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Arif: a quando il monitoraggio dei pozzi per evitare altri sprechi d’acqua?

Passano gli anni, cambiano presidenti, assessori e consiglieri di maggioranza e minoranza, ma l’agricoltura resta sempre la pecora nera nelle denunce che si ripetono ciclicamente senza soluzione di continuità, alla Regione Puglia. “Il grido di allarme lanciato da Coldiretti non può cadere nel vuoto, la risorsa acqua è fondamentale per un settore strategico qual è l’agricoltura”, scrive in una nota Peppino Longo, consigliere regionale del gruppo “Con-Emiliano”. “I dati dei Consorzi di bonifica – continua il consigliere pugliese – sono sempre più preoccupanti e denotano come la Puglia perda acqua, situazione aggravata dai pozzi artesiani gestiti dall’Agenzia regionale irrigui e forestali (Arif): nei giorni scorsi l’organizzazione di categoria ha segnalato disservizi nella zona del Sud-Est Barese, area a forte vocazione agricola e che necessita di approvvigionamenti idrici importanti”. In effetti, tanto per fare qualche esempio, a Conversano c’è stato un guasto alla pompa di sollevamento, così come è a singhiozzo l’erogazione per i pozzi a Noci (Scarciullo, Madonna della Scala e Perrotta), mentre a Triggiano l’impianto di Fringuello sembra non sia funzionante e gli impianti Paradiso, Torrelonga, Pennalatorta, di via Capurso e via Noicattaro necessitano di manodopera straordinaria e ordinaria per sostituire componenti della rete idrica logori, tanto da non permettere una corretta erogazione d’acqua. “A questo punto – chiarisce Longo – occorre un monitoraggio completo dei pozzi gestiti da Arif per evitare che gli agricoltori vengano penalizzati. E’ giunto il momento di studiare un piano di manutenzione concordato con tutte le parti in causa per mettere un freno a disagi; così come – conclude il consigliere con Emiliano – andrebbe calmierato il costo dell’acqua che, in alcuni casi, è assai penalizzante”. Insomma, disservizi, indifferenza, ritardi e mancanza di manutenzione sono la costante in molti pozzi artesiani e condotte idriche nelle campagne in Terra di Bari, antico e fin troppo radicato disagio per i nostri agricoltori, oramai quasi rassegnati. l’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali, che ha compiti di difesa del suolo, e gestione del patrimonio forestale in Puglia, contemplando però anche la salvaguardia e risanamento delle acque, nonché della gestione e dell’esercizio degli impianti di irrigazione. Belle parole e ancora più belle intenzioni che però giacciono in uno statuto che non contempla, però, la realtà di irregolarità e disordini presso tanti pozzi artesiani con malfunzionamenti di impianti e condotte idriche, tubazioni vecchie e fatiscenti, perdite di acqua e presumibili sprechi, quadri e centraline elettriche non funzionanti o con gravi anomalie, talvolta andati fuori uso a causa dei soliti furti nelle nostre campagne. Che fare, allora? L’assessore pugliese all’Agricoltura Pontassuglia dovrebbe sapere bene che da anni si parla d’interramento delle condotte per evitare che siano calpestate dagli autoveicoli, ma sarebbe essenziale per mantenere le posizioni di avanguardia conquistate dalla nostra agricoltura prevedere un preciso e dettagliato cronoprogramma degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Si tratterebbe di prevedere l’estensione del servizio idrico verso intere zone limitrofe ai pozzi, ma ancora scoperte. In più, particolarmente grave, negli ultimi tempi, per precisa decisione dell’Arif, il rilevante aumento del costo dell’acqua per usi irrigui. Di carne al fuoco, anzi, di terra e acqua da smuovere a beneficio degli imprenditori agricoli pugliese ce n’è davvero tanta. Anzi, tantissima….

Francesco De Martino


Pubblicato il 16 Giugno 2021

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