Cronaca

Ancora ‘sub judice’ corsi, esami e concorsi a Odontoiatria

Sembra sgretolarsi sotto una pioggia di indagini, rinvii a giudizio e processi, il gruppo di docenti baresi che, secondo la Procura della Repubblica di Bari, controllava concorsi, esami e assunzioni nell’Università di Bari, a Odontoiatria, A svettare, tra un processo e l’altro, i reati di corruzione e truffa ipotizzati nei confronti di parecchie persone, tutti come detto docenti, tecnici di laboratorio e, come in una particolare prova di concorso denunciata dal professor Franco Inchingolo per il dottorato di ricerca, sempre all’interno della facoltà di Odontoiatria, terminata da poco alla fase dibattimentale, innanzi al giudice monocratico del Tribunale di Bari. A questo punto vale la pena di ricordare che coinvolti nel processo in corso per le prove del dottorato di ricerca a Odontoiatria ci sono il prof. Gianfranco Favia, primario a Odontoiatria al Policlinico; Immacolata Apollonia Desiati, professoressa associata di Odontoiatria ed ex Presidente del Corso di laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria (che ora dovrà difendersi anche da altre e pesanti accuse); Felice Roberto Grassi, professore ordinario di Odontoiatria e presidente di varie Commissioni d’esame; Paolo Carlino, professore aggregato e anche lui componente di commissioni; Andrea Ballini, tecnico presso il Dipartimento di Odontostomatologia (anche lui coinvolto in più tronconi d’indagine) con altri medici interni e cultori della materia presso il Dipartimento di Odontostomatologia. Secondo l’accusa si conoscevano in anticipo i vincitori del concorso, preparato ed attuato in un clima di favoritismi che poco avevano a che fare, sempre secondo l’accusa, con la ricerca universitaria. per chiarire il funzionamento di una presunta associazione a delinquere, finalizzata a favorire aspiranti studenti in concorsi pubblici per l’ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso all’interno di Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di bari. Ma ‘sub judice’ è un altro intreccio di corsi ed esami di un tecnico al lavoro presso Odontoiatria, Andrea Ballini, con innumerevoli titoli di studio ed attestati di post-formazione, nel periodo in cui lo stesso svolgeva attività lavorativa a favore dell’Ateneo. In particolare, il dipendente del dipartimento era riuscito dal 2002 al 2011 a ottenere nell’anno accademico 2002/2003, un master di II livello in “medicina della sessualità”, a frequentare negli anni accademici successivi un dottorato di ricerca triennale ed il corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria, partecipando alle lezioni e agli esami di profitto. Titoli accademici, questi, che richiedono la frequenza obbligatoria alle lezioni ed ai tirocini pratici. Ebbene, gli approfondimenti svolti dagli investigatori delle fiamme gialle, hanno permesso di accertare che lo stesso si era ripetutamente assentato dal posto di lavoro, al fine di frequentare le lezioni di un master di II livello in “medicina della sessualità”, le lezioni/tirocini del corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria, nonché le attività didattiche del dottorato di ricerca in “ambiente, medicina e salute”, dichiarando il falso in occasione dell’ammissione al dottorato. Omettendo, sempre secondo la ricostruzione accusatoria, di comunicare che era già iscritto al corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria presso la stessa università degli studi. Ad esempio, nel corso della seduta d’esame di “diagnosi e terapia odontostomatologica a maggio 2010, si redigeva uno statino e relativo verbale d’esame dello studente – lavoratore, con annessa proposta di voto di profitto, senza che questi avesse partecipato alla seduta e sostenuto la prova. certificando il falso, attestavano e sottoscrivevano, in un verbale di collegio docenti del novembre 2008, il possesso da parte del dipendente universitario della “laurea di i livello in biologia cellulare e molecolare”, in realtà mai conseguita nonché la sua partecipazione assidua alle attività didattiche e di ricerca previste dal corso di dottorato, di fatto mai avvenuta. Ora davanti al Gip di Paola compariranno il mese prossimo Andrea Ballini, con la professoressa Apollonia Immacolata Desiate e un altro medico del lavoro. Insomma, attraverso questi e altri raggiri compiuti per quasi un decennio, c’era all’Ateneo barese chi avrebbe percepito indebitamente compensi per più di 103mila euro, relativi alle oltre 7mila ore di assenza ingiustificata dal proprio posto di lavoro.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 12 Ottobre 2013

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