Cronaca

Aspettando i tagli appesi al filo: telefonino mio, quanto mi costi….

Il telefono allunga la vita, come riportava una nota reclame pubblicitaria in voga un po’ di anni fa, ma nel caso del Comune di Bari allunga anche la lista della spesa corrente da pagare ogni fine anno. Una posta di Bilancio, o meglio, un “benefit” che difficilmente diventa argomento di contesa in Aula quando si discute di tagli e sacrifici da imporre a chi governa, perché, in fondo, a beneficiarne sono un pò tutti gli amministratori e cariche istituzionali, di Maggioranza, ma anche di Opposizione. Più o meno come accade alla Regione Puglia, che anzi spende qualcosina in meno del Comune di Bari, con i 2 milioni e 500 euro annui segnati sul penultimo Bilancio targato Nichi Vendola. Che per risparmiare, ad esempio, per un bel po’ di tempo non ha fornito più di telefonino i suoi oltre duecento dirigenti di settore, ragion per cui resta un mistero come faccia il Comune di Michele Emiliano a spendere più dell’Ente regionale. Ma andiamo al sodo e cominciamo col dire che si tratta d’una spesa irrinunciabile, considerato che nel conto-spesa degli enti pubblici pesano anche le connessioni Via-Internet di cui gode ormai ogni funzionario o impiegato pubblico nell’ambito dei compiti da svolgere quotidianamente, visto e considerato che oramai molte pratiche viaggiano via posta elettronica per informare e comunicare di più e meglio con tutti gli utenti. Insomma, che si tratti di telefoni fissi in uso negli uffici o di cellulari in dotazione ad amministratori e dirigenti, ammonta a quasi cinque miliardi di vecchie lire il conto che l’Ente Civico salda ai gestori del servizio, Telecom-Tim. Importo niente male, così suddiviso, almeno per quanto concerne l’anno 2005: due milioni e settecentomila euro la spesa per la telefonia fissa e sessantottomila euro circa per i telefonini portatili. E cominciamo da quest’ultima nota spesa, precisando subito che il cellulare in dotazione dal Comune di Bari ce l’hanno rigorosamente amministratori e dirigenti di settore. Così il telefonino portatile in conto comunale ce l’hanno il Sindaco Emiliano, il Vicesindaco Pisicchio, il Presidente del Consiglio Di Rella, tutti e quattordici gli assessori oltre al Direttore e al Segretario Generale, Leccese e D’Amelio. Con loro gode del cellulare a spese dei contribuenti anche l’intero “staff  del Sindaco, vale a dire la sua segretaria personale, l’addetta stampa e i responsabili del servizio Sicurezza e Informatizzazione, vale a dire i vari Tancredi, Laterza e Pansini. In tutto un centinaio di persone che ogni anno costano fra i 68 e 70 mila euro. Con una precisazione. E cioè che il Comune riconosce all’amministratore di turno in possesso del telefonino cellulare un “bonus” di 180,00 euro netti a bimestre, superato il quale l’interessato provvede ad integrare di tasca propria, proprio per non sforare di troppo il budget a disposizione. Ed in effetti sono pochi quelli che riescono a non superare la soglia dei 90,00 euro mensili coperti a proprie spese dallo stesso Comune: ogni bimestre quasi tutti i possessori del cellulare di servizio, a cominciare dallo stesso primo cittadino, provvedono a rinfoderare la differenza risultante dalla bolletta che il Servizio Comunale competente provvede a recapitare direttamente al domicilio dell’interessato. Per i dirigenti (in tutto una sessantina) che invece dovessero usare il portatile in dotazione per motivi personali, hanno a disposizione un Codice particolare che segna la telefonata effettuata al di fuori del servizio a proprio carico. Niente sprechi, dunque, anche se in effetti la spesa più esosa per l’Erario Civico rimane quella dei telefoni fissi di cui sono dotati tutti gli uffici e i gruppi consiliari ( questi ultimi sono gli unici che hanno la possibilità di effettuare chiamate verso altri cellulari esterni) per una spesa, come detto, di circa 2 milioni e 700 mila euro. Una spesa che dovrebbe essere diminuita dopo la gara aggiudicata dalla Consip al nuovo gestore Fastweb che ha sostituito la vecchia e tradizionale Telecom sul fronte della telefonia fissa, anche se ancora mancano dati concreti. Aspettare la nuova, imminente manovra di bilancio promessa e ripromessa dal direttore generale in tema di tagli di spesa, per sperare di risparmiare almeno sul filo del telefono, magari cominciando a limitare le chiamate telefoniche a quelle strettamente necessarie.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 28 Febbraio 2013

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