Cronaca

Asl Bari: ospedali e pronto soccorso al collasso

Pronto Soccorso degli ospedali baresi, “Di Venere e “San Paolo”, al collasso. E’ così che si sono espresse le organizzazioni sindacali Usppi/medici col segretario regionale Francesco Morisco e suo vice Rocco Indelicato, decisi infine a rivolgersi direttamente al direttore generale dell’Azienda Sanitaria di Bari Sanguedolce. Denunciando, senza tanti giri di parole, la gravissima carenza di personale medico dei Pronto soccorso dei due grandi ospedali baresi. Tante, anzi troppe a questo punto le difficoltà e il rischio per l’assistenza in emergenza e urgenza, sino al collasso per adesso ancora latente, del sistema ospedaliero nel capoluogo pugliese. Le carenze, senza dilungarsi troppo, per i sindacalisti autonomi baresi sono determinate dalla mancata programmazione e attuazione degli arruolamenti necessari rispetto alle necessità conosciute dei pronto soccorso. I quali, è bene ribadirlo, dipendono dall’Asl di Bari. In primo piano, dunque, riecco affacciarsi la “”incapacità gestionale”” del Direttore Sanitario e, in ogni caso, il “”…disinteresse burocratico alla emergenza ed urgenza. Non è possibile sempre secondo i rappresentanti dei lavoratori, trasferire in mobilità d’urgenza, dagli ospedali Di Venere e San Paolo, un dirigente medico per coprire il pronto soccorso di Corato. Il ‘Di Venere’ e il ‘San Paolo’, sono sotto organico da troppi mesi e non riescono a coprire i turni già massacranti di lavoro di novembre””, infilano la lama nella ferita i rappresentanti dell’Unione Sindacati dell’Impiego Pubblico e Privato. Il Presidente Emiliano deve intervenire con immediatezza, per loro, al fine di evitare l’inasprimento della vertenza che potrebbe avere risvolti veramente drammatici. Così come non viene attuato, per ragioni incomprensibili ma evidentemente non estranee all’interesse di qualche gestore del sistema, il programma di trasformazione dei pronto soccorso e di attivazione dei Punti di primo intervento, che dovrebbe anche esso contribuire a dare certezza al sistema dell’emergenza. E non basta. criticità estrema anche nel S.E.T. 118 dove oramai emergono quotidianamente, anche sulla stampa, le inefficienze e le contraddizioni di una gestione “doppia” del 118 – gestione Policlinico e gestione Asl/Ba, un 118 con due teste è praticamente inaccettabile, secondo l’Usppi. Una situazione, insomma, che all’interno dei due nosocomi del San Paolo e di Bari/Carbonara, mette in pericolo la sicurezza degli operatori e la funzione stessa del sistema, comunque molto oneroso per i contribuenti. Insomma, come descritta la situazione appare “”gravissima”” a Usppi/Medici e Usppi/comparto e direttamente portatrice di rischio grave per gli utenti e i pazienti gravi che si rivolgono al 118 e ai pronto soccorso dell’Azienda Sanitaria più grande della regione Puglia. Tanto che gli operatori dell’emergenza da troppo tempo risultano costretti ad operare in situazione di grave carenza e difficoltà, per cui hanno chiesto tramite io propri rappresentanti sindacali al direttore generale “”…un immediato intervento per correggere gravi situazioni di rischio per la salute dei cittadini e per garantire almeno l’assistenza in emergenza e urgenza a pazienti che, per necessità, si rivolgono al 118 ed ai pronto soccorso. Inutile dire, per concludere, che in caso di ulteriore inerzia o ritardo, i sindacati autonomi di cui sopra saranno costrette a denunciare direttamente la situazione alle competenti autorità di governo e giudiziarie; si arriverà davvero a tanto?

Francesco De Martino


Pubblicato il 3 Novembre 2021

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