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Bari calcio, il bilancio di un anno intenso

Potremmo scrivere di un anno da dimenticare se pensiamo al male peggiore del secolo che ha bloccato non solo il calcio e tutti gli sport, ma che ha mietuto innumerevoli vittime, ma all’alba del 2021 ci sono speranze dai vaccini già iniziati da qualche giorno alle mosse di prevenzione e ripartenza programmata. E magari con buona pace del ministro dello sport, aggiungiamo, anche una riapertura parziale ed ordinata degli stadi, e non solo per il tifo cuore pulsante delle squadre di calcio, ma perché riaprendo gli stadi e programmando più attentamente e con attenzione quella che è stata sino a qualche mese fa, la terza industria economica in Italia, in tutti ne sarebbero più agevolati, sotto tutti i punti di vista. Senza trascurare naturalmente tutte le altre categorie dei commercianti ed imprenditori in ginocchio a causa di restrizioni e decreti quasi soffocanti per le loro attività, ma che lo Stato ha ritenuto essere necessari. Metteremo in archivio un anno horripilis. Dal punto di vista calcistico per i biancorossi non è stato malvagio o da ‘1 in pagella’ così come ha decretato un giornalista affermato di un’emittente, forse più preso da rivalità calcistiche in quanto tifoso conclamato dell’Avellino e che non ha mai perso occasioni per lanciare stoccate alla famiglia De Laurentiis: dalla buffonata del sorteggio ai bussolotti dei playoff con la ‘vincitrice’ Bari, alle tante sue definizioni di Bari succursale di Napoli. Caro collega Bari non è la succursale del Napoli calcio! Napoli ha la sua grande storia, di fama sempre più a carattere europeo e questo grazie soprattutto ad Aurelio De Laurentiis che dopo il fallimento del club partenopeo dalla C, ha riportato la squadra campana tra le prime formazioni in Italia e giocatori di fama mondiale. Torniamo al Bari, succursale di nessuno e di proprietà di Luigi De Laurentiis e della Filmauro, stessa famiglia ma bisogna essere grati di aver preso il Bari da un disastro e fallimento di un imprenditore ed evitato che la storia ultracentenaria del Galletto scomparisse definitivamente, ed al primo anno di gestione dalla Lnd ci hanno riportato nel semiprofessionismo, mentre nella scorsa stagione anzi più precisamente poco più di cinque mesi fa, il Bari era lì ad accarezzare il sogno di essere promosso nei cadetti. Si poteva fare di più in quella finale persa 1-0 con la Reggiana? Certamente, ma vincere non è sempre possibile, provarci quello sì, ma in quella finale al netto dell’infortunio che vide uscire dopo meno di sei minuti Simone Simeri, uno dei migliori della stagione scorsa e colui che ci condusse in finale, ci fu un gol regolarissimo annullato a Mirco Antenucci oltre a molto nervosismo generale. Senza dimenticare che fuori dal ‘Mapei Stadium’ cerano oltre cinquecento tifosi reggiani che sostenevano la squadra, accompagnata prima della partita all’entrata con cori che nel corso della partita si sentivano fortissimi anche dentro. Quella partita si sarebbe dovuta disputare in campo neutro e senza tifo per ambedue le squadre, invece, i padroni di casa ne sono usciti fortemente rinforzati ed il Bari alla fine è caduto sotto il guizzo vincente di Kargbo, oggi anche obiettivo di mercato dei biancorossi. Si è ripartiti con un nuovo direttore sportivo di grande esperienza come Giancarlo Romairone ed un tecnico di spessore come Gaetano Auteri, da quest’ultimo però si auspicava potesse portare un calcio molto propositivo come ha fatto nei suoi club dove ha allenato, ed a tratti lo si è visto un Bari che in alcuni singoli casi ha dilagato, contro il Catania, Potenza ed Avellino vincendo con il risultato più largo di 4-1, ma in tante altre partite si è fatto rimontare e non ha saputo sfoderare le prestazioni con ‘attributi’ che le hanno consentito di primeggiare, anche se il campionato è ancora lungo. Tuttavia, le classifiche di rendimento a fine dicembre registrano che tra i tre gironi, A,B e C, il Bari è la migliore seconda con 34 punti ad inseguire la Ternana a 40, con soli sei punti di più, non un distacco siderale alla luce dello scontro diretto del girone di ritorno e di ancora due partite del girone di andata, Turris e Bisceglie per il Bari mentre per gli umbri ci saranno Monopoli e Juve Stabia. Ma naturalmente per aspirare a vincere il campionato bisognerà fare ancora meglio e possibilmente chiudere le partite ostiche o ‘sporche’ come ama definirle Auteri stesso, e qualora dovesse scattare il piano B ovvero quello in cui sarebbero necessari i playoff, servirà vincere contro tutte le dirette concorrenti. Intanto, ripercorriamo anche alcuni numeri che tracciano un bilancio stagionale fatto di 32 gare di cui 27 nel girone, 2 di Coppa Italia e 3 ai playoff, frutto di 17 vittorie, 12 pari e 3 sconfitte con una nota specifica che un pari (Spal-Bari 0-0) dopo i 120’ minuti supplementari è terminata poi ai rigori con la conseguente sconfitta, pertanto in quel caso andrebbe letto 11 pari e 4 sconfitte, ma lasciamo libera interpretazione. Parlando ancora di numeri il Bari di Vivarini ha concluso con una media di 1,78 punti a partita, grazie a sei vittorie, sette pari ed una sola sconfitta, quest’ultima in finale contro la Reggiana e con le attenuanti su citate. L’ex tecnico biancorosso oggi alla Virtus Entella va ricordato che ha ereditato una squadra che era allo sbando (subentrò all’esonerato Cornacchini, ndr), e l’ha condotta alla finale dei playoff senza mai perdere, e senza giocare tutte le gare di campionato rimanenti a causa della Pandemia globale e lockdown che alla fine ha decretato le vincitrici di ogni girone ed al Bari è toccato il finale che conosciamo di giocarsela ai playoff. Al tecnico Vincenzo Vivarini, oltre che avere grandi qualità dal punto di vista umano ha dimostrato di essere stato un tecnico affidabile ed avrebbe meritato molto probabilmente un’altra chance dall’inizio, ma le decisioni le prende la società, pertanto dalla nostra redazione sportiva gli auguriamo un grande e sincero in bocca al lupo per la sua carriera sportiva. I numeri, invece, dell’allenatore attuale Gaetano Auteri, ad oggi: 11 vittorie 4 pari, e 2 sconfitte per una media di 2,05 punti su sedici partite disputate, meglio ha fatto la Ternana capolista con una media di 2,50 punti a partita con lo stesso numero di gare disputate. Mentre nelle classifiche parziali di rendimento in gare esterne, i Galletti sono primi con venti punti in nove partite disputate, con un bottino di sei vittorie, due pari ed una sola sconfitta, quest’ultima nel derby contro il Foggia. Un altro dato potrebbe essere di buon auspicio per il 2020 è la miglior striscia con porta inviolata da Gigi Frattali per ben quattro volte di fila ed esattamente per 455 minuti, iniziata il 22 novembre in occasione di Casertana-Bari (terminata 0-2) e conclusasi il 20 dicembre al minuto 93’ con la vittoria roboante per 4-1 contro l’Avellino; mentre nel corso del 2020 il Bari ha mantenuto la porta inviolata soltanto dodici volte. Per puntare al massimo, occorrerà alzare un vero muro dietro e soprattutto subire meno cartellini, perché ne abbiamo subiti moltissimi, di cui ben 67 gialli e 5 espulsioni, con i più ‘cattivi’, Sabbione e Perrotta che ne hanno prese due a testa. Chiudiamo con i giocatori che vantano maggior numero di presenze, 31 su 32, Frattali ed Antenucci: con Frattali però che ha collezionato maggiore minutaggio, ben 2790 minuti. Auguri di buon anno, sperando un 2021 da incorniciare per i biancorossi. (Ph. Tess Lapedota)

M.Iusco

 


Pubblicato il 31 Dicembre 2020

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