Cultura e Spettacoli

Avvistare e segnalare, non di più

Al tempo degli Spagnoli la modesta antropizzazione delle coste del Mezzogiorno rendeva il regno di Napoli particolarmente esposto alle incursioni dei pirati. Essendo assai scarse le possibilità di incrociare legni governativi che facessero da guardiacoste, questi predoni avevano agio di sbarcare nei tratti di costa disabitata e di inoltrarsi all’interno quanto bastava ad incontrare un villaggio indifeso. Una volta fatta preda (grano, olio, cibarie, animali e soprattutto, uomini e donne da collocare sul mercato degli schiavi), i corsari risalivano a bordo delle feluche e riprendevano il mare. L’unico rimedio che gli Spagnoli seppero trovare fu elevare in media ogni cinque chilometri torri costiere d’avvistamento e segnalazione. Queste torri aveva non erano pensate per sostenere attacchi. Non di meno erano attrezzate per dissuadere eventuali assalitori. disponevano perciò di feritoie. Dalle feritoie strette la risicata guarnigione (due soldati e il ‘castellano’) poteva difendersi con armi leggere. Da quelle più larghe, dette troniere, era possibile far tuonare l’unica arma di grosso calibro di cui queste torri disponeva : il petriero o buttafuoco. Questi cannoni, al massimo in numero di quattro, erano destinati a sparare o un solo proiettile (una palla di pietra) oppure una quantità di proiettili. In questo caso si usava avvolgere sassi grossi come noci dentro uno straccio e calare l’involto all’interno della canna ; al momento dello sparo, lo straccio si disintegrava lasciando partire un ‘rosa’ di micro proiettili che, almeno sino alla distanza di cinquanta metri, potevano rivelarsi letali. Era però difficile che queste petriere aprissero il fuoco per tenere lontani assalitori. Il più delle volte tuonavano solo allo scopo di segnalare alle torri vicine l’approssimarsi dell’insidia ; il messaggio veniva apoi inoltrato nei villaggi dell’entroterra per mezzo di portaordini (i ‘cavallari’). Solo allora, allertata, l’Autorità interveniva disponendo l’invio di armati per terra o per mare. Inutile dire che la lentezza dell’operazione rendeva improduttivo ogni intervento di difesa, per cui, di fatto, tutto si risolveva nel lasciare i predoni a bocca asciutta, o quasi, nel senso che –  una volta che la gente delle campagne si era asserragliata all’interno di casali o centri fortificati trascinandosi dietro ogni bene possibile – per quelle bande di malviventi non restava che la ritirata. Ma ciò solo finché il sistema funzionava. Spesso non funzionava. L’Autorità spagnola, proprio perché implacabile nell’esazione dei diritti fiscali, non scuciva volentieri la borsa. E il sistema delle torri era particolarmente costoso. Sicché, ora mancava la polvere da sparo, ora non c’era la biada per i cavalli dei portaordini… e tutti quegli stipendi? Non fa dunque meraviglia che si sia dovuto aspettare la prima metà dell’Ottocento per vedere definitivamente sgominata la minaccia piratesca. Più inutili di prima, queste torri rimasero inattive sino all’Unità d’Italia. Poi un regio decreto le derubricò dal novero delle fortificazioni del Regno e ne dispose la vendita all’asta.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 25 Luglio 2019

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio