Cronaca

Arif: revocato lo sciopero riprende il confronto

Niente più ‘sit/in’ e manifestazioni di protesta per gli stabilizzandi in servizio all’Agenzia Irrigui e Forestali della Regione Puglia. Fai, Flai e Uila, infatti, hanno revocato lo sciopero generale inizialmente indetto per venerdì 31 gennaio presso la Presidenza della Regione, avendo considerato ‘proficuo’ l’incontro di ieri mattina. Un incontro costruttivo, dunque, hanno affermato senza tema di smentite gli stessi rappresentanti dei lavoratori, col tavolo riaperto alla presenza del Presidente Emiliano e del Commissario Straordinario Arif, coi rispettivi collaboratori impegnati nella vertenza. Un incontro, va detto, teso a chiarire la posizione dell’Ente sulle stabilizzazioni del personale impiegatizio a tempo determinato (ex Sma) e sulla natura del contratto di lavoro da applicarsi. In sostanza i sindacati, ribadendo la “…piena volontà di superare qualsivoglia forma di precariato”, sono impegnati all’istituzione dell’Arif fin dal 2010 con la trasformazione dei rapporti a tempo determinato di tutti i lavoratori. Non ultimo, il personale-operaio impegnato nel difficile e controverso percorso di stabilizzazione a tempo determinato ex Sma. Lo stanno facendo adesso con gli impiegati a tempo determinato e coi lavoratori somministrati, avendo sollecitato il vertice dell’ente affinché i rapporti lavorativi degli stagionali non fossero regolati dalla somministrazione, ma assunti attraverso procedure di reclutamento diretto, da parte di Arif. E’ stata confermata, quindi, la volontà, come prevista dalle leggi regionali, che i rapporti di lavoro in essere, così come quelli della somministrazione, continuino a essere regolati dal Contratto Collettivo di Lavoro Idraulico Forestale. Proprio per tutelare i circa novecento lavoratori interessati, ai quali in effetti è applicata tale tipologia contrattuale. E così, dopo aver minacciato fuoco e fiamme, i sindacati hanno condiviso con la Presidenza e l’Ente l’avvio del negoziato per il rinnovo del Contratto Integrativo Regionale, subito dopo l’espletamento delle procedure concorsuali, si spera non proprio alla vigilia della consultazione elettorale in programma la prossima primavera. Fai, Flai e Uila con l’incontro di ieri in cui hanno condiviso l’applicazione del contratto di natura pubblica in capo a tutti coloro che supereranno -giova ribadirlo – con esito positivo le procedure concorsuali, hanno dato prova di ciò che ispira le azioni sindacali. E cioè “”…la volontà di difendere e tutelare i diritti di tutti i lavoratori, nel pieno rispetto di quelle norme che regolano i rapporti di lavoro””. La necessità di cercare un incontro  con i vertici regionali era teso a definire le procedure di stabilizzazione del personale impiegatizio, in conformità alle norme in vigore e in particolare a quanto previsto dal D.Lgs. 75/2017, art. 20. Inutile dire che le organizzazioni continueranno a lavorare per l’applicazione della legge Madìa per il superamento del precariato ed elevare il valore del contratto integrativo di settore. Un percorso, come detto, non certo facile e tanto meno agevole come dimostrano gli anni di precariato al servizio dell’anno di centinaia di dipendenti, ancora una volta in attesa di un segnale positivo. In altri termini, d’una convocazione sindacale per la presentazione e discussione del Piano dei Fabbisogni prevista proprio il 3 febbraio (…giorno inizialmente previsto per inscenare la protesta) al fine di verificare “”nei fatti”” gli impegni assunti nell’incontro di ieri. La vertenza, ancora una volta ad uno snodo cruciale, non è certamente ancora terminata…

Antonio De Luigi


Pubblicato il 29 Gennaio 2020

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