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Emiliano “beffa” la Schlein, nessun “netto cambio di passo”, ma solo un rimpasto per gli esterni

Dopo ore frenetiche di trattative porta in giunta la dem "bocciana" Debora Ciliento e sostituisce i due assessori esterni dimessi per far posto a Serena Triggiani ed a Viviana Matranga

Ore frenetiche nel Palazzo barese del lungomare Nazario Sauro dove ha sede la Presidenza della Regione Puglia. Infatti, il governatore pugliese, Michele Emiliano, già da alcuni giorni al lavoro per trovare la quadra ad un  assetto dell’esecutivo rinnovato, nella tarda serata di ieri, dopo aver “fatto dimettere” i due assessori esterni presenti in giunta, Rocco Palese  alla Sanità e Anna Grazia Maraschio, all’Ambiente in quota Sinistra italiana,sembra essere riuscito nella quadratura del cerchio anche se non come invocato nell’invito perentorio della segretaria Dem, Elly Schlein, che la scorsa settimana gli aveva intimato un deciso “cambio di passo” radicale nella composizione dell’esecutivo e non alla semplice sostituzione dei due assessori che in precedenza avevano abbandonato l’incarico (Anita Maurodinoia del Pd, perché – come è noto – indagata per voto di scambio e corruzione elettorale, e Rosa Barone del M5S, perché il suo partito è uscito dalla maggioranza). Quindi, nessun azzeramento della Giunta, ma solo un’integrazione della stessa per i quattro posti rimasti vuoti, dopo le ultime due uscite di Palese e Maraschio. Difatti il governatore pugliese, ieri sera, si è limitato a rimpiazzare soltanto i posti rimasti vuoti in giunta e lasciando al loro posto tutti e sei gli assessori politici interni all’Assemblea. Pertanto le due deleghe di Sanità e Welfare, in precedenza in capo rispettivamente a Palese e Barone sono rimaste nelle mani del presidente Emiliano che, così facendo, ha la possibilità di nominare ancora un altro assessore, però interno al Consiglio, poiché le due “caselle” occupate dagli esterni dimessisi sono state entrambe occupate con le due nuove nominate Serena Triggiani e Viviana Matrangola, mentre una soltanto è stata la nomina assessorile interna all’Assemblea, Debora Ciliento del Pd.  Infatti, per le “new entry” dell’esecutivo Emiliano trattasi di tre donne. Ma vediamo nel dettaglio gli assessorati che le neo-nominate andranno a ricoprire. Alla barese Triggiani, avvocato, è stata assegnata la delega all’Ambiente, Ciclo rifiuti e bonifiche, Vigilanza Ambientale, Parchi, Rischio industriale, Politiche abitative, Crisi industriali e Politiche di genere. Alla salentina Matrangola di Nardò (architetto), figlia dell’assessora comunale Renata Fonte, che – come si ricorderà – fu uccisa nel 1984 per aver ostacolato un progetto di speculazione edilizia che prevedeva la realizzazione di un residence lungo la costa salentina nei pressi del parco di Porto Selvaggio, è stata assegnata la delega per Cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali, Legalità e Antimafia sociale. Mentre al terzo nome, quello della consigliera regionale dem della Bat,  Ciliento (docente di religione), è stata assegnata la delega ai Trasporti e Mobilità sostenibile, precedentemente in capo alla collega di partito Maurodinoia. Per la cronaca, ricordiamo che la neo assessore ai Trasporti e Mobilità, la tranese Ciliento, è un’esponente dem vicino al capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Francesco Boccia, ed entrambi – come è noto – a febbraio del 2023 hanno sostenuto Schlein nella corsa alla segreteria nazionale del partito. Quindi, alla fine, Emiliano ha dato vita ad un mini rimpasto che non accoglie di certo la richiesta che era arrivata dalla segretaria nazionale del Pd, Schlein, dopo le inchieste e gli arresti che hanno travolto la politica pugliese. Infatti, Schlein aveva parlato di “un netto cambio di passo”, per effettuare il quale si ipotizzavano almeno cinque cambi in giunta. Invece, per ora, ne sono arrivati solo tre, oltre al ritorno alla presidenza del Gruppo consigliare regionale del Pd di Paolo Campo, nominato anch’egli ieri al posto del barlettano Filippo Caracciolo, sospeso dal partito per una vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto da circa sette anni. Intanto, Emiliano e il procuratore di Bari, Roberto Rossi, saranno ascoltati in Commissione parlamentare antimafia sulle vicende e le inchieste legate alla presunta compravendita di voti. A deciderlo è stato l’Ufficio di presidenza della Commissione parlamentare. “È arrivato il momento che Michele Emiliano spieghi cosa sta succedendo in quella regione e a Bari”, ha commentato la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia viva e componente della commissione Antimafia. Il governatore pugliese è anche alle prese con una mozione di sfiducia annunciata dal centrodestra e che sarà discussa nella seduta consigliare del 7 maggio. Tale mozione dovrebbe essere depositata oggi, ma non sembra poter mettere in difficoltà Emiliano almeno nei numeri, visto che la maggioranza di centrosinistra dovrebbe votare contro in maniera compatta. Stessa posizione verrà assunta dal gruppo del M5s, come annunciato dal suo capogruppo, Marco Galante: “Non possiamo votare una mozione di sfiducia per l’operato della giunta regionale e non accettiamo alcun tipo di lezione e tentativi di strumentalizzazione dal centrodestra. Abbiamo lasciato il perimetro della maggioranza e rimesso le deleghe, ma questo non vuol dire, come ribadito anche dal presidente Conte, rinnegare il lavoro fatto sia dall’assessora Barone che dalla consigliera delegata Grazia Di Bari in questi anni”. “Un lavoro – ha proseguito Galante – che invece è importante e va riconosciuto, come stanno facendo i tanti cittadini che stanno scrivendo alle nostre consigliere per ringraziarle di quanto fatto”. E proprio per andare incontro alle richieste dei pentastellati, Emiliano oggi ha dato vita all’assessorato alla Legalità. Resta da vedere cosa dirà o fare la segretaria dei Dem, Schlein, dopo il netto ed evidente “no” di Emiliano al la rotazione ed al rinnovamento degli assessori politici presenti nella Giunta pugliese.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 24 Aprile 2024

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