Cultura e Spettacoli

Billy, uno, nessuno e ventiquattro

Il caso Milligan non è ancora chiuso. Il cinquantottenne nativo di Miami Beach che al presente dirige in California una casa di produzione cinematografica sostiene di soffrire ancora del disturbo per il quale è divenuto celebre, sebbene non con la stessa gravità di un tempo. Disturbi che in passato gli hanno procurato anche seri problemi con la Giustizia (stupro, rapina, sequestro di persona). Su William Stanley (Billy) Milligan è stato scritto un libro – ‘Una stanza piena di gente’ di Daniel Keyes – e si sta pensando pure a un film. Il teatro non ha trascurato Billy. Dopo ‘Ventiquattro volte Billy’ di Cinzia Tani è adesso la volta di ‘Ventiquattro anime in un corpo’ del nostro Tonio Logoluso (Teatro delle Onde). Il dramma, in due atti e con modalità da inchiesta, racconta la storia di questo criminale che, vittima di violenza sessuale a nove anni ad opera del patrigno, vede la propria identità frantumarsi ; il che innesca  un rarissimo quanto grave disturbo dissociativo dell’identità (nella sua mente convivono, talora sgomitando, ventiquattro personalità). Lo spettacolo è stato in cartellone al Nuovo Abeliano giovedì scorso. “Niente di più facile che condannare un malvagio, niente di più difficile che capirlo”, ha scritto da qualche parte Dostoevskij. Parole che chiudono emblematicamente questa puntigliosa messinscena di Teatro Delle Onde diretta dallo stesso Logoluso insieme a Mattia Galantino e Silvia Cuccovillo e che parafrasando Pirandello potrebbe intitolarsi : Uno, nessuno e ventiquattro. In quelle quattordici parole c’è tutta l’impotenza della Psichiatria a penetrare oltre un certo limite i misteri della mente. Tale senso d’impotenza si coglie bene verso la fine dello spettacolo, quando il movimento scenico si fa schematico come il pensiero dei due strizzacervelli che cercano (improduttivamente) di tirare le somme. E l’interpretazione del molto bravo Galantino (Billy), chiamato ad una maiuscola prova d’attore, alimenta questa sensazione di resa del moderno pensiero scientifico. Un pensiero che pur con tutti suoi limiti e le sue incoerenze è meglio tenersi ben stretto. Nel Cinquecento un Billy Milligan non avrebbe avuto scampo, inchiodato facilmente dalle accuse della Santa Inquisizione. Senza bisogno di torture si sarebbe dimostrato che l’imputato era posseduto da ventiquattro-demoni-ventiquattro. Verdetto scontato : camicia di zolfo e rogo. Sorridiamo pure di diavoli e streghe, resta in piedi l’interrogativo : Da dove possono spuntare quelle ventiquattro personalità?… Il buio dinanzi al quale si arenano le nostre conoscenze (cosa sono l’autismo, la schizofrenia, l’epilessia…?) dà consistenza ai peggiori timori.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 17 Dicembre 2013

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio