzione, ma anche regioni ed enti locali si attivino per fare quello che finora non è stato fatto. E cioè apprestare e tenere pronti gli strumenti organizzativi necessari per il corretto inizio e svolgimento in presenza piena e al 100%, dell’attività scolastica per l’anno 2021/22. In caso contrario, hanno già messo per iscritto comitati e operatori della scuola di ogni grado e livello, si potrebbe finire alle carte bollate. L’iniziativa è partita in Emilia-Romagna da un gruppo di genitori e legali che hanno promosso ricorsi ai Tribunali Amministrativi, ma atti di diffida sono state inviate o stanno per essere inviate da Veneto, Piemonte, Toscana, Marche, Puglia, Umbria, Lombardia e Friuli Venezia-Giulia. E altre se ne aggiungeranno nei prossimi giorni. Infatti, oltre che da <<Priorità alla Scuola>>, le diffide sulle quali ci siamo soffermati a lungo ieri sulle pagine di questo giornale, sono sottoscritte da migliaia di cittadine e cittadini, genitori, lavoratrici e lavoratori del mondo della scuola e da altri movimenti e associazioni. Così come in Toscana da ‘Ri(n)corriamo la scuola’, che la scorsa primavera ha vinto i ricorsi contro le chiusure delle scuole stabilite dai DPCM. Il comitato pugliese è stato costretto a registrare, infatti, i continui rinvii del Piano Scuola 2021/22, le anticipazioni che ne fanno un documento ancora più vacuo di quello dell’anno scorso, le altrettanto vacue dichiarazioni del ministro Patrizio Bianchi e, infine, le dichiarazioni minacciose di presidenti di Regione che si sono già distinti per aver tenuto chiuse a oltranza le scuole dei territori amministrati. Insomma, a parte ritardi e proclami sui fondi del PNRR, non si stanno dando risposte concrete e tempestive ai problemi strutturali dell’istruzione pubblica, quelli su cui il movimento di genitori, insegnanti e studenti pugliese insiste sin dalla primavera 2020, “”….quelli per cui l’unica cura sono volontà politica e investimenti adeguati: la necessità di ridurre il numero di studenti e studentesse per classe; la necessità di incrementare gli organici; la necessità di adeguare le strutture edilizie, nella quantità e nella qualità””, sottolineano i genitori in lotta per la scuola piena e in presenza, affiancati da molti docenti e studenti. I ricorsi, presentati da comitati e da gruppi di cittadini e cittadine contro le chiusure delle scuole durante l’anno scolastico 2020/21, hanno confermato che le proteste possono trasformarsi in azioni legali vittoriose: le sentenze hanno dato quasi sempre ragione ai ricorrenti. Ad ogni buon conto c’è già all’orizzonte una mobilitazione nazionale per lunedì 20 settembre, in coincidenza col primo giorno di scuola in Puglia, regione dove i tentennamenti del governatore hanno creato non poche incertezze e problemi. “Le carenze strutturali non si vaccinano” sarà lo slogan della mobilitazione di piazza del mese prossimo, mentre <<Priorità alla Scuola>> è pronta fin da adesso a riprendere una mobilitazione permanente per far invertire la rotta sulla scuola pubblica, riportandola ad assolvere al suo compito costituzionale.

Francesco De Martino


Pubblicato il 6 Agosto 2021

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