Cronaca

L’integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti a Bari

Includere e integrare nel contesto sociale cittadino i bambini rom, sinti e caminanti con i loro nuclei familiari e garantire l’accesso a una istruzione di qualità e ai servizi sanitari, salvaguardando la valorizzazione delle caratteristiche di genere, culturali ed etniche. Questi gli obiettivi che l’Amministrazione comunale, con l’assessorato al Welfare retto da Ludovico Abbaticchio, si pone nell’ambito di un più ampio Programma Nazionale promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, che garantirà assistenza tecnico-scientifica, e altre 13 città italiana riservatarie (oltre Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia). A Bari il progetto è realizzato in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, l’Ufficio Minori Stranieri del Comune di Bari e l’Istituto Comprensivo Japigia1 – Verga, che è stata scelta in quanto conta su 1200 alunni circa, ben 54 alunni rom (per la maggior parte frequentanti la scuola primaria) ponendosi come la scuola che accoglie il maggior numero di bambini rom su Bari e provincia, e verrà realizzato in attuazione di precisi impegni che il governo italiano ha assunto in sede nazionale, europea e internazionale. Destinatari dell’ambizioso progetto, che verrà realizzato mediante un investimento complessivo di 58 mila euro per il Comune e 5 mila euro per la scuola, sono i bambini e gli adolescenti rom, sinti e caminanti di età compresa tra i 6 e i 14 anni con le loro famiglie (in totale 192) e coinvolgerà in maniera sinergica i dirigenti scolastici, gli insegnanti, il personale ATA e operatori sociali (per un numero complessivo di 190 persone). Si continua quest’anno su una strada già intrapresa, che ha permesso di instaurare con il campo rom di strada S.Teresa a Japigia un filo diretto, con progetti attivati l’anno scorso, come Una marcia in più, che prevede supporto linguistico e varie azioni come il tanto contestato Dignitosamente rom, grazie al quale i bambini rom facevano la doccia a scuola con l’aiuto di due mamme volontarie. “Iniziative che consentono di superare i pregiudizi: degli italiani verso i rom, ma anche dei rom verso gli italiani”, ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione del Progetto la professoressa Patrizia Rossini, dirigente dell’ istituto comprensivo Japigia1. Il progetto, nello specifico, si svolgerà sia a scuola sia nel contesto di vita degli alunni rom, sinti e caminanti: prevede l’attuazione di laboratori e altri eventi di vario tipo (culinario, giochi, canti, balli), il sostegno alle famiglie direttamente nel campo anche in orari extra-scolastici, in modo da agevolare l’integrazione e l’interazione e permettere loro di usufruire di servizi. Verrà quindi garantita la formazione nazionale e la piattaforma web in modo da favorire lo scambio e la condivisione di informazioni e documenti necessari per realizzare le varie iniziative nelle città. Obiettivo prioritario: favorire i processi di inclusione dei bambini e delle famiglie, migliorare il successo formativo dei minori e incoraggiare percorsi di autonomia nell’accesso dei servizi. L’assessore Abbaticchio, presente alla conferenza che si è svolta nella sala Giunta di Palazzo di Città ieri mattina, ha posto l’attenzione in particolar modo sul sostegno concreto delle “Mamme di Appoggio” e di un gruppo di medici che forniranno le loro competenze e il loro aiuto ai minori e alle famiglie, affiancandole nella quotidianità e nella vita del campo. Ha inoltre posto l’attenzione sulla necessità più che mai impellente per il Comune di Bari di affrontare il problema del bilancio, che al momento conta un fabbisogno totale di 26.860.000 euro: di fronte alla mancanza di fondi sarà necessario eliminare servizi e, conseguentemente, posti di lavoro. Bisogna dunque organizzare quanto prima un tavolo istituzionale che coinvolga Comune, Regione e Ministero per affrontare il tema dell’’emergenza povertà’ e trovare fondi dedicati alla tutela dei minori.  L’impegno concreto del Comune anche in questo caso intende dimostrare che l’integrazione è una realtà possibile soprattutto quando si hanno i mezzi e le risorse, ma è richiesta anche la buona volontà dei cittadini, senza la necessità di esacerbare il dibattito su una tematica di per sè difficile e delicata.

 

Lorena Perchiazzi


Pubblicato il 12 Ottobre 2013

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio