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Aumento della Tarsu: non si placano le proteste dei cittadini

Non si placano proteste, polemiche e malcontento di molti baresi per l’aumento del 30% della Tarsu, la tassa per i rifiuti solidi urbani, stabilito dall’Amministrazione comunale. Le critiche  rivolte al sindaco di Bari, Michele Emiliano, ed alla sua maggioranza questa volta non provengono soltanto da parte di cittadini sospettati di non avere particolarmente in simpatia il Primo cittadino e la sua amministrazione, per ragioni politiche. Sono, invece, critiche rivolte prevalentemente da comuni cittadini, che dichiarano tranquillamente di aver votato alle scorse comunali per Emiliano e per uno dei partiti che lo sostenevano. Ora, però, la popolarità del sindaco, soprattutto tra le famiglie dei quartieri popolari come il San Paolo, Catino ed Enziteto a Santo Spirito, o Santa Rita a Carbonara, pare che sia in caduta libera, tanto che molti residenti di questi quartieri baresi non nascondono la loro delusione per un sindaco che ritenevano fosse particolarmente sensibile soprattutto ai problemi dei ceti popolari e più disagiati della città. Infatti – ha dichiarato un residente in una palazzina comunale di Catino: “Sono da sempre un elettore di centrosinistra. E, sia nel 2004 che nel 2009, alle comunali ho votato per Emiliano. Oggi, però, non ho alcuna difficoltà a riconoscere che mi sono fatto condizionare non solo dalla mia appartenenza politica, ma soprattutto dalla presunzione che Emiliano, essendo di professione un uomo di legge, sarebbe stato anche un buon amministratore per la città.” E poi, accompagnando il discorso con un cenno di disappunto del proprio viso, prosegue: “Invece, mi accorgo che la nostra città è finita nelle mani di un ‘pallonaro’ che peggio di come sta amministrando Bari, forse, non può fare.” Ed aggiunge: “A noi di Catino ci hanno dato la possibilità di fare lo smaltimento differenziato e ci avevano assicurato che avremmo usufruito di un’agevolazione sulla tariffa della tassa di smaltimento. Invece, ora a ben vedere le cartelle, scopriamo che dovremo pagare la stessa tariffa dei residenti nei quartieri dove non si effettua lo smaltimento differenziato.” Il commento si fa ancor più pesante, quando lo stesso cittadino accenna ad altri problemi e promesse che Emiliano aveva fatto in campagna elettorale per il quartiere. E conclude: “Di certo non voterei più Emiliano ovunque si presentasse. Anzi – dichiara stizzito questo cittadino di Catino – la candidatura di Emiliano in una delle liste del centrosinistra probabilmente, alle prossime elezioni, mi indurrà a non votare non soltanto quella lista, ma forse neppure per lo schieramento che si affiancasse a quella lista, considerato che nessuno dei partiti della coalizione di centrosinistra al Comune ha il coraggio in consiglio di prendere le distanze da questo sindaco, che sta tradendo tutte le aspettative dei baresi, tranne quelle degli affaristi e speculatori edilizi che fanno capo direttamente a lui.”  Però, se le critiche di tanti cittadini sono “feroci” verso l’amministrazione Emiliano, non sono da meno quelle rivolte alle forze di opposizione a Palazzo di Città. Infatti, l’accusa che più insistentemente viene mossa in questi giorni ai consiglieri di opposizione, è quella di non esercitare in consiglio un’azione efficace di contrasto e di denuncia contro una gestione alquanto allegra delle aziende partecipate comunali, come l’Amiu, che proprio sotto l’amministrazione Emiliano sono diventate ancor più degli strumenti per il clientelismo politico  ed affaristico di chi ha in mano le sorti del Comune. Le partecipate comunali, infatti, sono diventate aziende che sprecano sempre  più denaro pubblico, ma che garantiscono servizi sempre meno efficienti ai cittadini baresi.  Nel caso dell’Amiu, basta vedere i bilanci degli ultimi anni e vedere poi lo stato di pulizia in cui versa la città. Intanto, il sindaco Emiliano si affanna inutilmente, attraverso il suo blog su Facebook, a voler giustificare il recente aumento della Tarsu come una sorta di atto dovuto in ottemperanza ad una disposizione del governo Monti, perché la rabbia ed il malcontento dei cittadini che stanno ricevendo in questi giorni le cartelle di pagamento della Tarsu, sta raggiungendo livelli che, forse, lo stesso Emiliano non si aspettava. Ed ecco che, ancora una volta il Sindaco di Bari, pur di sfuggire alle sue oggettive responsabilità, mette in moto la sua macchina propagandistica, come già visto con lo scandalo “Degennaro e cozze pelose”, per fare il solito gioco dello scaricabarile! Un gioco, per certi versi infantile, che però in precedenza ha dato comunque i suoi frutti. Ma questa volta, sia perché vengono toccate direttamente le tasche dei cittadini, già abbastanza al verde per la crisi in corso, sia perché le prossime elezioni  sono dietro l’angolo, difficilmente la maggioranza dei cittadini dimenticherà le cartelle della Tarsu e la stangata di fine anno del saldo Imu a Bari.
Ma, nel caso in cui l’ascesa politica di Emiliano dovesse fermarsi al Comune di Bari e, quindi, lui ritornasse al suo precedente lavoro in Magistratura  – a detta di molti – “Probabilmente non sarebbe un danno minore a quello della sua permanenza in politica”.

 

Giuseppe Palella
 


Pubblicato il 5 Settembre 2012

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